35. Amico mio... 🌈

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Nota autrice:

Per questo capitolo, ho chiesto aiuto al mio amico Guerrierodiluce2 che gentilmente mi ha prestato senza indugio.
Non narrerà soltanto (in qualità di "Faretto"), ma ho avuto il piacere di collaborare con lui alla stesura dello stesso.
Quindi posso dire che sia lui il padre di queste righe.
Grazie Max.
Buona lettura a tutti di questo penultimo capitolo.
Suzette.

★★★

Le immagini scorrono davanti ai miei occhi.

<<Suzette...>>

Il dolore al petto affonda il mio costato sul materasso che ha accolto i miei sonni tranquilli fino a ieri.
Oggi, mi sembra di essere stato gettato su un letto di chiodi che si infilzano prepotenti nella carne.
Io trasformato in uomo... Streghetta.

<<Perché proprio io! Cosa me ne faccio di questo corpo, se devo mettere a tacere il mio amore per lei!>>

Mi dispero in piena solitudine mentre un'altra amarezza mi colpisce netto.

La mia Suzette...
Che senso ha tutto questo?
Lei non c'è più.

<<Non è possibile! Non posso nemmeno pensarlo!>>

Piango, parlo, soffoco l'urlo... solo, nella mia stanza.

<<Devo fare qualcosa.>>

Mi volto ancora sul giaciglio delle pene e il suo volto, di nuovo, appare nitido, vivido, lucente.

<<Suzette>> la chiamo, come se potessi toccarla, come se potessi ricevere la sua risposta. <<Parlami mia dolce Suzy, dove sei.>>

Il suo sorriso si allarga ai miei occhi e un lento tormento interiore mi affanna il cuore. Triste inquietudine per non averla protetta, per non averla salvata; per averla lasciata scivolare via da me.

Un forte impulso mi spinge ad alzarmi da queste coltri. Non ha senso che io rimanga chiuso qui dentro. Ho bisogno di parlare con qualcuno di loro. Ho bisogno di dare libero sfogo a ciò che mi comprime il cuore.

Deciso, mi dirigo verso la porta. Dopo averla schiusa, esito nel silenzio del corridoio, nel mutismo di una casa parvente d'assenza di vita.
Tutto si è interrotto.
Anime che vagano nella segretezza dell'angoscia e del tormento.

Prendo fiato, sospeso tra le mie emozioni, e investito dal battito accelerato del cuore spingo la mia mano sull'unica porta che può accogliermi ora.

Prendo fiato, sospeso tra le mie emozioni, e investito dal battito accelerato del cuore spingo la mia mano sull'unica porta che può accogliermi ora

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