30-Una gabbia di brutte persone

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Il lunedì seguente fu traumatico tornare a scuola, il weekend con Jacob era volato e avevamo passato la domenica a non fare nulla se non pomiciare e guardare serie TV. Inutile dire che il signorino, dopo aver criticato Pretty Little Liars definendola una serie per ragazzine, è rimasto estasiato dal primo episodio e così ha guardato un'intera stagione.
Era andato via intorno alle nove di sera, prima che i miei genitori tornassero dalla loro piccola vacanza.

"Wow, so che non sei nelle migliori delle condizioni ma, amica mia, sembri un cadavere!". Olly mi affiancò non appena varcai l'ingresso, e camminò con me fino al mio armadietto.

"E tu sei più elettrizzato del solito, cosa è successo?". Chiesi guardando i suoi capelli scompigliati e la felpa della scuola scomposta. Mi guardò con un sorrisetto che mi fece capire immediatamente.

"Diciamo che Sam mi ha sorpreso positivamente, non me lo aspettavo". Scosse la testa.

"Ha solo due anni meno di te, genio". Alzai gli occhi al cielo, aprendo il mio armadietto e prendendo il libro di inglese.
"E ti conviene non parlare della vostra vita sessuale, Jacob potrebbe arrivare da un momento all'altro". Lo avvisai.

"Jacob è già qui". Sobbalzammo quando infilò la testa tra noi due. "E non vuole sentire nulla su come Oliver si tromba la sua sorellina, perché non vuole incubi".
Disse, poggiando il mento sulla mia spalla e avvolgendomi i fianchi con le braccia restando dietro di me.

I due iniziarono uno scontro tipico dei loro, pieno di insulti e doppi sensi, ma la mia attenzione fu catturata da una scena in lontananza. Il preside Collins, visibilmente nervoso, discuteva animatamente con un uomo sulla cinquantina, dietro di lui stava Lucas, con volto mortificato e affranto.

"Mio figlio non farebbe mai una cosa del genere!".

"Ci sono testimoni, signore, tre ragazze hanno affermato che suo figlio si è intrufolato nello spogliatoio femminile durante l'orario di lezione, questo è punibile ed è ciò che farò!".

Tre ragazze? Perché il mio istinto mi diceva che i loro nomi facessero rima con Tanya, Debby e Chanel?
Spostando lo sguardo notai Tanya entrare nell'edificio con gli occhiali scuri sul naso e una pelliccia rosa confetto, seguita dalle sue amiche. Notando il preside e il padre di Lucas sorrise soddisfatta.
Certo, si era vendicata del ragazzo che aveva osato offenderla alla festa della sua amica. Le tre camminarono fino a raggiungerci, sorridendo in segno di saluto.

"Ragazze". Le salutò Olly, seguito da Jacob che fece un saluto generale con la mano.

"Suo figlio è sospeso per una settimana a partire da oggi, nessuna discussione!".
Il preside alzò la voce, attirando l'attenzione di tutti gli studenti in corridoio.

"Problemi in paradiso, Lucas?". Chiese Tanya con tono strafottente quando il biondo le passò affianco.

"Vai a Fanculo, stronza". Rispose lui senza neanche alzare lo sguardo, continuando a camminare per uscire dalla scuola.

"Ah, mi adora!". Sorrise la ragazza, attorcigliando una ciocca di capelli rossi attorno all'indice.

"Hai mentito tu al preside, vero?". Chiesi con tono forse troppo serio. "Non avevi il diritto di farlo, potrebbe perdere l'anno per questo". Dissi.

"Dolce Elizabeth, dal momento che mio padre finanzia ogni progetto di questa scuola, sono io che comando qui dentro". Alzò le spalle.

"Non ha neanche ascoltato Lucas, non è corretto!". Intervenne Jacob.

"Non è giusto, non è corretto, bla, bla, bla". Ci sbeffeggiò. "Questa è solo una gabbia di brutte persone, ci si adegua". Sorrise.

