21)Sono una persona orribile

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Sono una persona orribile.

È questo l'unico pensiero che aleggia nella mia mente alle nove del mattino e che mi fa sentire uno schifo.

Devo trovare il modo di fare pace con Luke o, per lo meno, fargli delle scuse decenti. Anche se non riesco a pentirmi di aver passato la notte abbracciata a Keagan. È stato semplicemente perfetto. E il fatto che non mi senta in colpa mi fa sentire ancora più orribile.

Stamattina, quando mi sono svegliata ancora tra le sue braccia, sarei rimasta a guardarlo dormire per ore. Era un vero e proprio spettacolo. Ma alla fine ho deciso di svignarmela il prima possibile, senza che se ne accorgesse. E così adesso sono qui, a casa, a farmi la doccia e a prepararmi per andare a lavorare, anche se oggi non è proprio giornata.

Mentre sono impegnata a lavarmi i capelli sento, tra lo scroscio dell'acqua che scorre, anche il rumore della porta che si apre e poi i passi di qualcuno che armeggia in bagno.

-Chi è?- domando, dato che non riesco a vedere nessuno attraverso la tenda.

Nessuna risposta. 

L'unica cosa che riesco a sentire è il cigolio della porta che si richiude.

Non ci do peso. Probabilmente è solo Faith che ha fatto ritorno ed è venuta a prendersi i suoi trucchi, senza rispondermi siccome ce l'ha con me.

Finisco di sciacquarmi ma, quando esco dalla doccia e provo a prendere l'asciugamano che avevo appeso fuori noto che non c'è più. E non ci sono nemmeno i miei vestiti. E nulla con cui mi possa coprire!

Rimango spiazzata per un attimo, non capendo cosa sia successo.

-Se ti stai chiedendo chi abbia rubato la tua roba, beh, sono stato io- Sento una voce provenire fuori dalla porta del bagno.

Non ci posso credere. Ora lo uccido una volta per tutte.

-Si può sapere...-

-Perchè l'ho fatto?- mi precede, completando la mia frase. -Perchè quando stamattina mi sono svegliato, ero convinto di aver dormito con una bellissima ragazza, ma chiaramente devo essermelo immaginato dato che al mio risveglio lei non c'era più.-

Sbuffo. -Keagan, non è il momento devo andare al lavoro-

-Così mi sono vendicato rubandole i suoi vestiti- continua il suo discorso imperterrito. -E ora l'unico modo per riaverli è... venirseli a prendere.- 

Anche se non riesco a vederlo sono sicura al cento per cento che ha stampato in faccia il suo solito sorriso da maniaco sessuale.

-Che razza di vendetta è? Smettila di fare il depravato e ridammi i miei vestiti, sono nuda!-

-È questo il bello-

Dalla bocca mi esce un lamento, mentre appoggio la mia fronte alla porta tirandoci un pugno sopra in maniera sconfortata.

Non so che fare e, per giunta, sono in ritardo. Guardo attraverso lo spioncino e mi accorgo che Keagan è proprio davanti alla porta, seduto sulla ringhiera delle scale che mi sta aspettando.

Faccio qualche ragionamento: proprio sotto di lui c'è il divano del soggiorno e da piccoli molto spesso ci lanciavamo da questo piano, cadendoci perfettamente sopra.

Ad un certo punto mi colpisce un'illuminazione. So esattamente quello che devo fare.

In fondo è capitato solo una volta che lui si rompesse il braccio in questo modo. Vale la pena tentare.

In un millisecondo apro la porta e, alla velocità della luce, gli corro incontro urlante, con le mani allungate in avanti, cogliendolo di sorpresa in modo che non capisca cosa succeda e buttandolo giù.

Kiss me or Kill me [COMPLETA] #Wattys2019Where stories live. Discover now