11. Lacrime di Strega 💧

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"Con ardore e con veemenzaIo ti imploro la clemenza

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"Con ardore e con veemenza
Io ti imploro la clemenza.
Nel presente e nel futuro
Rendi il male morituro.
Con il corpo mio accorato
Io ti incastro nel passato.
E con questo mio comando
Regina Madre metto al bando.
Con la forza e la costanza
Chiedo aiuto all'alleanza.
Che rimanga imprigionata
In quell'era ormai passata.
Sta lontana! Ti proibisco!
Da sto posto ti abolisco."

<<Ma che blatera...>>

"Con ardore e con veemenza
Io ti imploro la clemenza.
Nel presente e nel futuro
Rendi il male morituro.
Con il corpo mio accorato
Io ti incastro nel passato..."

<<Sorcia! Sono Suzette! La cena è pronta!>> Mi mordo la lingua subito dopo averla interrotta così bruscamente; ora chi se la sente.

<<Arrivo subito! Cominciate pure senza di me! Con ardore e con veemenza, io ti imploro la clemenza.
Nel presente e nel futuro...>>

Non si è arrabbiata, mi dico perplessa... e così ne approfitto per richiamarla di nuovo alla mia attenzione.
<<Sorcia, dai! Aspettiamo te! Nessuno toccherà cibo se non ci sei anche tu a tavola, forza!>>

<<Ah! D'accordo, d'accordo!>>

La chiave gira nella toppa e la porta della sua stanza viene schiusa.
Infilo la testa nello spiraglio e la vedo davanti alla scrivania a rimettere in ordine il piano impiastricciato di erbe, e occupato da vari oggetti.

<<Sorcia, stai bene?>>

<<Sì perché?>> Risponde distratta.

<<Mi chiedevo come mai non mi avessi mandata a cagare per averti disturbata.>>

<<No... figurati. Quello che non svolgo in laboratorio non è di tale importanza>> mi risponde sorridendo.

<<Ah! Altrimenti mi ci avresti mandato a cagare eh!>>

<<Probabilmente.>>

Ci guardiamo negli occhi e sbottiamo a ridere, io le voglio bene e so che lei ne vuole a me.

La osservo mentre lucida una pietra tirata via dal sale.
L'incontro dei colori tra il rosa e il viola rende la pietra brillante, viva di luce propria, seppur sia grezza e non lavorata.

Il Laboratorio di Strega Sorcia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora