Capitolo 5

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L'annuncio mattutino del villaggio svegliò Noah; erano le 12:00 precise ma aveva ancora troppo sonno arretrato per alzarsi ed iniziare la giornata.
Richiuse gli occhi e cercò un modo per riprendere sonno: una delle sue particolarità era che aveva il sonno molto leggero e faceva fatica a riprenderlo una volta sveglio.
Passò un quarto d'ora quando il campanello di casa suonò a ripetizione e qualcuno iniziò a sbattere in maniera violenta contro la porta.
Noah sbarrò gli occhi dalla paura e subito si fiondò a vedere chi fosse. Non fu stupito dal ritrovarsi Daniel e Anthony alla porta.

<<Buongiorno!>> Dissero urlando prendendo posto.

<<Spiegatemi come è possibile che siate così attivi a quest'ora...>> Disse Noah sussurrando mentre si prendeva un succo alla pera dal frigorifero.

<<Stiamo organizzando la giornata, ti contiamo vero?>>

Noah si limitò ad annuire con gli occhi chiusi.

<<Perfetto.>> Disse Daniel.

<<Allora, ora pranziamo tutti insieme, poi andiamo al mare e questa sera entriamo nella struttura abbandonata!>>

L'ultima parte della frase catturò l'interesse di Noah che, inconsciamente, aprì gli occhi e fissò Anthony. <<Sei serio?>>

<<Serissimo.>>

<<Come andiamo al mare?>>

<<Con il pulmino del villaggio, è attivo da oggi. Ora vestiti che andiamo da Joseph.>>

<<Andate, vi raggiungo tra un po'. Ho ancora delle cose da fare.>>

<<Non fare tardi.>>

<<Chi manca?>> Domandò Noah.

<<Solo tu.>> Dissero mentre uscirono dalla porta d'ingresso.

Noah si accasciò sul tavolo e finì la bevanda in fretta soltanto per non sentirsi le lamentele una volta arrivato lì. Si fece una doccia rapida e si sciacquò i denti; un'ultima controllatina allo specchio ed era pronto per andare.
Il sole batteva forte, più del normale: sarebbe stata un'estate calda secondo le previsioni e Noah non poteva che esserne felice.
Erano abituati a delle estati miste, spesso c'erano più giorni brutti che belli, erano anni che non si vedevano giornate come quella.
Una volta arrivato a casa di Joseph, Noah aprì il cancello e diede un buongiorno generale.
Fuori c'era soltanto Gabriel.

<<Buongiorno.>> Disse Noah sorridendogli.

Lui si soffermò solo a guardarlo. Noah aspettò qualche secondo in cerca di una risposta che però non sarebbe mai arrivata e forse la consapevolezza di ciò lo feriva ancor di più.
Perché comportarsi in quel modo dopo la serata passata? Perché proprio con lui quella freddezza?
Noah entrò in casa e iniziò a prendere i preparativi per sistemare la tavola.

<<Ti sposto queste robe.>> Disse Gabriel quando lo vide con l'occorrente in mano.

<<Grazie.>> Si limitò a rispondere Noah.

Gabriel fece un tiro di sigaretta e fumò proprio verso la direzione di Noah che, non abituato, tossì.

<<Ti dà fastidio?>> Domandò.

<<No tranquillo.>>

<<Non si direbbe però.>>

<<Non ti chiederei mai di spostarti solo per me.>> Disse Noah mentre sistemava le ultime posate.

<<Lo farei a prescindere.>> Rispose lui dandogli le spalle e andando verso il cancelletto.

Come un tuono all'improvvisoWhere stories live. Discover now