L'annuncio mattutino del villaggio svegliò Noah; erano le 12:00 precise ma aveva ancora troppo sonno arretrato per alzarsi ed iniziare la giornata.
Richiuse gli occhi e cercò un modo per riprendere sonno: una delle sue particolarità era che aveva il sonno molto leggero e faceva fatica a riprenderlo una volta sveglio.
Passò un quarto d'ora quando il campanello di casa suonò a ripetizione e qualcuno iniziò a sbattere in maniera violenta contro la porta.
Noah sbarrò gli occhi dalla paura e subito si fiondò a vedere chi fosse. Non fu stupito dal ritrovarsi Daniel e Anthony alla porta.<<Buongiorno!>> Dissero urlando prendendo posto.
<<Spiegatemi come è possibile che siate così attivi a quest'ora...>> Disse Noah sussurrando mentre si prendeva un succo alla pera dal frigorifero.
<<Stiamo organizzando la giornata, ti contiamo vero?>>
Noah si limitò ad annuire con gli occhi chiusi.
<<Perfetto.>> Disse Daniel.
<<Allora, ora pranziamo tutti insieme, poi andiamo al mare e questa sera entriamo nella struttura abbandonata!>>
L'ultima parte della frase catturò l'interesse di Noah che, inconsciamente, aprì gli occhi e fissò Anthony. <<Sei serio?>>
<<Serissimo.>>
<<Come andiamo al mare?>>
<<Con il pulmino del villaggio, è attivo da oggi. Ora vestiti che andiamo da Joseph.>>
<<Andate, vi raggiungo tra un po'. Ho ancora delle cose da fare.>>
<<Non fare tardi.>>
<<Chi manca?>> Domandò Noah.
<<Solo tu.>> Dissero mentre uscirono dalla porta d'ingresso.
Noah si accasciò sul tavolo e finì la bevanda in fretta soltanto per non sentirsi le lamentele una volta arrivato lì. Si fece una doccia rapida e si sciacquò i denti; un'ultima controllatina allo specchio ed era pronto per andare.
Il sole batteva forte, più del normale: sarebbe stata un'estate calda secondo le previsioni e Noah non poteva che esserne felice.
Erano abituati a delle estati miste, spesso c'erano più giorni brutti che belli, erano anni che non si vedevano giornate come quella.
Una volta arrivato a casa di Joseph, Noah aprì il cancello e diede un buongiorno generale.
Fuori c'era soltanto Gabriel.<<Buongiorno.>> Disse Noah sorridendogli.
Lui si soffermò solo a guardarlo. Noah aspettò qualche secondo in cerca di una risposta che però non sarebbe mai arrivata e forse la consapevolezza di ciò lo feriva ancor di più.
Perché comportarsi in quel modo dopo la serata passata? Perché proprio con lui quella freddezza?
Noah entrò in casa e iniziò a prendere i preparativi per sistemare la tavola.
<<Ti sposto queste robe.>> Disse Gabriel quando lo vide con l'occorrente in mano.<<Grazie.>> Si limitò a rispondere Noah.
Gabriel fece un tiro di sigaretta e fumò proprio verso la direzione di Noah che, non abituato, tossì.
<<Ti dà fastidio?>> Domandò.
<<No tranquillo.>>
<<Non si direbbe però.>>
<<Non ti chiederei mai di spostarti solo per me.>> Disse Noah mentre sistemava le ultime posate.
<<Lo farei a prescindere.>> Rispose lui dandogli le spalle e andando verso il cancelletto.
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Come un tuono all'improvviso
RomanceQuanti segreti può conservare un amore? Quanta sofferenza può portare? Quanto male fa rimanere ogni volta soli? Noah lo sapeva benissimo, per questo non voleva più saperne di amare, né di conoscere persone nuove. Gli bastava la sua cerchia ristretta...