B18 - PRIMI DUBBI

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Fingeva di lavorare.

In cambio di una stanza con un letto, un bagno privato, una doccia e una piccola finestra vista mare.

Sembrava essere un'isola.

Poche navi intorno, poco traffico.

Aveva solo il codice.

Nessuna connessione internet, nessuna possibilità di contattare gli altri.

Si chiese se davvero Cino potesse averli traditi.

Avrebbe voluto fidarsi di lui, ma un tarlo iniziava a farsi lentamente strada nei suoi pensieri.

Aveva aspettato così tanto per vederla.

Diceva di tenere a lei e che gli mancava.

Ma le parole valevano molto meno dei gesti, lo sapeva bene.

E se si fosse venduto davvero?

No, impossibile.

Forse fingeva, come stava facendo lei.

E se invece la stessero facendo giocare per usarla come pedina per un ricatto?

Lui cosa avrebbe fatto per lei?

E poi, alla consegna?

Li avrebbero uccisi entrambi.

O l'avrebbe lasciata morire per continuare a lavorare per loro?

No, non era da Cino.

Lui era onesto.

Ma quanti le erano sembrati onesti prima di lui?

Si alzò a guardare il mare, cercando di calmarsi.

Poi tornò a vomitare.

Seduta sul pavimento, con le budella contratte e la bocca dal sapore acido e nauseante, non poteva non chiedersi perché fosse lì, e se ne valesse davvero la pena.

Non poteva non ripensare a come tutto era iniziato, a come era finito, alla morte di uno di loro, ai mesi di assenza e di distacco successivi.

A come essere hacker prima di Cino fosse tutto sommato divertente.

A come lui avesse cambiato le regole.

Non si era mai preoccupata delle conseguenze prima.

Poi lui aveva alzato l'asticella e il livello, portando con se la morte, le botte, il rischio.

In cambio di cosa?

Qualche telefonata? Una passeggiata da ricordare come la più romantica di sempre?

C'erano altri ragazzi al mondo.

Con meno talento e meno fantasia, ma che avrebbero comunque potuto farla sentire meglio di come stava ora.

Ci voleva davvero poco.

Si rialzò, si sciacquò la bocca e il viso, si lavò i denti fino a quando in bocca sentì solo il profumo di menta.

Poi si rimise al computer.

E, per quanto ci provasse, di quell'algoritmo capiva davvero poco e non aveva idea di dove mettere le mani.

CIÒ CHE UCCIDE 2: FREE BERRY RIOTWhere stories live. Discover now