B20 - PENSIERI IRRAZIONALI

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Non capiva nulla.

Non capiva il linguaggio di programmazione, i principi su cui si basava e soprattutto come Cino e Prodigy lo avessero fermato.

Lei ne capiva di firewall, di backdoor, di sistemi di allarme.

Per quello gli hacker creavano delle community.

Nessuno avrebbe potuto sapere tutto.

Tim era abile nel triangolare i computer nascosti, Mjolnir creava interi mondi virtuali fittizi, MorningStar era un genio nel campo della finanza.

E Cino aveva semplicemente un dono.

La capacità di vedere le cose che gli altri non vedono, di capire come funzionano i programmi senza conoscerne a fondo il loro codice.

Era forse il meno preparato a livello di programmazione, eppure arrivava dove gli altri non riuscivano.

Si era chiesta più di qualche volte cosa fosse a renderlo così.

Non si trattava di cultura, attitudine o un'intelligenza particolarmente acuta.

Sembra più una qualche sindrome, una qualche solta di autismo.

Era impercettibile, eppure lo faceva con ogni cosa.

Capiva come funzionava un oggetto smontato, i trucchi di magia, come aggiustare le cose.

Avrebbe potuto farci qualsiasi cosa e invece la usava a fin di bene.

Aveva un suo codice, che veniva prima di tutto.

Anche prima di lei forse.

L'avrebbe sacrificata se, in base ad un disegno razionale, fosse sembrata la cosa da fare?

Un segno positivo sul rapporto costi benefici su cui basava ogni sua valutazione?

Era così tremendamente razionale che forse avrebbe potuto farlo.

Non doveva pensarci.

Era la paura a parlare.

Cino sarebbe arrivato a salvarla.

Doveva fidarsi di Cino.

Perché lui teneva a lei e lei teneva a lui.

CIÒ CHE UCCIDE 2: FREE BERRY RIOTWhere stories live. Discover now