Capitolo 13

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Era il primo d'agosto. Noah fremeva dalla voglia di rivedere i suoi amici. Era lì, che si era appena svegliato nel suo letto, pronto ad iniziare una nuova giornata con il piede giusto.
Oggi lo avrebbe rivisto; da oggi avrebbero avuto una settimana intera a disposizione.
Noah raggiunse la casa che avevano affittato i quattro ragazzi. Trovò tutti, tutti tranne lui: Gabriel.

<<Buongiorno ragazzi!>> Disse Noah sorridendo e cercando con lo sguardo l'unica persona di cui gli importava in quel momento.

<<Ehi Noah, buongiorno. Conosci Stephen?>> Domandò Anthony.

<<Piacere.>> Disse il ragazzo nuovo presentandosi. Era alto, molto più del normale, molto magro e aveva dei capelli ricci.

Quando Daniel rivide Noah lo abbracciò. <<Come sta la mia spalla destra?>> Chiese.

<<Tutto bene Daniel, grazie mille.>> Noah rise per come Daniel porse la domanda.

<<Che avete fatto in questi giorni senza di noi?>>

<<Niente di che, solita roba: bere, fumare, ubriacarsi, tornare a casa alle quattro e andare al mare alle tre.>>

<<Bello schifo insomma.>> Commentò ridendo.

<<Già.>> Rispose Noah ridendo a sua volta.

<<Non eravate in quattro?>> Domandò Noah cercando di apparire il più disinvolto possibile.

<<Sì. Gabriel e Eleonore sono andati un attimo in direzione per i documenti.>> Disse Stephen.

<<Tienila a bada a tua sorella, Stephen. Non voglio che rovini questa vacanza!>>

Noah attese brevemente per poi decidere di raggiungere il bar per la noia. Quel giorno il tempo era nuvoloso, l'intero villaggio doveva trovarsi lì, incluso Tom, con cui aveva ripristinato i rapporti da un po' di tempo.
Si ritrovarono una sera da soli al parco giochi della seconda strada. Tom stava fumando e sembrava stesse piangendo. Noah si fermò e gli fece compagnia. Rimasero a parlare tutta la notte delle cose più assurde, come era solito di Noah, non lo avrebbe lasciato finché non avrebbe visto un sorriso sulla sua faccia, e così fu.
Gabriel si era appena lasciato con la ragazza e aveva le idee confuse. Non riusciva a spiegarsi il perché dei suoi atteggiamenti: perché baciarsi tutte le ragazzine del gruppo per poi non provare nemmeno piacere? Perché non riusciva ad innamorarsi di nessuna ragazza?
Noah gli spiegò che non sempre ci si innamora a battito di ciglia ma che, alle volte, l'amore richiede del tempo.
L'elemento principale dell'amore era proprio l'elemento caratteristico che mancava a Tom: la pazienza.
Quando Noah gli raccontò tutto a Tom fu tutto un minimo più chiaro. Si abbracciarono e si chiesero scusa per l'atteggiamento che avevano avuto verso l'altro.
Da quella sera i due iniziarono a tornare ad essere quelli di una volta. Si ritrovavano spesso a casa di Noah, da soli loro due, a vedere dei film abbracciati o uno sopra l'altro che, a primo impatto, poteva sembrare erotica come cosa ma, quando Noah guardava dentro di sé, nella sua testa c'era soltanto un nome tatuato e non era quello di Tom. Non voleva accettare che forse la marchiatura nel cuore era ormai già fatta. Noah temeva l'amore dopo tutte le esperienze che aveva vissuto ma non poteva negare la realtà: la sua estate portava un nome e quel nome era Gabriel.
Tom seppe far passare delle giornate stupende: andarono in spiaggia diverse volte insieme col suo gruppo, fecero tuffi pericolosi dagli scogli, andarono a mangiare una pizza alla pizzeria del villaggio, parlarono tanto, ma tanto davvero. Noah divenne nuovamente la spalla destra di Tom e Tom quella di Noah. Ci fu una sera che giocarono ad obbligo o verità e, quando fu il turno di Tom, gli chiesero chi avrebbe salvato tra Noah e Alex, il ragazzo che aveva sostituito Noah e che aveva causato tutti i problemi che avevano avuto da un anno a quella parte.
Tom non seppe rispondere, rimase lì in silenzio. Noah chiuse gli occhi convinto che la risposta stesse arrivando e rise, ma non arrivò. Noah fissò Tom e fu stupito dal fatto che l'amico preferì non scegliere piuttosto che ferire uno dei due: erano alla pari ora?
Si ritrovarono a parlare da soli e Tom gli rivelò che, durante l'inverno, volle un confronto con i suoi due migliori amici ma che, Alex, si tirò indietro. I due litigarono ma Tom preferì credere che, le cose che gli aveva detto Alex sul conto di Noah, erano solo uno sbaglio, una sorta di idea confusa che si era fatto nella testa. La verità, gli disse Tom quella notte, era che sapeva che Alex si era inventato tutto poiché timoroso della chimica tra Tom e Noah ma, piuttosto che perdere il ragazzo per cui provava qualcosa, amore platonico o meno, preferiva dire la solita frase: "ormai è passato, andiamo avanti".
Ma chi cancellerà le lacrime di Noah? Chi gli darà indietro l'umanità che perse in quel novembre? Nessuno. La verità era che il mondo era pieno di gente cattiva, proprio come Alex ma, nonostante tutto, Noah seppe perdonarlo, gli rimase solo questo. Prima di conoscere il suo ex era cattivo e dopo essersi lasciato tornò lievemente buono. Era Gabriel a fare tutta la magia e Noah non poteva che esserne felice.
Un'altra sera, Tom e Noah si rinchiusero in casa di Noah per vedere un filmino erotico, giusto per fare qualcosa di diverso.

Come un tuono all'improvvisoWhere stories live. Discover now