C5 - NULLA DA TEMERE

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Chiuse casa e si avviò all'aeroporto con largo anticipo, dopo aver controllato mille volte biglietto, portafoglio e documenti.

Non voleva rischiare di perdere l'aereo.

Sul cellulare controllò lo stato del volo, eventuali problemi degli aeroporti.

Passò il check-in con i suoi documenti veri, poi si diresse al bar.

Ordinò un cappuccino e una brioche da mangiare subito e un'acqua per il viaggio.

Poi tornò indietro e comprò anche dei chewing-gum, just in case.

Attaccò le cuffie per ingannare l'attesa.

"...you were born to me my baby,

And baby I was made to be your man..."

Gli sembrò un segno del destino.

Era elettrizzato all'idea di rivederla.

Voleva stare con lei e passarci del tempo come l'ultima volta.

Ma avrebbe dovuto parlarle.

Avrebbero dovuto parlarsi.

Giocare a carte scoperte e dirsi cosa c'era tra loro.

Spiegarsi cosa avevano significato quelle notti.

Chiedersi se si poteva fare, in qualche modo che però non avrebbe saputo dire.

Voleva vederla.

Correrle incontro in aeroporto e abbracciare quel suo corpo pelle e ossa.

Annusare ancora il profumo della sua pelle.

Rivedere i suoi occhi.

Lontano dagli altri.

Lontano dalla morte, dalla rete.

Veri.

Reali come la vita che gli restava da vivere.

Disconnessi, legati solo perché si tenevano per mano.

Poi qualcosa attirò la sua attenzione.

Non avrebbe saputo dire cosa.

Un rumore di fondo.

Killfluencer era morto.

Non c'era nulla da temere.

Diede un'ultima occhiata alle persone intorno.

Ma non notò nulla e si diresse al gate.

CIÒ CHE UCCIDE 2: FREE BERRY RIOTWhere stories live. Discover now