17-Non eri nei miei piani

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Mi sentivo come se avessi corso una maratona di 100 km, affaticata, con neppure la forza per aprire gli occhi.
In realtà ero rimasta sdraiata, immobile mentre mi aprivano in due per poi ricucirmi, marcando per l'ennesima volta la mia cicatrice, che avrebbe avuto mezzo millimetro in più di rilievo.
Fino a qualche minuto fa la mamma è stata con me, ha pianto e mi ha accarezzata tutto il tempo. Davvero avrei voluto svegliarmi, stringerla e dirle che stavo bene, ma non ce l'ho fatta.
Adesso, invece, ero sola. Non mi piaceva esserlo, quando mi trovavo in ospedale. Avere una persona vicino mi dava la forza per farcela ogni volta, da sola, invece, cadevo in un buco nero di silenzio e solitudine, con la sola compagnia dei numerosi e lenti beep meccanici che tenevano il ritmo del mio cuore.

Però i beep vennero sovrastati da un altro rumore, la porta che veniva aperta e poi richiusa. Al mio letto, però, non si avvicinò nessuno. Che fosse un'infermiera? Cercai di ascoltare più che potessi, ma l'unico rumore che udii, oltre a dei passi, fu qualcosa che veniva poggiato sul mobile accanto al letto, qualcosa di pesante, come un oggetto in vetro. Possibile che fosse ancora la mamma? Papà era stato qui, ma so che si trova sicuramente nel reparto pediatria assieme ai bambini.
Sicuramente da quando ero arrivata in ospedale erano passate alcune ore, almeno dieci, possibile che...?

"Wow, Murphy, questa non è proprio il tipo di sorpresa che si dovrebbe fare al proprio ragazzo".

Si, è possibile. Sei ancora qui?

"Tua madre mi ha detto di parlarti, dice che ti senti meno sola... Non so se mi senti davvero, comunque...Dio, non sono capace".

Potrei scommettere tutto l'oro del mondo che si sente in imbarazzo, dopotutto, sta parlando con una che ha in corso un'anestesia totale solo per far felice una donna strana che gli ha chiesto di farlo.

"Che tu mi senta o no, Murphy, voglio dirti che, porca puttana, mi hai fatto venire un infarto...diamine, infarto non dovevo dirlo...".

A parole tue, Jacob.

"Anche se tu non hai avuto un infarto, era...un...come lo ha chiamato? Emorragia interna! Ecco!".

Riesci a vedere che sto ridendo?

"Comunque, qualunque cosa sia...non ci ho capito un cazzo. Sul serio. Mi sei caduta davanti agli occhi e...e poi è stato tutto un evolversi di avvenimenti e...caspita, Olly ti ha donato il suo fottuto sangue, hai idea di cosa vuole in cambio da me? Un IPhone X, Murphy, non sto scherzando, vuole quel cazzo di telefono da 1000 dollari!".

Olly? Seriamente?

"È venuta anche Sam, era così preoccupata, e ha salvato il tuo telefono. Ti è caduto quando sei svenuta...cavolo, perché non mi hai detto niente?".

Tu non eri nei miei piani, J.

"Credevi che non ti avrei voluta? Che non lo avrei accettato? Tuo padre mi ha detto della malattia...lui è fantastico, e anche tua madre lo è, e tutto quello che fate per questo ospedale".

Sentii il mio letto muoversi, segno che si fosse appena seduto.

"Ho conosciuto una bambina, Daisy, e mi sono immaginato te al suo posto. Ora capisco perché eri sempre sola, allontanavi tutti da te...".

Stette per un attimo in silenzio.

"Ho bisogno che tu ti svegli, Murphy, voglio vedere i tuoi occhi, voglio perdermici dentro come ogni volta che mi parli, come quella volta che stavamo studiando. A proposito, ho preso una B+ in storia, ma per poco non ho picchiato la Ray, continuava a parlare di quel re che credeva di essere un Dio e si faceva chiamare re Sole, come si chiamava...Luigi qualcosa...".

Credo che tu potresti anche battermi, se volessi.

"Volevo farti un regalo, ma i fiori mi sembravano scontati, e, per carità, non parliamo dei palloncini, ne ero terrorizzato da piccolo..."

Un tipo come te che si fa intimorire da un palloncino?

"...poi ho pensato che non volevo realmente andare via da qui, nonostante i tuoi abbiano insistito affinché andassi almeno a farmi una doccia".

Non ti sei mosso da qui, Jacob?

"Se te lo stai chiedendo, si, puzzo come un cane bagnato, tutti quelli in sala d'attesa mi guardano malissimo".

Beh, lo sento.

"Hai scelto il momento sbagliato per stare male. Seriamente, Murphy, durante gli allentamenti? Immagini quanto sudore io abbia addosso in questo momento?".

Stai ridendo?
Fallo ancora, J, mi piace questo suono.

"Sto divagando, e quei tipi qua fuori mi hanno dato solo dieci minuti, quindi, ti dico qual è il regalo".

Sentii che avvenne un movimento, probabilmente aveva preso ciò che aveva in precedenza appoggiato sul mobile.
La sua mano, adesso, stava sollevando il respiratore, così da lasciare naso e bocca liberi. Quello che sentii dopo fu un familiare profumo di ciliegie.

Mi hai comprato un frullato?

"È strano, vero? Non prenderla come una minaccia, ma se vuoi berlo devi svegliarti, altrimenti non sarà più buono tra un po' di tempo, e Sam si arrabbierà come una belva se scopre che l'ho mandata a comprarlo inutilmente".

Jacob's POV

Ora che avevo alzato quel respiratore artificiale, potevo finalmente vedere il suo viso, più pallido del solito, ma comunque bellissimo. Sospirai, poggiando il frullato nuovamente sul mobile.

"Stavi per mollarmi oggi, era per questo, vero? Volevi lasciarmi prima che lo scoprissi". Allungai una mano fino ad arrivare alla sua, ma non la toccai, intimorito dalla flebo attaccata ad una vena. Sembrava così fragile.

"Non lascerò che tu lo faccia, non mi taglierai fuori dalla tua vita ora che ci sono troppo dentro". Dissi, deciso, finalmente, a poggiare la mia mano sulla sua, che sentii essere congelata.

"Io non ti lascerò andare, Murphy, non adesso che...". Mi avvicinai fino a poggiare le mie labbra sulle sue in un gesto delicato.
"...che ti amo".

Dopo un'ultima carezza sulla mano mi alzai, pronto a lasciare la stanza.
Controvoglia arrivai alla porta ed abbassai la maniglia.

"...quattordicesimo".

Sbarrai gli occhi, voltandomi verso il letto ed avvicinandomi immediatamente a lei.
Aveva ancora gli occhi chiusi.

"Come?". Chiesi, non del tutto sicuro di poter ottenere una risposta.
Quasi sicuramente lo avevo immaginato.

"Luigi quattordicesimo". Sussurrò di nuovo. "Il re Sole".
A quel punto, i suoi occhi si aprirono in due piccole fessure.
"Sei un idiota, Jacob Garrett".

SPAZIO AUTRICE
Muhahahahahaha NO.
Cazzo faccio.
Non lo so.
Sto delirando.
Domani ho il compito su Luigi XIV e morirò perché ho la febbre quindi speravo che dedicare a lui questo capitolo lo avrebbe reso misericordioso.
Preghiamo tutta la Francia.

Coooooosa ne pensate?

Vi piace il capitolo?

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