Capitolo 20

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20. I'm not a toy.

Rumore, alcol, urla, ragazze che si strusciano su ragazzi

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Rumore, alcol, urla, ragazze che si strusciano su ragazzi.
La festa di Capodanno/compleanno di Jackson era così ogni anno.
Avevo sempre pensato che il fatto che Jackson fosse nato la notte del primo gennaio fosse una cosa bellissima. Anche a me sarebbe piaciuto nascere a Capodanno oppure il primo aprile, come Travis Maddox, la trovavo una cosa unica, anche un po' ironica.

Ero appena entrata in casa Davis e già avevo salutato una decina di persone della nostra scuola, ma della persona che cercavo non c'era ombra.

Dopo quel bacio Alex mi aveva evitata e la cosa, ovviamente, mi aveva fatto infuriare ma effettivamente non mi aveva sorpresa più di tanto. Avevo provato a telefonare, a mandare messaggi, ero andata addirittura a casa sua, ma lui proprio in quel momento non era a casa.
Ero così ostinata a parlargli che decisi di aspettarlo, ma quando si fece ora di cena decisi di tornare a casa e di smettere di sprecare il mio tempo con una persona che non voleva parlarmi e che con me si era solo divertita.

Seppi da Cami che era tornato a casa alla 4 del mattino, ubriaco. Chissà dove era stato e soprattutto con chi.

«Katyy» una Tania già ubriaca mi corse incontro, gettandosi tra le mie braccia. Ero in ritardo alla festa, sì, ma mica pensavo così tanto «Mi sei mancata» mi strinse forte.

«Anche tu, tesoro» la tenevo per le braccia, altrimenti sarebbe finita a terra. Non si reggeva in piedi.

«Mason non mi parla più» mise il broncio come una bambina ed era davvero adorabile.
Mi sarebbe tanto piaciuto stare con lei per evitare che facesse qualche cazzata, ma le buone intenzioni verso la mia amica sparirono quando vidi Alex in dolce compagnia di una bionda e non una qualsiasi, ma la bionda che fino a qualche anno fa consideravo mia amica.

Mi sentii il mondo crollare addosso e avrei tanto voluto prendermi a schiaffi perché non era colpa sua, ma mia che mi ero fidata ancora una volta di lui, aspettandomi chissà cosa.

«Kat...» si era avvicinata anche Mia.

«Prendi» misi Tania tra le braccia di Mia e sentii la bionda urlare "Ma che ti prende?".

Corsi in cucina in cerca di una birra o qualcosa che potesse farmi dimenticare ciò che avevo appena visto. Alex teneva una gamba tra quelle di Caroline e lei gli si stava strusciando addosso, mentre lui le carezzava le cosce scoperte dal vestito striminzito. Ripensandoci, mi veniva da vomitare.

«Kat, tutto bene?»
Una mano si poggiò sulla mia spalla e io mi girai, pronta a rispondere male a chiunque avesse osato rivolgermi la parola.

«Sì, Mia, tranquilla» mi tranquillizzai quando vidi il viso preoccupato della mia amica.
Dovevo cancellare il passato, ora avevo delle amiche che tenevano veramente a me. Il mio unico pensiero doveva essere quello di divertirmi e non pensare a nulla.

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