Capitolo 4

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Era finalmente giunto il giorno degli arrivi. Noah si svegliò di buonora soltanto per presentarsi a casa di Alexia e farle una sorpresa.
Le giornate passarono senza alcun problema, specialmente grazie all'aiuto di Tom che si rivelò essere un'ennesima scoperta. Un inverno intero da separati ha fatto sì che Tom e Noah ritrovassero quell'equilibrio che avevano perso lungo la strada e, arrivati a quel punto, con il bagaglio di avventure che avevano vissuto insieme, Noah si sentiva sicuro di aver ritrovato un amico.
Quando la playlist finì, Noah aveva appena finito di lavarsi i denti. Era tutto pronto: la sua estate era ufficialmente iniziata e proseguiva a gonfie vele.
Mentre stava sistemando il letto qualcuno suonò al campanello di casa. Noah si voltò velocemente domandandosi chi fosse e timoroso di saperne la risposta.

<<Amore mio!>> Alexia irruppe in casa come soltanto lei sapeva fare. Riempì Noah di baci e quasi stavano per cadere tanta l'euforia.

<<Che cosa ci fai qui? Ti aspettavo per mezzogiorno!>>

<<Sorpresa!>> Alexia rise e si buttò sul divano con Noah. <<Allora? Che mi racconti? Come è andata? È arrivato alla fine?>>

<<Sì, è arrivato.>>

<<E come siete stati? Avanti racconta!>>

<<Siamo stati bene.>> Disse Noah sorridendo con fare ingenuo.

Alexia gli diede uno schiaffo sulla testa. <<Lo hai perdonato?>> Prese e si alzò furente. <<Dov'è? Io lo ammazzo. Ammazzo prima te e poi lui.>>

<<Alexia...>>

<<Come hai potuto perdonarlo?>>

<<Devo davvero passare un'estate arrabbiato con lui? Non voglio privarmi di un bel pomeriggio nel caso si ritrovasse a stare con noi. Maturità Alexia, tutto qui.>>

Alexia sbuffò. <<Se si permette a fare di nuovo il "confuso" io gli taglio le gambe.>>

<<Siamo stati bene, davvero. Pensa che ci sfottiamo dicendoci "sfruttiamoci solo finché non arrivano i nostri gruppi, poi ognuno per la propria strada".>> Disse Noah cercando di imitare il tono di voce dell'amico dagli occhi azzurri.

<<Che simpatici.>> Alexia finse di essere d'accordo sul tutto e continuò ad avere un atteggiamento offeso verso Noah.
In fondo Noah sapeva benissimo che si trattava solo di protezione, ma voleva essere libero di fare le sue scelte, di sbagliare, e se avesse sbagliato almeno lo avrebbe fatto usando la sua di testa, e non quella di qualcun altro.

<<Non fare così.>> Disse Noah sorridendo. <<Non mi piace più, lo sai.>>

<<E non deve piacerti!>> Alexia lo abbracciò. <<Abbiamo sentito la tua mancanza al parco.>>

<<Ah sì? E chi? Tu, Julienne, Anthony e Joseph?>> Noah rise.

<<Anche Daniel!>>

Noah si limitò a ridere.

<<Comunque gli altri arriveranno verso pranzo.>> Disse Alexia lanciando la bomba come se nulla fosse.

<<Cosa?>>

<<Joseph ha casa libera e Daniel e Gabriel vengono per una settimana e si stanno da lui, stessa cosa Anthony, solo che starà con gli zii.>>

<<Questa sì che è una notizia.>> Noah rise in maniera nervosa. <<Pensavo che saremmo stati soltanto tu ed io per settimane.>>

Come un tuono all'improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora