14)Il nuovo coach

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Mi sveglio di soprassalto nella notte, forse per un brutto sogno che non riesco a ricordare, o forse non mi sono mai addormentata. Non saprei dire con precisione. Sono troppo occupata a pensare ad un certo ragazzo...

Non capisco davvero cosa provo per lui.

Sì, quand'ero piccola ne ero davvero ossessionata anche se lui non mi degnava di uno sguardo, beh, per lo meno fino al giorno del bacio. 

Dopo quel giorno ha iniziato ad ignorarmi... come se neanche ci conoscessimo, come se non mi avesse mai insegnato a guidare a dodici anni di nascosto dai nostri genitori; come se non mi avesse mai portata in spallucce quando mi sono sbucciata il ginocchio cadendo dalla mia prima bicicletta; come se non avesse passato giorni e notti a consolarmi dopo che mio padre mi abbandonò.

Come se non mi avesse mai baciata...

Insomma, quel giorno tutto sembrava andasse per il meglio, e invece fu esattamente l'opposto. Tutto cambiò. E improvvisamente io non esistevo più.

Non so che cosa sia cambiato né il perchè, e di certo non glielo avrei chiesto. Ma ciò che so è che mi ripromisi di non essere più così stupida e soprattutto che non mi sarei più innamorata di lui.

E invece eccomi qui. Sono all'ultimo anno e ho dei buoni voti, farò domanda in un college lontano che potrà realizzare il lavoro dei miei sogni, ho un ragazzo gentile e bellissimo, eppure... tutto ciò a cui riesco a pensare è a lui. A Keagan.

Ieri sera ero così felice di aver fatto saltare il suo appuntamento con la commessa della gioielleria, e che lui avesse preferito stare con me che con lei. Ma non dovrei sentirmi in questo modo. Non mi dovrebbe importare nulla di lui! Lui mi ha fatto soffrire!

Per fortuna me lo ricordai in quel momento, quando Keagan si avvicinava a me mentre io non avevo via di scampo bloccata al muro, così riuscii a calmare il mio rumoroso battito cardiaco e trovai la prima scusa che mi passò alla mente per dileguarmi.

Da lì in poi, durante il pranzo del ringraziamento, non faceva altro che lanciarmi sguardi (non so se positivi o negativi) e io non facevo altro che cercare di evitarli.

E adesso sono qui, stesa sul suo vecchio letto, circondata dalle sue vecchie cose, a fissare il soffitto e a chiedermi perchè non sono abbastanza forte da mandarlo a quel paese una volta per tutte.

Mi copro gli occhi con le mani ed emetto un sonoro sbuffo con la bocca.

Decido che forse è meglio calmarmi un po' e magari andare giù a prepararmi una tisana rilassante.

Mi alzo dal letto e apro la porta ma, proprio mentre sto per scendere le scale, sento un rumore sospetto provenire dal piano di sotto.

Sto allerta, e mi nascondo dietro al muro sentendo qualcuno che fa cigolare la porta dopo averla aperta.

Chi potrebbe mai essere a quest'ora?

Mi affaccio per capire di chi si tratta ma tutto ciò che riesco a vedere è la figura di un uomo, completamente vestito in nero, con un cappellino da baseball dello stesso colore calato sulla fronte, come per coprirsi gli occhi, e una bandana con dei ghirigori bianchi sopra la bocca.

Sento una morsa allo stomaco fortissima. Chi è questo sconosciuto? Cosa ci fa in casa mia?

Lo guardo meglio, sempre più preoccupata, e noto che nelle mani tiene una valigetta, o forse uno zaino molto grande (non vedo bene da quassù).

E' forse un ladro? Dovrei svegliare qualcuno... ma ho troppa paura per muovermi di un solo centimetro.

Mi sporgo giusto un po', solo per tenere d'occhio quello che fa, mordendomi le labbra dall'ansia.

Kiss me or Kill me [COMPLETA] #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora