Capitolo 19

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Mentre si tenevano stretti in quella giornata piovosa, Noah non riusciva a trattenersi. Il vuoto che continuava a provare allo stomaco era incommensurabile, come se non si potesse riempire, come se le labbra di Gabriel non bastassero. Erano lì, che si baciavano tra uno scherzo e l'altro, mentre la pioggia continuava a tenerli bloccati in quella casa che oramai sapeva di loro. Noah continuava ad odorare la maglietta di Gabriel che, ogni tanto, rideva e gli dava qualche schiaffo giusto per il gusto di dargli fastidio.

<<Dammela.>> Disse Noah ridendo e saltando addosso a Gabriel.

<<Vuoi la mia maglietta?>>

<<Facciamo cambio.>>

<<Ma la tua non mi andrà mai.>>

<<Allora ti do qualcosa di mio.>>

Noah si alzò e corse in camera da letto, tutto sotto gli occhi di Gabriel che rise alla vista dell'esuberanza di quel ragazzo. Noah tornò poco dopo con una felpa larga color verde militare.

<<Ti piace?>> Domandò Noah provandosela. <<Vedi? È troppo larga per me, ti va sicuramente.>>

<<Fammi vedere un po'.>> I due si scambiarono i capi e Noah, con quella maglietta bianca stava davvero bene. La maglietta gli arrivava quasi alle ginocchia, Gabriel indossava capi larghi per puro gusto, ma Noah sbagliò nel prendere quella felpa.
Iniziò ad osservare Gabriel in piedi proprio difronte al divano mentre odorava la sua nuova maglietta. Quanto era buono il suo odore.
Gabriel quando lo vide odorare la maglietta sorrise, si alzò e si mise difronte a lui. Gli toccò i fianchi e lo baciò.

<<Sei assurdamente stupendo con la mia maglietta.>> Sussurrò Gabriel.

<<È mia ora, vero?>>

<<Certo.>>

Il silenzio riempì la stanza, non seppero cos'altro fare se non pensare ad un'unica cosa. Era un desiderio che avevano da tempo ma a cui non avevano mai dato sfogo. Noah iniziò a baciare Gabriel sul collo e, lentamente, Gabriel iniziò a spogliare Noah e a dirigersi, tra un bacio e l'altro, in camera da letto. Era tutto buio, fuori il temporale si fece ancora più forte, tanto forte da dover usare un tono di voce più alto per sentire l'altro. Noah iniziò a tremare, non seppe controllare le sue emozioni. Anche Gabriel stava tremando, più di quanto si aspettasse. Era sempre sicuro di sé, anche quando dava fastidio i suoi amici, anche quando si ritrovava coinvolto in una lite, ma lì, con Noah, mentre erano semi nudi, tremava, era terrorizzato dall'idea di amare qualcuno, perché forse in realtà si stava innamorando di Noah ed era inevitabile. Quel posto era davvero magico, proprio come Noah aveva detto, ti creava situazioni che ti portavano ad affezionarti a persone che non avevi mai considerato prima.
Gabriel stava per togliere i pantaloni di Noah ma, prima di farlo, lo guardò come per chiedere il permesso.
Noah annuì per poi baciare Gabriel in preda all'emozione.
Tra un bacio e l'altro si ritrovarono nudi, erano troppo coinvolti nell'amare l'altro, nel prendersi cura dell'altro, nel far sì che nulla di male accadesse per rendersi conto che non dovevano nascondere più alcun segreto all'altro.
Gabriel accarezzò Noah ovunque, lo fece sentire come se non dovesse preoccuparsi più di nulla, erano insieme e lo sarebbero stati per sempre, o almeno era quello che stava provando in quel momento.

<<Tutto bene?>> Sussurrò Gabriel nell'orecchio di Noah.

<<Sì.>> Si limitò a dire Noah.

<<Sto per entrare.>>

Noah si era portato un pacco di preservativi, era lo stesso pacco di preservativi che aveva comprato quando era fidanzato con il suo ex, non sapeva cosa quell'estate gli avrebbe riservato, ma mai avrebbe immaginato di fare per la prima volta l'amore con qualcuno che realmente amava, per cui provava un forte sentimento.

Come un tuono all'improvvisoWhere stories live. Discover now