Capitolo 12

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Noah aprì gli occhi alle sette del mattino. Non appena li aprì il suo primo pensiero fu il ragazzo che dormiva proprio difronte a lui. Portò lo sguardo verso Gabriel e notò che, rapidamente, il ragazzo voltò lo sguardo e si girò dall'altra parte del letto, come se per tutto il tempo lo avesse osservato mentre dormiva.
Noah sorrise e si girò a sua volta per cercare di riprendere sonno.
Si risvegliò alle dieci per colpa della sveglia che aveva impostato per Gabriel.
Si alzò dal letto con una stanchezza arretrata che lo faceva camminare come uno zombie. Si avvicinò al letto di Gabriel ed iniziò a scuoterlo.

<<Ehi.>> Iniziò delicatamente per paura di disturbarlo. <<Gabriel devi svegliarti, sono le dieci, perderai il pullman.>>

<<Cinque minuti.>>

<<Sicuro?>>

<<Sì, mi metto io la sveglia, non alzarti più.>> Disse continuando ad avere la testa sotto al cuscino.

Noah si ributtò nel letto e prese nuovamente sonno.
Il campanello di casa lo svegliò definitivamente, era mezzogiorno e mezza. Noah portò lo sguardo al letto e Gabriel era ancora lì. Scattò per dirigersi verso l'amico.

<<Gabriel è mezzogiorno!>>

Continuava a dormire.

<<Dannazione...>>

Noah prese coraggio e lo scosse duramente.

<<Perché fai così forte?>> Domandò intontito.

<<Sai che ora è?>>

<<No.>>

<<È mezzogiorno e mezza!>>

<<Cosa...?>> Gabriel guardò il telefono per accertarsene e quando vide l'orario effettivo si mise la mano in faccia e si ributtò nel letto come atto di sconforto. <<Ho perso il pullman...>>

<<A che ora c'è l'altro?>>

<<Verso le 13:40.>>

<<Vediamo di prenderlo, ok?>>

<<Non so se farò in tempo, la fermata è distante e non so se il pulmino del villaggio gira ancora a quell'ora.>>

<<Vale la pena provare. Fai colazione, vatti a lavare, al resto ci penso io.>>

Gabriel guardò Noah dividersi in quattro per lui e poi si diresse verso il bagno.

<<Pronto? È il servizio navetta? È possibile ricevere un passaggio pagato dal Moorish Village fino alla fermata degli autobus del paese?>>

<<Il servizio navetta termina alle ore 13:15, ci spiace.>>

<<D'accordo... la ringrazio.>> Noah si toccò la fronte, non sapeva cosa fare.

Al campanello qualcuno bussò.

<<Buongiorno!>> Disse Julienne sprizzante di gioia come sempre. <<Se n'è andato Gabriel?>>

<<È in bagno.>>

<<È rimasto?>>

<<È diverso, l'ha perso. Non sappiamo come raggiungere la fermata degli autobus. Odio chiedertelo ma i tuoi sono ancora al mare?>>

<<I miei stanno tornando dalla spiaggia, credo si possa fare.>>

<<Sei seria?>>

<<Non penso sia un problema per mio padre, ha un debole per Gabriel.>> Disse ridendo.

<<Buongiorno Julienne.>> Disse Gabriel dirigendosi verso la valigia.

Come un tuono all'improvvisoWhere stories live. Discover now