La resa dei conti.

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Owen

Tonya é finalmente di nuovo a casa nostra, Rita non appena abbiamo varcato la soglia per poco non piangeva, i ragazzi l'hanno abbracciata stretta mentre io li guardavo male,certo mi ha dato fastidio ma comunque non si può avere tutto dalla vita.

Ora finalmente é pomeriggio, dopo aver mangiato l'ho aiutata a mettere i vestiti in camera, dato che ne ha parecchi.<ma hai un arsenale di vestiti?> chiedo mentre ripongo una maglietta a sinistra della cabina armadio,< o non ti lamentare tu che ne hai più di me> dice indispettita, mentre mette apposto i suoi vestiti, ghigno soddisfatto di me stesso e poi apro l'altro scatolone.

Qui c'è la biancheria, Hmm..
Prendo una mutandina in pizzo amaranto e la rigiro tra le dita.<che stai facendo?> mi giro di schiena e la guardo serio.<nulla> mi fissa sospettosa e poi nota lo scatolone aperto a terra.<che hai in mano?> si avvicina guardandomi furba e poi alzo la mano in alto per fare in modo che non la raggiunga, <Owen! Sei un pervertito damme le> si alza sulle punte mentre io la guardo divertito. Ancora non ha capito che non ci arriva.

<dai!> ridacchio e poi la prendo in braccio, <sei un idiota> mi guarda imbronciata ed io le lascio un bacio sul naso, le sta passando la rabbia perché inizia a sorridere, ghigna e mi bacia in bocca, mi stringe le guance e io le mordo il labbro.<hai da lavorare oggi?> chiede scendendo giù, annuisco seccato e lei sbuffa,<va bene,allora vai non ti trattengo>
nego con la testa e lei alza gli occhi al cielo.<fai il tuo lavoro così poi sei libero amore> il mio cuore si riscalda a questa parola, sorrido e la bacio con amore, perché é questo che é.

<va bene ci vediamo dopo ok?> annuisce entusiasta e poi mi dà una pacca sul sedere, la guardo stupito e lei ridacchia.<dammi un altro schiaffo e ti metto a novanta sul letto> la guardo prepotente e lei strabuzza gli occhi, diventa rossa e io ghigno per poi dirigermi verso la porta.
Una volta in studio mi metto a compilare dei fogli e qualche fattura, dopo 20 minuti circa arriva Gabriel tutto trafelato.

Alzo lo sguardo verso di lui e sto per rimproverarlo, quando poi<ci hanno fottuto Owen>stringo le labbra tra loro e chiedo<che stai dicendo? Che vuol dire?> mi alzo di scatti dalla poltrona e inizio ad innervosirmi.<gli Hussein, hanno fatto finta per tutto il tempo, hanno rubato i nostri carichi provenienti dal Messico di nascosto.> ma come é possibile? Io non avevo detto a William dove si tenessero i miei nascondigli.

<gli unici a conoscenza dei
nascodigli eravamo noi cazzo!, io te armand, Paul e Car...Carlotta..é stata quella troia a dirgli tutto!, devono essersi visti al locale> come cazzo si sono permessi? A fottere me? Con chi credono di scherzare? Con un bambino? Gli farò sputare sangue, non si infanga il mio nome. Nè ora, né mai.< Gabriel voglio che tu e Armand controlliate i miei container, ci sono armi lì, non permettere a nessuno di prenderle chiaro?> dico autorevole, annuisce e io mi alzo dalla sedia definitivamente.

<dove vai?> mi domanda mentre apro la porta,<a tagliare la testa al toro> prendo la mia pistola d'argento dalla cassaforte e la metto sotto la maglietta,<Owen.. Che succede?> mi volto verso Tonya e la noto sulle scale, ha lo sguardo preoccupato, avrà capito il mio umore.<niente va tutto bene, ascoltami qualunque cosa succede non uscire di casa, io torno subito.> mi guarda ancora più preoccupata di prima, per tranquillizzarla le faccio un occhiolino e poi esco di casa in fretta.

L'ora dopo arrivo al Crimson Club, parcheggio, mi levo gli occhiali da sole e scendo dall'auto. La cara Carlotta la pagherà cara, oggi.
Mentre mi avvicino dentro inizio ad avvertire uno strano sentore,
Non c'è musica, le luci sono attive ma non c'è nessuno, faccio altri due passi fino a quando non sento una pressione dietro la testa, il mio volto si incupisce. Era una trappola.< ciao Owen, come stai?> la voce di William mi porta a fare una smorfia.

