C1 - UN GRAFFIO LEGGERO

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Erano passati mesi ormai.

Disteso sul pavimento, coi muscoli tesi intento a tenere il più possibile il suo plank, con gli occhi chiusi e il sudore che gli colava dalla fronte, tentava di concentrarsi sul testo per non sentire il dolore che sembrava lacerargli gli addominali.

La voce di Bon Jovi riverberava calda nella stanza.

L'aveva riscoperto da poco e ora era quasi sempre nella sua playlist ormai.

Un calore caldo gli passò sotto la pancia.

"Dai Berry, smettila! Sto cercando di concentrarmi." Disse, a mezza voce.

Era arrivata di soppiatto senza fare rumore e i movimenti lenti e sinuosi sotto di lui lo deconcentrarono del tutto.

Si voltò su un lato per non schiacciarla, finendo a terra disteso sul pavimento.

Lei con uno scatto gli fu sopra.

"Sei davvero una pestifera, lo sai?" disse, accarezzandole con dolcezza il collo, mentre lei faceva la fusa in segno di approvazione.

"Sei proprio dispettosa.

Eppure da quando ti sei trasferita qui non posso fare a meno di averti intorno."

Un leggero tocco di lingua si appoggiò delicato sulla punta del suo naso.

"Guarda che non mi corrompi così.

Domani io parto e vado da lei.

Anche se con te sto bene, ho davvero voglia di rivederla. Dici che ho preso una cotta?"

Un graffio leggero gli segnò il braccio.

Poi, veloce com'era arrivata, sparì sulle scale.

CIÒ CHE UCCIDE 2: FREE BERRY RIOTWhere stories live. Discover now