11-Capelli rosso Tanya

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Varcai il portone della scuola, per la prima volta senza Greg, sotto gli occhi attenti di molte persone.
Come facevano ad essere così svegli il lunedì mattina? Scrollai le spalle, cercando di non fare caso alle voci indiscrete e raggiunsi il mio armadietto.
Inserii il codice dando uno sguardo allo schermo del cellulare che si era appena illuminato, mostrandomi l'ennesimo messaggio raccomandatorio di mia madre. Alzai gli occhi al cielo e, proprio quando aprii l'armadietto, questo venne richiuso con forza, provocando un tonfo che attirò l'attenzione dei presenti in corridoio.

Guardai per un attimo la mano che teneva chiuso il mio armadietto e riconobbi lo smalto rosso e lucido che, accompagnato da un forte profumo, anticipava la presenza alla mia destra.

"Ciao, Tanya". Le sorrisi ancor prima di guardarla negli occhi e, quando lo feci, notai che non fosse per niente felice e contenta, anzi, sembrava avere i nervi a mille. "Cosa posso fare per te?".

Attesi che iniziasse a parlare, ma rimase in silenzio e mi guardò dall'alto in basso.

"Non sono qui per parlare con te, carina, voglio solo avvertirti". Mi sorrise falsamente, mentre con uno strano movimento della testa faceva oscillare i lunghi capelli rossi.

"Avvertirmi?". Alzai un sopracciglio, incrociando le braccia al petto.

"Ti consiglio di tornare ad essere invisibile se non vuoi diventare lo zimbello della scuola". Disse.

"So reggere un paio di sguardi, Tanya". Scossi la testa.

"Non so che cosa tu ti sia messa in testa, tesoro, ma qui tutti sanno che Jacob sta con te solo per farmi ingelosire, quindi, da amica, ti consiglio di farti da parte".

I suoi occhi scuri non lasciarono i miei neanche per un secondo.
Stavo per ribattere quando una voce alle mie spalle attirò la mia attenzione.

"Vi da fastidio se mi intrometto? No, certo che no...". La voce apparteneva ad una ragazza dai lunghi capelli scuri che si fece spazio tra me e Tanya, poggiando la schiena contro il mio armadietto.

"È una conversazione privata, Samantha". Disse a denti stretti la rossa.

"A cuccia, Fuffi". Rispose con tono scocciato, senza neanche guardarla in faccia. Tanya assunse presto il colore dei suoi capelli e, se fosse stata un cartone animato, le sue orecchie starebbero fumando per la rabbia.

Mi aspettai che le urlasse contro o che la insultasse, invece girò i tacchi e prese a camminare verso una classe.
Tornai a guardare la ragazza affianco a me, che improvvisamente mi tornò familiare. Proprio il giorno prima, infatti, Jacob aveva pubblicato una foto assieme a lei. Volevo attuare le mie abili doti da stalker, ma lui non aveva inserito il tag.

"Non devi mai lasciare che lei inizi a parlare, altrimenti le cazzate usciranno dalla sua bocca con la stessa velocità con cui riesce succhiare un pene". Disse. Mi scappò una risata e poi lei tese la mano verso di me.
"Samantha Garrett, ma tu puoi chiamarmi Sam". Strinsi la sua mano nel momento in cui sentii il suo cognome.

"Tu sei..."

"La sorella di Jacob, si". Mi precedette.
"Ancora non capisco come quel coglione abbia fatto a stare con quella vipera". Chiuse gli occhi per un instante, e quando li riaprì notai che avessero la stessa tonalità di marrone tendente al verde che avevano quelli di Jacob.

"Io sono Liz". Ricambiai il saluto, sorridendole amichevolmente.

"Si, Jake me ne ha parlato. A proposito, grazie per il casino in cucina. Spero che almeno ne sia valsa la pena". Alzò ritmicamente le sopracciglia.
Le sorrisi imbarazzata, diventando più rossa del dovuto.
Credeva che mi fossi scopata il fratello nella sua cucina?

Finché il cuore batteWhere stories live. Discover now