16-Una piccola parte che non funziona

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Narrato dall'autrice

C'era silenzio in quella sala d'attesa, a detta di Jacob, ce n'era fin troppo.
Ogni domanda gli sembrava inutile da porre, così, come gli altri, restò in silenzio, almeno finché dei medici non corsero nella loro direzione. Sobbalzò, alzandosi immediatamente per ascoltare ciò che stavano riferendo ai genitori di Liz.

"Stiamo avvisando i donatori, serve sangue urgentemente".

Karen Murphy mutò espressione, per un attimo credette che sarebbe caduta, ma suo marito fu pronto a sorreggerla.

"Tesoro, dobbiamo restare forti". Le disse, cercando di convincere anche se stesso.

"Ancora una volta...". Sibilò lei. "Ancora una volta non possiamo fare niente per salvarla!". Alzò la voce con suo marito, che la strinse in un abbraccio.

"Posso darglielo io". Quelle parole lasciarono le labbra di Jacob senza che lui le controllasse. I due coniugi si staccarono dall'abbraccio doloroso, puntando gli occhi sul ragazzo.

"Non è così semplice, Jacob, perché pensi che non possiamo fare nulla?". Lucas sorrise in modo amaro, avvicinandosi al ragazzo per battergli una spalla.
"Liz è un donatore universale, vuol dire che può ricevere solo dal suo stesso gruppo sanguigno".

"Aspettate!". Olly balzò in piedi. "È 0 negativa? Io sono 0 negativo!".

A quelle parole, gli occhi di tutti si illuminarono, puntandosi sul biondo.
Anche i medici in lontananza, sentite quelle parole, accorsero.

"Dovresti firmare un modulo in cui sottoscrivi quanto sangue sei disposto a donare". Disse la dottoressa, con la bocca ancora coperta da una mascherina.

"Quanto sangue sono disp-voi siete completamente fuori! Le dono anche i coglioni se necessario!". Sbraitò.

"È il protocollo".

Olly sospirò. Non voleva essere maleducato, ma...

"Prenda quel fottuto ago e tiri tutto quello che serve se non vuole che le protocolli il buco del culo!". Parlò in modo calmo e la diretta interessata sbarrò gli occhi, per poi annuire convinta.
Olly tirò su la manica, seguendo la dottoressa in una delle numerose stanze.

Jacob rimase da solo con i due adulti che, ancora increduli, lo guardavano.
Si sentì a disagio per i toni utilizzati dal suo amico e lo sguardo insistente dei due lo fece quasi sprofondare.
Voleva scusarsi per lui, ma venne interrotto da una cosa che non si sarebbe mai aspettato. I due si guardarono e poi, inaspettatamente, scoppiarono a ridere.
A ridere, esatto, ridere forte.

"Le protocollo il buco del culo...Oh mio Dio, quel ragazzo è incredibile...".

"È stato così...".

"Da Olly". Jacob alzò le spalle, lasciandosi contagiare dai due.

La realtà tornò nuovamente ad infondere il silenzio in quella stanza, in cui c'erano solo loro tre ed un anziano signore con il volto triste.

"Sono arrivato prima che ho potuto, porca troia c'era un traffico allucinante!". I suoi occhi scattarono verso l'ingresso, dove Greg, lo psicologo -o forse no- di Liz, stava velocemente togliendo la giacca per poi venire accolto da un'infermiera che gli portò camice verde e mascherina.

"Emorragia interna, occorre tamponare sul ventricolo destro, stiamo procedendo con l'anestesia totale". Lo avvisò.

"Abbiamo il donatore?".

"È già qui, dottor Sullivan".

Quindi è un chirurgo?
Jacob si rese conto che di lei, in realtà, non sapeva proprio nulla, eppure la sentiva vicina, in un certo senso, era come se sapesse tutto.

Finché il cuore batteWhere stories live. Discover now