8. Segreti 🔗

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Gli occhi sono puntati su Faretto.
La curiosità di sapere se quell'infuso faccia davvero schifo o meno è nella testa di tutti.

Dopo una breve pausa è proprio lui a esordire nel silenzio.
<<Buona!>> Continua leccandosi il labbro superiore. <<Manca solo un po' di zucchero. Quasi quasi me la finisco.>>

Porge la tazza a Fillina che premurosa cerca di soddisfarlo.
<<Quanto zucchero vuoi?>>

<<Quattro cucchiaini. Grazie.>>

Sorcia si volta scettica: <<Fai uso di saccarosio sempre in queste quantità?>>

<<Hm-mh. Ho tanto amara la vita già...>>

<<I trigliceridi ti corrono sul monopattino praticamente...>>

<<Uhm, potrebbe. Ma finché non mi disturbano facessero quel che vogliono.>>

<<Povero fegato... Comunque...>> Streghetta si avvicina a lui compiendo un giro intorno alla sua figura impalata e tesa come una corda di violino. <<Potremmo sapere noi tutti cos'è che ti rende la vita tanto amara, Faretto?>>

Il disagio gli cresce come una onda ribollendo fra le viscere. Per un attimo fissa gli occhi di Sorcia per poi voltarli altrove repentinamente.

<<Oh... Ehm... in realtà non lo so.>> Sorride impacciato.

<<Io invece credo che tu lo sappia benissimo... e che per un motivo a me ignoto non vuoi parlarne.>>

Con le dita comincia tracciare cerchi irregolari sul petto del povero Faretto che a questo punto ha gli occhi che fissano me implorandomi pietà... implorandomi di far qualcosa.

Seppur con il volto gli faccio capire che non so davvero cosa fare per aiutarlo cerco di riparare buttando parole più o meno sensate.
<<Streghetta... io non credo che Faretto stia nascondendo qualcosa. Semplicemente non si sente di parlarne. O magari non lo sa davvero. Ci sono momenti nella vita in cui ci sentiamo più cupi e non per forza...>>

<<Suzette! Smettila con questi discorsi lagnosi per una buona volta. Ti sembro stupida?>>

<<No! No, assolutamente. Volevo solo dire che...>>

<<Non voglio ascoltare te! Voglio ascoltare lui.>> Si volta di nuovo nella sua direzione e gli punta l'indice a un centimetro dal naso. <<Se non parlerai tu, lo scoprirò da sola prima o poi.>>

<<Oh... Ah...>> Le gambe di Faretto cominciano a tremare. <<Io-io non... non...>>

<<Sorcia adesso basta!>> Mi levo nervosa dalla sedia e arrivata davanti alla figura di Faretto lo prendo in braccio constatando la tensione del suo corpo. Tirar via un ciocchetto di legno sarebbe stato lo stesso.

<<Ma sì! Proteggitelo pure il tuo beniamino. Noi altri ci limiteremo a far da contorno.>> Mi risponde seccata voltandoci le spalle.

<<Come puoi dirmi questo, Sorcia. Sai che per me siete tutti uguali, sai che a ognuno di voi ho dato un pezzo del mio cuore...>>

<<Non voglio ascoltare oltre! Se fosse vero ciò che dici, non avresti segreti da nascondere insieme a quest'altro!>>

<<Anche se Faretto mi avesse confidato qualcosa, non andrei di certo in giro a spifferare! Piuttosto impara a rispettare la sensibilità altrui, hai capito?>>

Sento il cuore che galoppa fra le costole. La rabbia mi assale e in questo momento davvero faccio una gran fatica a trattenermi.
Faretto serra le sue braccia intorno al mio collo mentre tutti gli altri restano in silenzio.

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