Capitolo 6

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Dopo la giornata passata Noah era euforico, stentava a credere a tutto ciò che successe la sera prima. Il suo nuovo modo di "essere sé stesso" gli stava soltanto semplificando la vita e glie la stava rendendo di gran lunga più bella.
Non avendo aspettative non si aspettava nulla, e non aspettandosi nulla ogni piccola sorpresa veniva valorizzata, proprio come le varie situazioni della sera precedente.
Si svegliò tardi, come al solito, si buttò nella doccia e fece una rapida colazione.

<<Chissà se Julienne è arrivata.>> Si domandò mentre si guardava allo specchio.

Mentre era in procinto di uscire sentì delle voci provenire da fuori, come se qualcuno si trovasse fuori dal suo cancello. Chiuse la porta a chiave e si ritrovò Tom che stava per entrare.

<<Ehi!>> Disse il ragazzo con un sorriso abbastanza nervoso.

<<Buongiorno.>> Rispose Noah. <<Non sei andato in spiaggia oggi?>>

<<No, nonna ha deciso che era meglio rimanere, purtroppo nonno non sta bene.>>

Calò il silenzio.

<<Comunque non ti ho visto ieri sera, che fine hai fatto? Mi hai lasciato da solo.>> Disse Tom ridendo.

<<Sono arrivati gli altri e una cosa ha tirato l'altra. Ti avrei incluso ma so perfettamente quello che pensi di loro.>>

<<Comunque...>> Tom fece fatica a parlare. Noah colse dell'imbarazzo nel suo atteggiamento. <<Qualche volta potresti anche stare con noi... con me.>>

<<Lo sai che cerco di stare con tutti Tom, non c'è neanche bisogno che tu me lo dica.>> Disse Noah ridendo.

<<Lo so, lo so, è che... la frase che ci siamo detti mentre ci sfottevamo, sai... lo "sfruttarci" quando gli altri non ci sono... io scherzavo, lo sai vero?>>

<<Lo so.>> Disse Noah mentre usciva dal cancelletto.

<<Ora che fai?>> Domandò Tom incuriosito.

<<Vado dagli altri.>>

<<Oh...>> Tom accennò un sorriso forzato. <<Sì, tanto io ora devo andare a mangiare quindi... ci vediamo oggi pomeriggio allora.>>

<<Non lo so, forse andiamo al mare.>> Rispose Noah avviandosi verso la seconda strada.

<<Allora a stasera...>> Il tono di Tom calò drasticamente e poi, lentamente, si avviò verso casa sua.

Mentre raggiungeva casa di Joseph, Noah ripensò alla conversazione appena avvenuta. Come mai Tom sembrava così turbato? In precedenza era lui a rincorrerlo e Tom era quello che lo ignorava o lo faceva passare in secondo piano. Quel ribaltamento drastico colse di sorpresa Noah. Non voleva sbagliarsi per l'ennesima volta con lui: perché si comportava così? Perché con Tom devono sempre esserci così tante domande?
Raggiunse in breve termine casa di Joseph. Anche quel giorno le temperature erano troppo elevate, se non fossero andati al mare sarebbero stati degli sciocchi.

<<Buongiorno.>> Disse Noah mantenendo una certa serietà. Non sapeva perché, ma agli occhi di Gabriel aveva voglia di apparire "serio".
Fuori, sotto al gazebo, c'erano Alexia e Joseph accoccolati sulla sedia a sdraio.

<<Buongiorno cucciolo.>> Alexia sembrava più felice che mai: aveva al collo dei segni, come se fossero succhiotti.

<<A te Noah!>> Si limitò a dire Joseph per poi baciare Alexia.

<<Gli altri? Dormono?>> Domandò Noah impaziente.

<<Daniel sta cucinando e Gabriel credo sia in bagno.>> Iniziò Alexia.

Come un tuono all'improvvisoWhere stories live. Discover now