18-Fidanzati per una pizza

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La prima cosa che vidi quando aprii gli occhi, furono proprio ciò che avevo desiderato di vedere: gli occhi di Jacob.
Aveva un'espressione stupita mista a contenta, sembrava che volesse urlare al mondo che ero sveglia ma, allo stesso tempo, tenerlo per se.

"Tu..tu...tu sei folle!". Mi punta il dito contro. "Davvero? La prima cosa che ti viene in mente è quel gay con i leggings?!".

Mi veniva da ridere, ma il dolore mi fece uscire solo un verso simile a una risatina, mischiata ad un gemito.

"J...". Sussurrai. "...avvicinati".

Non se lo fece ripetere due volte e, inginocchiatosi accanto al letto, avvicinò il suo volto al mio.

"T-ti amo...". Dissi, facendo crescere il suo sorriso. "Ma ora premi quel pulsante". Aggiunsi, con un sorriso.

Per quanto volessi restare con lui, la prima cosa da fare dopo un intervento è verificare che sia andato bene, e per questo mi serviva Greg.

"Certo, che idiota, ora lo premo!". Farfugliò, guardandosi intorno freneticamente. Una volta visto il pulsante rosso lo premette, e in meno di cinque secondi in camera mia si precipitarono almeno tre medici.
Uno di questi era Greg.

"Che succede Ja-Lizzie? Piccola stronza sei sveglia!". Urlò, lasciando comparire un gran sorriso sul suo volto.
"Okay, tu". Puntò il dito contro Jacob. "Come hai fatto?".

"Le piace correggermi". Rispose con un'alzata di spalle, per poi guardarmi un attimo e rivolgermi un sorriso.

"Qualunque cosa sia successa, ora devo controllarla, quindi fuori di qui, e avverti i suoi". Gli disse.

* * *

Samantha's P.O.V.

Quando vidi avvicinarsi mio fratello saltai dalla scomodissima sedia della sala d'attesa e gli andai incontro.
Aveva un sorriso smagliante.

"È sveglia". Disse, abbracciandomi subito dopo. Lo strinsi forte finché non si staccò.

"Non fare quella faccia compiaciuta, è tutto merito del mio sangue". Si vantò la presenza irritante alle mie spalle.
Alzai gli occhi al cielo mentre mio fratello abbracciava anche lui in segno di riconoscenza.

"Devo avvisare i suoi genitori". Disse poi. "Potete andare a casa, ragazzi, avete due facce...".

"Non ci penso neanche". Scossi la testa.

"Siamo stati qui tutto questo tempo, vogliamo vederla". Aggiunse Olly.

"Per una volta sono d'accordo con questo qui". Dissi, guadagnandomi un'occhiataccia.

"Questo qui? Questo qui!". Alzò la voce.
"Ti ho cambiato il pannolino, mocciosa, è questo il tuo ringraziamento?!".

"Piantala con questa storia, sarà accaduto si e no una volta". Lo rimproverai.

"Ehi, a casa, tutti e due". Ci riprese Jacob.
"Tanto non la faranno vedere a nessuno oggi, devono tenerla sotto controllo".

"Ma...".

"Sammy, fallo per me, okay? Verrò anch'io più tardi, di a mamma e papà che va tutto bene". Si avvicinò, dandomi un bacio sulla fronte.

"Non ti dispiace portarla a casa, vero?". Chiese poi ad Olly, che gli sorrise.

"Nessun problema, amico".

Finché il cuore batteWhere stories live. Discover now