Le scarpe nuove (II/II)👢

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Seduta al mio posto osservo Streghetta riflettere.
Non credo stia pensando alle scarpe, ma piuttosto alle sue diavolerie, sì... ne sono convinta.

Visto il silenzio perpetuo, decido di avanzare io la domanda; altrimenti qui ci passiamo anche la prossima notte.

<<Che tipo di scarpe?>> Già la matita è fra le mie mani, e il foglio sotto ai miei occhi si illumina di luce propria.

<<Stivali. Andranno benissimo.>>

Annuisco col capo e comincio a tratteggiare segni sotto la sua supervisione.

<<Faretto, va' a preparare un caffè per Suzette, per favore.>>

<<Una tanica, grazie>> rispondo distratta.

<<Vado subito.>>
In silenzio s'avvia per eseguire la cortesia chiesta, e nell'assoluta quiete restiamo da sole impegnate e intente nel tirar fuori questi benedetti stivali.

<<Più alti Suzy, per favore.>>

Acconsento e allungo le linee di qualche centimetro.

<<Perfetti!>> Mi dice soddisfatta. <<Per il resto fai tu io vado a prendere l'occorrente per il rito.>>

<<Ma... ma...>>

<<Torno subito!>>

La bocca mi rimane spalancata mentre la sua figura si dissolve dietro lo stipite.

Sospiro afflitta. Spero non avrà nulla da ridire poi.

Proseguo concentrata passando al colore mentre una tazza di caffè fumante, poggiatami vicino da Faretto, mi inebria le narici.

<<Grazie.>> Gli sorrido, per poi sorseggiarne appena un po'.

Si accomoda accanto a me e resta a osservare il lavoro ormai quasi terminato.
<<L'orologio segna le cinque e l'alba è ormai vicina, Sister. Se Sorcia non si sbriga a tornare non...>>

<<Parlavate di me? Aiutami Faretto...>>

La nominata fa ingresso con la sua valigetta e un infuso in mano.
Faretto si appresta a soccorrerla mentre io alzo il foglio per mostrarle il disegno finito.

<<Ah... Suzette! Tu sei il mio angelo! Meravigliosi!>> Gli occhi illuminati accompagnano la sua soddisfazione. <<Ora spostatevi. E spegnete la luce.>>

La stanza viene assorbita dall'oscurità.
Un tremolio percorre il mio corpo, rapita dall'atmosfera che presto invade l'ambiente.

Lei è lì, in piedi sulla mia sedia, davanti al foglio ora illuminato dalla luce flebile delle candele disposte intorno allo stesso.

Il muro riflette la sua ombra china sul tavolo mentre sorseggia il suo infuso.

Uno stato di agitazione colpisce Faretto che in un frangente si spiaccica addosso alle mie costole.

<<Che beve?>> Mi sussurra all'orecchio.

<<Infuso di gelsomino e cannella, l'aiuterà nella divinazione.>>

<<Ho pauraaa.>>

<<Shh! Sta tranquillo. È un rito innocuo, non accadrà nulla>> cerco di rasserenarlo.

Streghetta ora comincia a spalmare un olio sulla carta, lentamente. I suoi gesti precisi e autorevoli, immobilizzano anche me.

<<Ora... ora che fa?>>

Il Laboratorio di Strega Sorcia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora