C23 - I VECCHI AMICI

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Il camion entrò nella stradina di campagna che conduceva alla casa di Mjolnir, sobbalzando sulle buche.

Normalmente lo lasciava distante dalla base e prendeva l'auto per sicurezza, ma le immagini satellitari della casa e il fatto che fosse protetto da un sistema di sicurezza sofisticato quanto invisibile la convinsero che era la scelta migliore.

Aveva fatto il pieno ai due mezzi prima di arrivare.

Posteggiò il camion col muso rivolto verso l'uscita e scesero.

"Vecchio trapano!" lo salutò Mjolnir abbracciandolo con calore, sinceramente felice di rivederlo.

"Ciao Cino! Che bello vederti.", disse MorningStar buttandogli le braccia al collo.

Era più magra e graziosa di come la ricordava.

Indossava una maglietta al contrario sotto cui non aveva messo il reggiseno e aveva i capelli spettinati.

Non era difficile immaginare come avessero ingannato l'attesa aspettando il loro arrivo.

Almeno Mjolnir non avrebbe salutato la nuova arrivata con un alzabandiera.

"E Poppea qui, chi è?"

"Lei è... non so nemmeno il suo nome."

"Non è fondamentale che lo sappiate." Disse, dirigendosi all'interno senza chiedere permesso.

"Simpatica la tua amica."

"Non è mia amica."

"Gran tette, comunque. Ottima scelta."

Entrarono in casa.

L'acqua già bolliva sul fuoco e misero su la pasta.

"Belle tettine, che sugo vuoi?"

"Chiamami ancora belle tettine e ti tiro un pugno."

"Per nome no, col soprannome no... dillo se vuoi essere chiamata a pisellate. Non chiedo di meglio!" le disse Mjolnir muovendo avanti e indietro il bacino.

Si alzò e si avvicinò a Mjolnir, fissandolo con occhi infuocati.

"Senti, troglodit..."

MorningStar gli si parò davanti e, puntandogli il mestolo sotto il naso le disse: "No, stronzetta, stammi a sentire tu.

Anche se sei amica di Cino e la situazione è una merda, qui sei un'ospite.

Quindi ora ricominciamo.

Saluti, ti presenti, ti comporti in modo gentile e collabori.

Altrimenti ti rispedisco a calci in culo da dove sei venuta, Cino o non Cino."

Si guardarono in cagnesco per qualche secondo.

"Jane, puoi chiamarmi Jane. G.I. Jane."

MorningStar alzò un sopracciglio, senza spostare di un millimetro il mestolo.

"E va bene. Aroleia. Mi chiamo Aroleia."

MorningStar abbassò il mestolo e le sorrise.

"Dai, Aro, tu mescoli la pasta e io preparo il sugo.

E voi, uno e una due, preparate la tavola e grattate il formaggio. Pelandroni!"

Nessuno osò fiatare.

Cino guardò Mjolnir che allargò le palme verso l'alto buttando gli occhi al cielo.

Mangiarono di gusto, trovando il tempo per ridere, nonostante le circostanze.

Aroleia si stava rilassando.

Dopo aver sparecchiato, passando da una porta nascosta, entrarono in una sala server.

"Wow, vi siete organizzati bene."

"Sai com'è, la campagna non offre molto.

Visto che abbiamo dovuto farci tutto, l'abbiamo fatto in grande."

"Bene, facciamo il punto della situazione."

Aroleia raccontò di Prodigy e della cellula.

"C'era qualcosa che non mi tornava su quella patch infatti. Però non avrei mai creduto fosse questo gran bastardo." disse Mjolnir.

"Abbiamo provato a rintracciarla, Cino, ma nulla. Mi dispiace."

"Dobbiamo ricominciare dall'inizio.

Cos'è la cellula, chi ne fa parte, i loro conti, i loro terreni."

"Ci vorranno mesi, Cino. E non abbiamo tempo. Specie se Prodigy è con loro.

Se ci ha rintracciato lei, può farlo anche lui."

"Avete un problema peggiore." Disse Aroleia.

"Cioè?"

"Avete mai sentito parlare di LionKing?"

CIÒ CHE UCCIDE 2: FREE BERRY RIOTWhere stories live. Discover now