Capitolo 24

1.8K 111 16
                                    

Il rumore della pioggia svegliò Noah di prima mattina. Controllò il telefono: erano le 07:23. Si alzò soltanto per una tappa veloce al bagno. Si mise in piedi e si girò per guardare il ragazzo con cui aveva passato la notte. Non poteva averne abbastanza, era come una droga, una delle più prelibate, delle più bramate. Riposava tranquillo sul letto, incredibile come fosse bello anche nelle posizioni più assurde. Non appena tornò in camera, Noah si mise sotto le coperte e cercò di riprendere sonno ma i pensieri non tardarono ad arrivare: era l'ultimo giorno dei ragazzi, l'ultimo giorno di Gabriel. Si voltò verso di lui nuovamente e si fermò a fissarlo. Certe persone lo avrebbero trovato da brividi come gesto ma lui, in quel momento, con le emozioni che provava oramai da due mesi, non poté farne a meno, rimase fermo, imbambolato, a fissare Gabriel mentre riposava. Tra un respiro e l'altro si spostava, con la mano toccò Noah e lui, per risposta, glie la tenne, se la mise vicino alla guancia e poi la baciò con il rischio di svegliarlo; ma la verità era che non se ne fregava nulla di svegliarlo, al costo di vivere le loro ultime ventiquattr'ore sveglio, come un cadavere ambulante, Noah non avrebbe represso nulla, almeno quel giorno. Avrebbe tanto voluto dirgli quelle famose tre parole che non riusciva nemmeno a pensare, forse glie le avrebbe dette, forse no. Non lo sapeva.
Il calore del letto lo fece rilassare e il rumore della pioggia, come controversia, lo aiutò a riprendere sonno. La camera profumava dei loro odori uniti, era una fragranza che profumava di amore e non aveva prezzo, non poteva averne, la storia che stavano vivendo era inappagabile, inspiegabile, non c'erano parole sufficienti per descrivere quanto puro e bello fosse il loro amore, perché nonostante cercassero di scappare dai loro sentimenti, nonostante non lo avessero detto, quei due si amavano alla follia e, nonostante ci siano voluti mesi ad ammetterlo, il non dirlo era già una dimostrazione palese di ciò che provavano per l'altro. Gabriel era sempre stato il tipo di ragazzo dalle poche parole ma dai grandi fatti, proprio l'opposto di Noah che, con i suoi discorsi plateali, poteva farti capire qualsiasi discorso ma che, quando arrivavano i fatti, era il primo ad essere impacciato.
Riaprì gli occhi che erano le 11:00 passate e si sgranchì le gambe. Guardò verso la finestrella in alto, stava ancora diluviando. Un cenno di preoccupazione colpì Noah: quel posto aveva resistito ai peggiori disastri, ma se non avesse cessato di piovere il villaggio era nei guai. Durante la notte cessò per alcuni intervalli di piovere ma non bastò a tranquillizzarlo.
Fuori faceva freddo, si sentiva l'umidità all'interno della casa. Fuori potevi uscire soltanto con delle felpe pesanti, erano i famosi "giorni di ghiaccio" come li chiamavano lì. Le coperte calde continuarono a dare a Noah un senso di protezione, di casa, un nido dalla quale faceva fatica ad uscire.
Portò lo sguardo su Gabriel, dormiva ancora ma, questa volta, era rannicchiato.

<<Forse sente freddo...>> Sussurrò Noah tra sé e sé.

Scese dal letto, si mise un sotto di tuta nero e una felpa color verde militare e prese altre coperte di lana che teneva nel ripostiglio. Iniziò a sistemarle sul letto e, subito dopo, Gabriel si mosse. Aprì leggermente gli occhi e sorrise a fatica.

<<Che stai facendo?>> Domandò.

<<Sentivi freddo e ho pensato di metterti altre coperte.>> Rispose Noah tornando nel letto una volta sistemato il tutto.

<<Vieni qui.>> Gabriel fece cenno con la testa. <<Buongiorno.>> Sussurrò una volta che lo tenne tra le sue braccia.

<<Buongiorno.>> Noah fu baciato da Gabriel all'improvviso.

<<Da che ora sei sveglio?>> Domandò cercando di riprendersi dal sonno.

<<Da poco, da poco. Ti ho svegliato, vero?>> Chiese Noah affondando la sua testa sotto il suo collo.

<<No.>> Rispose Gabriel sorridendo. <<È un bene che sia sveglio, è l'ultimo giorno.>>

<<Alla fine hai deciso di partire domani?>>

Come un tuono all'improvvisoWhere stories live. Discover now