35)Flash

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Ritorno a casa da scuola e sento come sempre il buonissimo odore del pranzo che mi aspetta.

Saltello energicamente in cucina, scaraventando lo zaino in un angolo, con l'acquolina alla bocca. -Ciao mamma-

-Ciao amore mio- mi saluta in modo raggiante, mettendo sul bancone il vassoio col pollo arrosto appena sfornato. -Come è andata a scuola?-

-Bene, la maestra mi ha dato una A perchè ho fatto il disegno più bello- dico, fiera di me, meritandomi un bacio sulla guancia.

Nel frattempo la porta alle mie spalle si apre e poi si richiude, lasciando passare un uomo alto e ben curato, ancora vestito da lavoro. -Allora dobbiamo festeggiare-

-Papà!- gli corro tra le braccia e lui mi solleva in aria con un gran sorriso, per poi dare un bacio a stampo a mia madre.

-Facciamo pizza e bowling stasera?-

-Si si si si si- lo imploro con lo sguardo e una vocetta acuta.

-Peter non vorrei facessimo tardi. Domani la bambina ha scuola-

-Dai mammaaaa- urlo mentre le strattono il braccio.

-Dai mamma- mi aiuta mio papà. -Alyssa può anche saltare la scuola per un giorno-

Spalanco la bocca non credendo alle mie orecchie.

Mia mamma sospira. -E va bene, avete vinto-

Io e mio papà ci diamo il cinque soddisfatti.

-Ma in cambio voglio che tu vada a mettere in ordine la tua stanza-

Accetto senza pensarci due volte e mi fiondo verso camera mia. 

Non appena mi volto, però, noto che la stanza cambia. La luce chiara del pomeriggio va via, lasciando posto all'oscurità della sera che proietta ombre spaventose.

Non capisco cosa succeda. 

Mi giro nuovamente verso la cucina per chiedere spiegazioni ai miei genitori ma, quando lo faccio, mi accorgo che è rimasto solo mio papà.

Indossa dei vestiti sporchi e sgualciti. È stravaccato sul bancone con una bottiglia di birra mezza vuota che pende dalla sua mano.

Mi avvicino cautamente con un enorme groppo in gola che non riesco a deglutire. 

-Ho perso il lavoro- biascica, raddrizzando la schiena e barcollando un po', prima di dare un'altra golata alla bottiglia.

-Papà-

-No, non ti avvicinare.- mi allontana con una mano e si dirige verso la porta sul retro. -Tu e la mamma starete meglio senza di me.-

-No, aspetta!- provo a fermarlo, ma è troppo tardi la porta si è chiusa.

Sento un cigolio proveniente dall'ingresso, verso il quale mi dirigo correndo. Appena lo raggiungo noto che c'è mia mamma. Un po' più vecchia e stanca di come la ricordassi poco fa. È intenta ad andarsene anche lei, con un piede già fuori dalla porta.

-Mamma non andare via anche tu!-

-Scusa, Alyssa. Ti vorrò bene per sempre-

-Mamma ti prego no! Mamma! Torna indietro!- urlo a più non posso, ma lei non mi ascolta. -Mamma!-

Scoppio a piangere sentendo una fortissima sensazione di vuoto, solitudine e abbandono, mentre ancora urlo il nome dei miei genitori sperando che mi sentano.

-Alyssa! Alyssa! Svegliati!- Mi sento scossa dalle spalle e tutto un tratto apro gli occhi, ritrovandomi in camera mia nel bel mezzo della notte, con il respiro affannato.

Kiss me or Kill me [COMPLETA] #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora