C29 - SCINTILLE

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Aroleia guidava sicura un camion che sembrava enorme al suo confronto.

Cino la fissava, affascinato dai suoi lineamenti, dalla sua determinazione, da come aveva preso in mano la situazione, dall'intuito geniale che aveva dimostrato nel trovare Beralia, dal sangue freddo che stava dimostrando.

Credeva di provare qualcosa di intenso per Gina, anche se ancora non ci aveva dato un nome.

Ma era innegabile l'attrazione che provava fin dal primo momento per Aroleia.

"La pianti di fissarmi le tette?"

"Non le stavo fissando." E in effetti era così.

"Perché dici che ci hanno perso?"

"Il tetto cambia colore... piccolo trucco per il satellite. Non ci darà un gran vantaggio, ma per un po' basterà."

"C'è un magazzino più avanti, ci fermeremo lì, per preparare un piano."

Viaggiavano da oltre duecento chilometri, e tutti non vedevano l'ora di fermarsi, specie Mjolnir che si massaggiava la pancia gonfia.

Parcheggiarono il camion nel magazzino, poi Beralia prese l'auto e li portò in un appartamento poco distante.

Nessuno fece domande.

Si fidavano di lei ormai, nonostante i modi poco ortodossi.

Si rilassarono un attimo.

Mjolnir e MorningStar fecero sesso sotto la doccia senza chiedere permesso, lei e Cino si prepararono un the e iniziarono a valutare le opzioni davanti al computer.

Mjolnir le arrivò da dietro e le toccò il seno.

Non fece in tempo a rendersene conto che con un semigiro del busto lo scaraventò a terra con una gomitata in pieno viso.

Gli scattò addosso e gli afferrò due dita della mano girandogliele mentre gridava.

"Ora te le spezzo queste mani di merda!"

Cino la afferrò alle spalle trascinandola via di peso.

"Fermati, le sue mani ci servono."

Lei lo proiettò a terra e si mise in posizione di guardia.

Lui d'istinto fece lo stesso, fissandola negli occhi.

Poi abbassò le braccia.

"Calmati. Non ha senso quello che sta accadendo."

MorningStar si mese tra di loro, fissandola negli occhi.

Era più bassa di lei, era tozza e di certo non sapeva combattere.

Ma la fissava senza abbassare lo sguardo.

"Senti Aro, me lo dici che problemi hai? Perché hai pestato il mio uomo?

Ti ha dato una strizzatina alle tette, mamma mia. Sapessi quante ne da a me.

Se fossi senza tette credo mi mollerebbe, lo sai?

Quindi non è il caso di fare tutta questa manfrina.

Cos'è? Scopi poco?"

Aroleia abbassò le braccia e scosse la testa.

MorningStar, inaspettatamente, le accarezzò il viso.

"So che hai perso un fratello e che il mio amore non è proprio un principe.

Ma non puoi fare così.

Lo capisci?"

Aroleia si scostò.

Le veniva da piangere.

Per la tensione, la solitudine che aveva dentro, la sensazione di impotenza che si portava addosso.

Uscì per non crollare come le era già successo il passato, mentre gli altri aiutavano Mjolnir ad alzarsi.

CIÒ CHE UCCIDE 2: FREE BERRY RIOTWo Geschichten leben. Entdecke jetzt