Katherine e Alexander si odiano. Lei non sopporta lui come persona e lui non sopporta l'arroganza della ragazza. A causa di una festa fin troppo movimentata si ritrovano a passare la notte insieme e, da quel momento in poi, qualcosa cambierà. I prot...
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Vestito rosso oppure semplici jeans con maglioncino? Guardavo frustrata i due outfit non sapendo cosa fare, insomma era un semplice pranzo, però era anche vero che non sapevo lo stile di vita dei Blake/Rose quindi non sapevo se preferissero che andassi vestita elegante o come tutti i giorni. Restava solo una cosa da fare.
«Cami» piagnucolai non appena rispose al telefono.
«Non dirmi che hai cambiato idea perché altrimenti mia madre viene fino a casa tua per portarti tutto ciò che ha cucinato» minacciò lei.
«No, no» risi per il tono allarmato che aveva utilizzato «Solo non so cosa mettermi»
Sentii un rumore provenire dall'altra parte del telefono e poi Cami urlare il nome del fratellastro.
«Ma vieni in pigiama, tanto a nessuno interessa» Sempre simpatico il ragazzo, ma tanto a lui che ne poteva sapere? I ragazzi possono anche camminare in mutande o senza maglietta, siamo noi ragazzi ad avere problemi sul come vestirci.
«Sei simpatico come un dito in cu...»
«Ehi, non si dicono parolacce» Lo immaginai col dito alzato e il suo sguardo di rimprovero ogni volta che utilizzavo un linguaggio poco consono «E comunque qui c'è Cami che sembra una scappata di casa, quindi sicuramente...»
«Brutto coglione, ridammi subito il cellulare» Alex era capace di spazientire anche un angelo come Cami.
«Certo che non ci sono più le ragazze di una volta, eh» disse facendomi alzare gli occhi al cielo. Questa cosa che le ragazze non devono dire parolacce è veramente stupida. Come se i ragazzi poi scrivessero poesie come facevano una volta i veri uomini. A stento ti rispondono ai messaggi.
«Brutto coglione, potresti passarmi la mia amica, per favore?» ripetei l'insulto che aveva utilizzato Cami.
Sentii un "stupide donne" e l'attimo dopo cominciai a parlare con la bionda che mi disse di vestirmi in modo semplice perché persino la madre indossava una semplice tuta visto che doveva restare comoda per cucinare, così indossai dei Levi's e un maglioncino nero.
Uscii di casa dopo aver messo un po' in ordine, tanto il giorno dopo sarebbe passata Tatiana per pulire, ma proprio mentre stavo per salire nella mia macchina, una moto si avvicinò al mio cancello.
«Sali» sempre quel tono autoritario che odiavo.
«Ho una macchina e non è per bellezza» indicai il garage in cui era parcheggiata la mia auto. «E poi sulla moto fa freddo» incrociai le braccia come una bambina.
Non avevo intenzione di salire su quella moto e di stringermi a lui per paura di cadere. Adoravo le moto, ma non volevo stare troppo vicino a lui perché sapevo perfettamente l'effetto che mi faceva.
«Basta che ti stringi a me» Mi guardò malizioso facendomi alzare gli occhi al cielo. Ecco, appunto.
Scossi la testa e trattenni un sorriso. Il fatto che insistesse così tanto voleva dire che ci teneva e questo, in segreto, mi rendeva davvero felice.