<era questo il tuo piano? Fregarmi i container per poi uccidermi? Lo sapevi che sarei venuto da Carlotta, si vede che ti hanno parlato bene di me.> ghigno e lui mi spinge in avanti, mi allontano da lui ed estraggo la mia pistola da dietro. Una colt revolver, un vero capolavoro.
<diciamo che sai come entrare in scena Owen, ho fatto delle ricerche su di te sai? Sei nato nel New Jersey, facevi parte della gang dei Morris e stranamente quando il figlio dei Morris é morto tu non eri in casa.> si rigira la pistola in mano, come un pistolero e mi guarda maligno.

<lo sai che non ci credo a questa balla vero? So che l'hai ucciso tu> lo guardo impassibile mentre va avanti e indietro, si versa dello scotch in un bicchiere e lo porta verso me,<vuoi un pò?> ma fa sul serio?<non sono qui per farmi un bicchiere di scotch, piuttosto dov'è la tua amichetta?> mi guardo intorno al locale in cerca di una sua traccia ma niente,<é scappata via, come fa sempre> qualcosa mi dice che loro si conoscevano da tanto tempo.

<voi due vi conoscevate già vero? E lei mi ha preso per il culo fin dall'inizio, lo sapevo che avrei dovuto lasciarla  nell'immondizia> sbatte il bicchiere sul tavolo e noto che gli diventano bianche le nocche per quanto sta stringendo il bancone,< non sai nulla di lei, tu non la conosci perciò fatti i cazzi tuoi> ora capisco, é il suo punto debole, lei gli piace, di certo non poteva cadere più in basso.

Mi può essere utile questa informazione, decido di giocare un pò con lui,<sai, io non credo che non sappia proprio niente di lei, si cosa le piaceva a letto> ghigno e lui si alza dalla sedia, mi guarda tutto rosso in volto e respira come un toro,<stai zitto!>
Sorrido cattivo e faccio un passo in avanti,<si bè, dovevi sentirla gridare dal piacere, adorava il mio modo di... Fotterla> mi vanto, lui urla e si scaglia contro di me, fa per darmi un pugno ma io mi scanso, lo prendo dal collo e lo stringo contro al muro.<tra me e te non c'è gara, bello, più tu provi ad annientare me più io appuro i tuoi punti deboli, la tua cara Carlotta é uno di questi> ridacchio e lui fa fatica a respirare.

Ad un tratto noto che inizia a sorridere. Che cazzo ha da sorridere?<pure tu c'è l'hai, si chiama Tonya...Vi ho visti al galà di beneficenza,> é un pazzo, ride come un isterico e io lo mollo per quanta pena mi faccia, cade a terra e io lo guardo disgustato.
<tu non la devi nominare chiaro? Non meriti neanche di dire il suo nome, perché sei feccia> socchiude gli occhi e indica il telefono suo a terra,<fossi in te guarderei li> lo fisso sospettoso e poi mi volto verso il telefono a terra.

Non.. Non può essere... Come..
<tra un ora, la tua adorata casetta, farà boom, insieme alla tua adorata Tonya e la domestica> il mio cuore accelera per paura, ansia, preoccupazione, mi sento scoppiare, non.. Può portarla via, non ora che l'ho ritrovata.
<mi prenderò il tuo impero, caro Owen e sarà la fine della tua fama, si sentiranno solo gli Hussein, William Hussein.> era questo che voleva, la mia fama, la mia ricchezza.

E mentre lui ghigna, io cerco di trovare un modo per salvare Tonya e Rita, ho bisogno dei rinforzi ma come li trovo in 50 minuti?

Sarà la fine dei conti o per me, o per lui.

Angolo autrice.

Ragazze la storia tra qualche altro capitolo finirà, ovviamente ci sarà un extra come al solito, Un bacio. ❤

P. S. Rimanete con me perché ho altre storie in testa, la prossima sarà una di quelle che vi entrerà nel cuore secondo me. Sarà divertente, dolce e con un pugile, ho detto tutto.

















La bellezza di uno sguardoWhere stories live. Discover now