C11 - UN MONDO DIVERSO

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Prodigy abitava in una splendida casa ipermoderna della city.

Affollatissima di giorno, la city di notte si svuotava e la trovava perfetta.

Connessioni a banda larga, segnale eccellente, praticamente circondata di server e data center.

Era una ragnatela e lui il ragno che ci camminava sopra.

Da li poteva essere ovunque e rintracciare qualunque preda.

Così era riuscito a fare tanti soldi con poca fatica, lavorando all'interno del sistema legale eludendolo.

Non c'era crimine informatico o violazione di segreto industriale che potesse sfuggirgli.

Ed era una cosa per cui le persone erano disposte a pagare davvero molto denaro.

Era un hacker atipico.

Lavoro regolare, sempre in giacca e cravatta; anche ora che era nel salotto di casa aveva la cravatta addosso, seppur allentata.

Pensò a Mjolnir e al loro primo incontro con Beralia.

Gli venne un sorriso seguito da una vena di malinconia.

Ripensò a lei, a quando era tornato a casa.

Avevano solo dormito abbracciati e passeggiato tendendosi per mano.

Eppure tutto sembrava diverso dopo di lei, se ne rendeva conto davvero solamente ora.

Ricordava quando era caduta la neve.

Non era nemmeno uscito a vederla perché non c'era lei.

Si concentrò su Prodigy che digitava rapido sulla tastiera.

"Ci vorrà ancora un po'. Nel frattempo, se vuoi bere qualcosa o mettere un po' di musica, fai come fossi a casa tua. La roba forte è in quell'armadietto lì nell'angolo."

"Preferisco farmi un the."

"Un the? Non so nemmeno se ce l'ho... prova a cercare in cucina.

Forse qualcuna delle mie amichette lo beve."

Tommy mise il pentolino sul piano nero ad induzione lucidissimo e cercò il the.

Trovò solamente qualche bustina di tisana digestiva e snellente.

Metà degli ingredienti non gli piacevano, ma la usò lo stesso.

Cercò del limone in frigo.

Per fortuna c'era una boccetta di succo.

Si ripromise che, quando questo casino si fosse risolto sarebbe andato nella Tea Room più bella di Londra a gustarsi il the per cui questi Inglesi erano famosi.

Mise su un po' di musica.

Prodigy aveva diversi vinili.

Cercò Bon Jovi, senza risultato.

Prese "Sultans of swing" dei Dire Straits, una delle poche cose che ascoltava sempre volentieri, qualunque fosse il suo umore.

"Ottima scelta Cino. Vieni che ti mostro una cosa."

"Arrivo."

"Guarda. Ho tracciato tutto il percorso.

L'hanno rapita nel bagno, e l'hanno portata fuori nascosta nel carretto dell'addetto alle pulizie, che, come già sai, è Benjamin Richars.

Sono usciti con questo furgone bianco, noleggiato con documenti falsi e hanno proseguito fino a qui.

Qui hanno cambiato auto, con questa Vauxhall.

Sono usciti fuori Londra e hanno fatto il terzo cambio qui.

Ho perso le loro tracce qui nel bosco.

La vegetazione è troppo fitta per avere un'immagine pulita.

L'auto, abbandonata qui, è stata ritrovata poco fa in seguito alla mia segnalazione anonima alla polizia locale.

In base al presunto orario di abbandono ho cercato di mappare le auto in uscita, ma niente.

Ho controllato in zona.

Non ci sono abitazioni.

Ho individuato tramite riconoscimento facciale i due complici.

Martin Maxwell e John Barrison, criminali di piccola tacca con qualche precedente come Richars, addetti a lavoretti di poco conto per la criminalità locale.

Sto già tracciando i loro cellulari, ma, dal bosco, risultano non raggiungibili.

Abbiamo una pista sola da seguire, e ci serve tempo."

"Fai prima possibile."

"Certo amico, contaci."

CIÒ CHE UCCIDE 2: FREE BERRY RIOTWhere stories live. Discover now