Capitolo 9

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Dall'interno sentirono dei rumori. I due ragazzi si staccarono e soltanto allora si resero conto che la pioggia stava avanzando con una violenza graduale. Gabriel indossava degli infradito mentre Noah delle scarpe basse, avevano entrambi le caviglie zuppe d'acqua. Si guardarono brevemente negli occhi senza dirsi nulla, come se dopo quell'abbraccio non ci fosse più nulla da dirsi.
Gabriel girò velocemente la testa quando vide che qualcuno li stava osservando dalla finestra che dava alla camera da letto, in cui dormivano Alexia e Joseph. Era proprio l'amica che li stava osservando da un periodo di tempo che a Noah era totalmente sconosciuto.

<<Non vedete che sta iniziando a piovere come si deve? Rientrate.>> Disse la ragazza attraverso la zanzariera.

<<Stavamo giusto per farlo.>> Disse Noah.

Gabriel rimase in silenzio, prese le sue cose ed entrò raggiungendo Daniel nella sua camera.
Noah bussò alla porta della camera dell'amica.

<<È permesso?>> Domandò Noah intimidito dalla situazione.

<<Entra pure Noah.>> Disse Joseph con un tono di voce davvero scuro.

<<Sei qui da molto?>> Domandò Alexia fissando Noah.

<<Sono arrivato qualche minuto fa.>> Noah preferì rimanere il più vago possibile.

<<Amore vado a fare colazione, vuoi qualcosa?>> Domandò Joseph.

<<No vai pure, rimango qui con Noah, gli devo raccontare una cosa.>>

Quando la porta si chiuse Alexia continuò a fissare l'amico.

<<Quindi?>> Domandò lei.

<<Cosa?>> Rispose lui.

<<Che ci facevi fuori da solo con Gabriel?>> Chiese marcando pesantemente il nome del ragazzo solitario.

<<Sono arrivato e dormivate tutti, alla fine è stata una chiacchierata casuale. Eravamo da soli, qualcuno doveva pur aprire bocca, sai l'imbarazzo?>> Noah cercò di ridere per far sembrare tutto normale quando in realtà di normale non c'era nulla.

<<Di che avete parlato?>>

<<Niente di che. Il tempo fa abbastanza schifo ed è un peccato visto che è il loro ultimo giorno, robe così.>>

<<Beh effettivamente oggi non so davvero cosa faremo. Sappiamo tutti quanti benissimo che quando qui si mette con la passione, fa davvero brutto.>>

"Perfetto, non sa." Si disse nella testa Noah.

<<Già, va a finire che saremo costretti a rimanere qui.>>

<<Conviene che ci spostiamo prima che peggiora, non possiamo sporcare casa di Joseph, dopodomani arrivano i suoi. Perché non andiamo a casa tua?>>

<<Certo, nessun problema. Vado a preparare allora, casa è un po' un disastro.>> Noah sorrise a quella frase.

<<Va bene, il tempo che gli altri si preparano e veniamo.>>

<<Ragazzi ci vediamo tra poco.>> Urlò Noah per farsi sentire da tutti mentre usciva di casa.

<<Dove stai andando?>> Domandò Gabriel che si affacciò.

<<A casa, ci spostiamo lì per il temporale.>>

<<Vengo anche io a questo punto.>>

<<Sei già pronto?>>

<<Sì, mi metto le scarpe e arrivo.>>

<<D'accordo.>>

Come un tuono all'improvvisoWhere stories live. Discover now