Passeggiavano in silenzio.
Beralia avrebbe voluto prenderle la mano, come faceva con suo madre da bambina.
La sua vicinanza le dava sicurezza e calore e lei aveva un bisogno disperato di aggrapparsi a qualcosa per rimanere a galla.
L'aveva salvata e protetta.
Lei invece sembrava essere fuori posto.
Non capiva cosa pensasse.
Non doveva avere avuto un percorso facile.
I tatuaggi, i capelli, l'auto.
Aveva troppe cose cucite addosso per potersele lasciare alle spalle.
Eppure era molto bella.
Aveva lineamenti dolci, anche se si sforzava di nasconderli.
E le invidiava quel fisico scolpito dallo sport, nervoso, addolcito da quel seno così sodo e prosperoso che la rendeva estremamente sexy.
Avrebbe voluto essere bella e dolce come lei.
Non avrebbe saputo spiegare ciò che provava.
Non erano amiche, però la faceva sentire protetta.
Sentiva di potersi fidare.
Si sentiva al sicuro a dormire con lei, come quando andava nel lettone dei suoi genitori.
Si sentiva piccola.
Aveva paura di ogni rumore, di ogni cosa, soprattutto del buio.
L'avevano legata, incappucciata e picchiata.
Era stato terribile.
Un gatto scattò da sotto un cespuglio, e corse via rapido.
Gridò, senza controllo, e corse tra le braccia di Aroleia, tremando.
"Ehi..." le sussurrò piano lei.
Che bella voce aveva.
Tremava senza riuscire a fermarsi.
"Dai, non è niente, è solo un gattino."
"Era enorme. E nero." Disse, mettendosi a piangere.
Aroleia la strinse forte, accarezzandole i capelli.
Come quando l'aveva salvata.
Le posò un bacio leggero sul collo che le provocò un brivido.
Si staccò e la guardò negli occhi.
Erano verdi come non ne aveva mai visti.
Si perse dentro di loro.
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CIÒ CHE UCCIDE 2: FREE BERRY RIOT
Mystery / ThrillerTornano i protagonisti del primo volume, alle prese con il rapimento di Beralia e un avversario ancora peggiore di Killfluencer. Una storia di violenza e amicizia, dove non sempre tutto va come dovrebbe. Il secondo capitolo della saga "Ciò che uccid...