Capitolo 40

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40. Here we go.

Cami's pov La situazione a casa era diventata insostenibile

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Cami's pov
La situazione a casa era diventata insostenibile.
Caleb e Alex non facevano altro che litigare su ogni singola cosa.
Uno metteva il bicchiere a destra, l'altro doveva metterlo a sinistra. Se uno diceva che una cosa era giusta, l'altro doveva dire che era sbagliata. Quasi quasi preferivo quando si ignoravano e fingevano di non essere padre e figlio.

La cosa peggiore era vedere mia madre infelice. Aveva sofferto un bel po' nel corso della sua vita e vederla soffrire ancora una volta mi faceva davvero male. Lei meritavala felicità che tanto cercava.

Quando ci eravamo trasferite a New York mi ero illusa che quella felicità fosse veramente arrivata, ma a quanto pareva mi sbagliavo. Ne avevo già parlato con mamma e avevo intenzione di tornare a Oslo, di tornare da lui.

Molto spesso le mie amiche, specialmente Mia, mi spronavano a trovare un ragazzo, dato che Katy stava con Alex, Tania e Mason ormai, anche se non dicevano di stare insieme, in realtà sapevamo tutti che quei due erano pazzi l'uno dell'altra, mentre tra Mia e Matt c'era qualcosa, non sapevo dire cosa, eppure qualcosa c'era. Quando quei due erano nella stessa stanza volavano scintille. E anche schiaffi da parte di Mia.

L'unica single ero io. La verità era che io non riuscivo a dimenticarlo, non riuscivo a dimenticare tutto ciò che c'era stato tra di noi e ad andare avanti. Avevo solo diciassettenne anni, era vero, ma ero convintissima che lui fosse l'amore della mia vita e, col trasferimento a New York, avevo rovinato tutto. Quanto avrei voluto accettare la sua proposta di rimanere con lui a Oslo e vivere insieme solo Dio lo sapeva, ma mamma aveva bisogno di me e io dovevo esserci per lei.

Volevo che lei tornasse lì con me, che cercasse la felicità altrove. Dal canto suo, lei era fermamente convinta di amare Caleb e io non potevo far altro che rassegnarmi.

Eppure, nonostante ciò, c'era qualcosa che mi spingeva ad andare via.
Avrei dovuto lasciare quelle tre pazze che avevano reso i miei giorni migliori, ma ero certa che quando avrei esposto le mie motivazioni, loro avrebbero capito perché è questo che fanno le vere amiche e loro avevano dimostrato di esserlo.

Mi sarebbe mancata quell'aria mite di New York e tornare al gelo di Oslo sarebbe stata un'impresa ardua, ma dovevo abituarmi all'idea. Mi sarebbero mancati i parchi sempre stracolmi di gente e bambini che giocano spensierati, ignari delle difficoltà che dovranno affrontare una volta cresciuti. Mi sarebbero mancate le passeggiate in solitudine, come quella che stavo facendo in quel momento.

La cosa che non mi sarebbe mancata, di sicuro, sarebbe stato quel vicolo buio dove incontrai l'uomo con gli occhiali da sole. Se solo avessi saputo che in realtà non voleva solamente delle indicazioni, probabilmente tutto quello che successe dopo non sarebbe mai accaduto.

Se solo non fossi stata così ingenua. Se solo...non fossi arrivata a New York.

Katy's pov
«Non farle niente, per favore, è me che vuoi»
La mia voce implorante era qualcosa di orribile da ascoltare.

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