Capitolo 21

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La stessa sera il gruppo decise di organizzare una grigliata organizzata in un campetto abbandonato del primo distretto. Le ragazze si occuparono dell'organizzazione mentre i ragazzi della cottura della carne. Noah non seppe sin da subito a quale gruppo appartenere ma, subito dopo, decise di unirsi alle ragazze. Non ci capiva niente di cotture, non sarebbe stato utile. Come da tradizione i ragazzi erano tutti a torso nudo, come se fosse una sorta di rimando a qualche era precedente in cui l'uomo doveva mostrare la sua virilità mentre cucinava un pezzo di carne. La musica era alta grazie alle casse Bluetooth che alcuni ragazzi avevano portato. La serata stava andando liscia come l'olio. Mentre Noah e le altre organizzavano la tavolata, ogni tanto Noah si girava per vedere cosa stesse facendo Gabriel. Era lì, impegnato a cuocere la carne, con il colore del fuoco sulla pelle ed una virilità che fece scaturire in Noah la voglia di gettarsi tra le sue braccia.
Non poteva. Scosse la testa, lo guardò ancora un po' e poi tornò a mettere i piatti di plastica sotto ai tovaglioli.

<<Questa sera solo manzi!>> Sussurrò Alexia per farsi sentire solo dalle ragazze e da Noah.

<<Quanto sono stupendi quelli del gruppo?>> Disse Julienne. <<Questa sera comunque proverò a fare qualcosa con Gabriel.>>

<<Cosa?>> Domandò Alexia piena di entusiasmo.

Noah scattò non appena sentì quella frase, ma rimase in silenzio per capirci di più.

<<L'altra volta eravamo vicino alla piscina abbandonata e abbiamo parlato come mai avevamo fatto. Parliamo di Gabriel! Sai com'è, no Alexia?>>

<<E di che avete parlato?>> Domandò la ragazza curiosa.

<<Niente di che, un po' di cose sue, un po' di cose mie, un po' del gruppo, tutto qua. Però abbiamo flirtato, e anche tanto. Da quando sta qui, forse da luglio, lo vedo un po' diverso. Già lo notai a fine giugno però adesso mi sembra davvero cambiato, sarà stato il villaggio.>> Disse Julienne ridendo.

<<Lo sai com'è fatto questo posto.>> Commentò Alexia. <<Noah? Sei troppo taciturno, che è successo?>>

Noah alzò lo sguardo. <<Niente.>> Sorrise a malapena però poi si ricordò del discorso fatto con Gabriel: doveva almeno provare a far finta di nulla. <<Sto bene ragazze, mi sento solo un po' stanco, spero non mi stia venendo la febbre.>> Disse ridendo e, questa volta, lo fece in modo convincente.

<<Cucciolo!>> Disse Julienne. <<Vedi che se vuoi qualcosa a casa dovrei avere delle compresse effervescenti per i primi sintomi dell'influenza, se vuoi li prendo domani e te li porto.>>

<<Tranquilla, grazie mille ma ho tutto a casa. Vado a vedere che fanno i ragazzi.>> Disse Noah avviandosi.

<<Beato te che hai l'accesso a tutti i gruppi.>> Disse Julienne guardando in direzione di Gabriel.

Non appena arrivò, Daniel prese sotto braccio Noah ed iniziarono a saltare e a inneggiare senza alcun senso. Noah rimase lì, li assecondò per poi portare lo sguardo su Gabriel, che lo stava fissando da quando era arrivato. Noah sorrise leggermente e, per non farsi scoprire dagli altri, si guardò un po' attorno. Non era facile restargli vicino e non poter fare nulla, ma doveva farlo, per il suo bene e per il bene di Gabriel.
Durante la cottura della carne spesso vi erano momenti morti, il gruppo dei ragazzi si divideva in tanti piccoli gruppetti: quella sera si unirono anche alcuni ragazzi "nomadi" del primo distretto.

<<Abbiamo dei limoni?>> Domandò Anthony.

<<Li abbiamo scordati...>> Disse Daniel mettendosi la mano sulla fronte.

Come un tuono all'improvvisoTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang