46)La verità pt.2

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Nel giro di pochi minuti, un'ambulanza arriva per portare via Luke che è svenuto sul pavimento, mentre io mi ritrovo buttata fuori dalla discoteca con Keagan, senza nemmeno le nostre giacche.

Un miliardo di pensieri frullano nella mia mente, perciò il freddo è l'ultimo dei miei problemi. E anche Keagan sembra non farci caso, ancora preso dallo sbraitare inferocito.

Gli metto una mano sul braccio, e a quel contatto sembra quasi essere catapultato dinuovo alla realtà.

-Keagan, calmati-

-Alyssa- si volta verso di me, con gli occhi lucidi e mi abbraccia. -Mi dispiace da morire.-

-Va tutto bene- lo rassicuro, accarezzandogli la schiena. -Io... non me lo ricordo nemmeno- mento. -Ero troppo ubriaca-

Scioglie l'abbraccio. -Questo non cancella quello che ha fatto quel mostro-

-Lo so...-

-E il figlio è davvero suo...- realizza.

-Lo so... e non voglio tenerlo. Non voglio avere un figlio da quel depravato. Abortirò e tutto tornerà alla normalità.-

Per tutta risposta Keagan mi bacia, e io lo lascio fare, trovando un po' di consolazione in quel contatto.

Interrotto però, poco dopo, dal suo telefono che squilla.

-È mia sorella. Faccio veloce- si allontana da me di qualche passo. -Pronto Faith-

Io intanto mi siedo sul bordo del marciapiede ad aspettarlo. E non posso fare a meno di riflettere su che piega stia prendendo la mia vita. Sono davvero distrutta. Non va bene niente, mai.

Quanto vorrei poter abbracciare mia mamma e dirglielo.

Guardo verso il cielo... nel caso si trovasse lì.

-Sei una stronza!- urlo. -Gran bel lavoro del cazzo ad abbandonarmi in questo mondo da sola! Grazie mille mamma!-

Faccio un respiro profondo per smetterla di dare di matto.

-Cazzo- mormoro sconsolata tra me e me.

Dei passi si avvicinano alle mie spalle. -Dai, Aly, chiamiamo un taxi e andiamo a casa.-

Annuisco e poco più tardi ci ritroviamo davanti alla porta di casa mia, siccome ora Keagan abita nel suo nuovo appartamento.

Il viaggio è stato silenzioso. Uno di quei silenzi pesanti e insopportabili.

-Vuoi che resti con te stanotte?- 

-Prima vorrei chiederti una cosa- ci ho pensato per tutta la sera da quando l'ho sentita. -Cosa intendevi con la frase "Ti hanno mandato loro"?-

Keagan si stringe nelle spalle. -Alyssa io...-

-E non rifilarmi una delle tue solite scuse, perchè sono stanca. Davvero stanca. Voglio solo la verità- lo precedo prima che inizi a mentire come sempre.

-Hai ragione. Te la meriti- acconsente. Poi sale qualche gradino del portico e ci si siede sopra, battendo con la mano di fianco a lui.

Mi siedo accanto e aspetto che inizi a spiegarmi.

-Ti ricordi quattro anni fa? Quando morì mio padre?-

Annuisco.

-Beh, diciamo solo che poi entrai in una fase del cazzo. Riuscivo solo a comportarmi male e basta. All'ultimo anno di liceo entrai in un brutto giro, come sai. Rubavamo, spacciavamo e con i soldi ricavati dalla vendita della droga ne compravamo di più per noi.-

Kiss me or Kill me [COMPLETA] #Wattys2019Where stories live. Discover now