Capitolo 23

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I tuoni iniziarono a rimbombare nell'aria. Gabriel e Anthony erano in paese per comprare dell'alcol mentre gli altri utilizzarono il loro ultimo giorno libero per dedicarsi ai loro hobby: ci fu chi giocò a pallone, chi iniziò un torneo di carte e chi invece, come Noah, decise di dedicare tempo a sé stesso. Noah fece una lunga camminata per il bosco, in un'area che era riservata soltanto ai guardiani. Si fermò in una piccola radura e si sedette sulla staccionata a fissare l'immensità del bosco. Respirò a fondo e si rilassò. Iniziò a pensare e a viaggiare con la fantasia. Aveva un solo obiettivo: far capire a Gabriel che in realtà era innamorato di lui, dire quelle tre parole che non riusciva nemmeno a dire nella sua testa. Vedeva Gabriel diverso nell'ultimo periodo, perché? Cosa stava succedendo nella sua testa? Nel suo cuore? Se gli avesse detto quelle famose tre parole Gabriel si sarebbe comportato in modo diverso?
Noah non lo sapeva, non lo sapeva affatto. Sentì tuonare e sorrise: amava quel tempo nonostante fosse combattuto se desiderarlo o no.
Il vento iniziò a farsi più fresco e la pelle d'oca non tardò ad arrivare. Noah si avviò verso il villaggio e, una volta raggiunta la piscina abbandonata, si avviò verso il bar. Una volta arrivato trovò soltanto Tom che era seduto sotto al palco, come quella volta che gli disse che forse pensava di essere bisessuale.

<<Ehi.>> Disse Noah richiamando l'attenzione di Tom. <<Che ci fai qui da solo?>>

<<Ehi. Gli altri sono andati in spiaggia, non chiedermi perché.>> Rispose Noah ridendo.

<<Con questo tempo?>>

Tom alzò le mani. <<E tu invece?>>

<<Alcuni sono andati a prendere l'alcol per domani mentre gli altri non so proprio dove siano.>> Disse Noah ridendo.

<<State organizzando una serata?>>

<<Domani è l'ultimo giorno dei nuovi ragazzi del gruppo e Anthony ha pensato che sarebbe bello fare una serata diversa.>>

<<Serata diversa? Ma se bevete ogni santo giorno.>> Tom rise e si sistemò il ciuffo.

<<La passeremo a casa, ecco tutta questa diversità.>> Noah rise alzando le spalle.

<<Ti stai divertendo questa estate?>> Domandò Tom fissando Noah.

<<Sì, molto. E tu?>>

Tom guardò di lato e non rispose. <<Avevi ragione tu.>> Disse.

<<Riguardo cosa?>>

<<Le ragazze del gruppo ce l'hanno con me. Vengo a sapere ogni giorno cose nuove, sono arrabbiate perché gli ho "spezzato il cuore".>>

<<Alla fine non sono state costrette a fare nulla, tu sai che non hai fatto nulla di male, vero?>>

<<Sì lo so, solo che rimanere da solo, sentirsi estraniati dal proprio gruppo fa strano. Però per il resto sto bene, non ti preoccupare. Sto vivendo una bella estate, un po' confusa, ma bella.>>

<<Hai conosciuto qualcuno?>>

<<Sì, una ragazza, si chiama Helena, è nuova e l'ho fatta ambientare nel gruppo. Nonostante mi dia corda, mi tiene testa ed è di una serietà incredibile. Ci ho fatto certe conversazioni profonde che non mi sarei mai aspettato.>>

<<Attento ancora te ne innamori.>> Disse Noah ridendo.

<<Può essere.>> Tom colpì la gamba di Noah con uno schiaffo. <<Tu sembri essere più felice che mai ultimamente, che ti è successo?>>

Noah aspettò un attimo prima di parlare. <<Sto solo vivendo l'estate perfetta. Un gruppo unito, divertimento costante e i ragazzi nuovi hanno portato quella freschezza che manca in questo posto e poi... poi penso a quando tornerò in città. Ero solo l'inverno scorso e verso l'inizio dell'estate mi trovavo in questo gruppo in cui mi sentivo diverso, l'ultimo arrivato no? Beh ora è diverso, ho stretto amicizia con tutti e quattro i ragazzi del gruppo e gli altri che mi aspettano in città non mi spaventano più. Sono molto curioso di quello che mi riserverà l'autunno, tutto qui.>>

Come un tuono all'improvvisoWhere stories live. Discover now