"Lui ti ha offesa, hai ragione, ma tu avevi già vinto ignorandolo". Le dissi.
Lei tolse gli occhiali da sole con un gesto secco, per potermi guardare negli occhi.

"E dove sarebbe il divertimento?". Chiese.

"Perché, ora che hai avuto la tua vendetta ti stai divertendo?". Risposi con un'altra domanda. "A me non sembra, Tanya".

"Ascolta nuvoletta zuccherosa uscita da qualche cartone animato, credi di potermi insegnare la morale della vita ma dimentichi che io e te siamo diverse. Tu aspiri ad essere migliore, io non ho nulla a cui aspirare perché sono già al massimo". Sorrise, mostrando i suoi denti perfettamente bianchi.

"Non voglio insegnarti niente, Tanya. Voglio solo dirti che ogni persona che incontri ha una sua storia, bella o brutta, di cui noi non sappiamo nulla, per questo dovremmo essere gentili, sempre". La guardo negli occhi, e per un attimo leggo nei suoi titubanza, che però durò poco perché tornò a sorridermi.

"Voglio dirti una cosa io, adesso". Disse. "Il mondo in cui vivi, per quanto ti sforzi di vederlo come un posto magnifico, è pieno di brutte persone, tesoro, ed io sono la peggiore".

Detto questo girò i tacchi e se ne andò seguita dalle due bionde lasciando una scia di profumo costoso.

"Sai che sprechi fiato con lei, vero?". Chiese Olly, poggiandosi contro un armadietto. Sbuffai, scrollando le spalle, e Jacob sorrise strizzandomi una guancia.

"La mia piccola oratrice che cerca di rendere tutti migliori". Disse, per poi baciarmi velocemente sulle labbra.

"I genitori di Lucas non meritano questo, hanno problemi più seri a cui pensare di una miliardaria che si diverte a creare piani diabolici". Commentai.

"È Tanya, Murphy, in prima elementare ha spinto un bambino giù per le scale perché le aveva preso un pastello dall'astuccio". Disse Jacob.

"Bene, quando hai finito di fare lo psicologo della signorina ricordati che hai un amico, Olly, che ti sta aspettando per gli allentamenti del torneo di fine trimestre che, per tua informazione, si terrà domani". Intervenne Olly, interrompendo quel momento.

"È domani?". Chiesi.

"Già". Rispose il mio ragazzo. "Verrai?". Mi chiese, spostando una ciocca di capelli dal mio viso.

"Mi tocca". Alzai le spalle.

"Già, e ti tocca anche baciarmi davanti a tutti". Mi fece un occhiolino. "È tradizione che il quarterback riceva un bel limone prima della partita".

"Ti porterò un limone allora, o preferisci l'intera pianta? Posso comprarne una". Lo presi in giro.

"Non sei simpatica, Murph, avrò bisogno di tanta fortuna". Sporse il labbro inferiore, che toccò le mie labbra.
"Anche se tu non ne hai il massimo". Commentò poi, sorridendo teneramente.

"Non dire così". Scossi la testa. "Ho tante cose che mi rendono fortunata". Strofinai il mio naso contro il suo. "Tipo te, sono fortunata ad averti". Dissi.

"Oh cazzo, rischio seriamente il coma iperglicemico". Commentò Olly, con tono schifato.

Jacob lo ignorò, poggiando le sue labbra sulle mie e dandomi un bacio forse troppo spinto per il luogo in cui ci trovavamo.

"Ora scopano in corridoio". Aggiunse il biondo. "Oh Cristo le stai toccando il culo? Me ne vado, continuate pure, battezzerò uno dei vostri undici figli!".

SPAZIO AUTRICE
Salve a tutte, vi piace il capitolo?
Cosa pensate della vendetta di Tanya?

Credete che abbia fatto bene viste le offese ricevute o date ragione a Liz?

A chi delle due vi sentite più simili?

Continuo a 50 like e 50 commenti!

Finché il cuore batteWhere stories live. Discover now