Capitolo 34

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34. Stay with me

Alex's pov «Ma stai un attimo ferma?» mi spazientii

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Alex's pov
«Ma stai un attimo ferma?» mi spazientii.
Eravamo in macchina da dieci minuti e non avevo alcuna intenzione di dirle dove stavamo andando perché nemmeno io ero sicuro di ciò che stavo per fare. Era un passo davvero importante per me, ma ero pronto a compierlo...insieme a lei.

«No!» sbuffai. «perché tu non vuoi dirmi dove stiamo andando» mise il broncio ed incrociò le braccia al petto.
Era una cosa che faceva spesso, in particolare quando le cose non andavano come lei desiderava. Sembrava una bambina capricciosa. Se chiunque altro avesse avuto simili atteggiamenti, avrei evitato questa persona senza pensarci due volte. Lei però, poteva permettersi di fare tutto, l'avrei sempre guardata allo stesso modo.

«E poi ho fame» bofonchiò.
«Ma hai appena mangiato un toast» distolsi un attimo lo sguardo dalla strada per guardarla e mi fu impossibile non sorridere per la sua espressione corrucciata.
«Metà toast» precisò alzando un dito. «Tutto questo perché il signorino doveva fare una scenata di gelosia» si girò dalla parte opposta alla mia, fingendo di ignorarmi.
Dovevano darmi un premio per la pazienza.

«Se ti porto a mangiare, prometti di comportarti da diciassettenne per il resto della giornata?» dissi, fingendomi esasperato.
In realtà non sarei mai riuscito a stancarmi di lei, nemmeno se avessi voluto. Ormai faceva parte della mia vita in un modo che quasi mi spaventava, ma che allo stesso tempo mi piaceva. Non mi era mai successo con nessuna ragazza, mai.

Ero consapevole di amarla da molto tempo, anche se non volevo ammetterlo a me stesso. Non so dire con precisione quando accadde ciò. Forse durante la prima notte passata insieme, quella di cui lei non ricordava nulla, forse quando abbiamo ballato per la prima volta insieme al ballo, forse quando ci siamo baciati sul divano di casa sua, forse quando ha abbassato il suo muro e ha parlato di sé. Forse quando la vidi la prima volta tre anni fa, con i capelli raccolti in una coda, senza nemmeno un filo di trucco che copriva il suo meraviglioso viso.

«Siii» allungò la "i" e batté le mani felice.
«Cominciamo bene» risi per il suo comportamento per niente da diciassettenne.
«Smettila di offendermi» allungò la mano per darmi uno schiaffo, ma la bloccai giusto in tempo e la strinsi alla mia.
«E tu smettila di essere così manesca» risposi a tono.

«Ci sono ragazzi che apprezzano le ragazze manesche, forse dovrei fidanzarmi con uno di quelli» mi fece l'occhiolino e io mi corrucciai.
Il pensiero di lei con un altro ragazzo mi mandava in bestia, cazzo mi stavo trasformando in quei coglioni ossessionati della propria ragazza.
Mi voltai a guardarla e sorrisi. Come potevo non essere geloso di lei?

«Perché sorridi?» chiese, ricambiando il sorriso. Una delle cose più belle era che se io sorridevo, lo faceva anche lei. Mi faceva impazzire.
«Niente» distolsi lo sguardo da lei e continuai a concentrarmi sulla strada, sempre col sorriso sulle labbra. Ero finalmente felice, dopo tanto tempo ero veramente felice. Chissà se anche per lei era lo stesso o se già si stava stancata del mio insopportabile carattere.

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