Capitolo 12

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Garen stava sbadigliando mentre all'interno della grande biblioteca sfogliava stancamente il quinto libro di quel giorno. Non amava molto stare li dentro, i libri non erano la sua passione, ma lo faceva solamente quando aveva bisogno di studiare per qualche incontro diplomatico o per qualche guerra, erano rare per fortuna ma questo non significava che non ci fossero. Studiava tutto il possibile da quei grandi volumi per capire come muoversi con le persone che aveva difronte.

Il fatto che il loro regno fosse isolato dagli altri permetteva si di essere protetti, ma li metteva nella condizione di non conoscere praticamente niente degli altri regni se non tramite dei loro guerrieri che giravano in incognito nei vari regni e prendevano tutto il sapere possibile per poi trascriverlo in libri.

Garen in quel momento non doveva partecipare a nessun incontro e ne tantomeno doveva preparare una guerra, almeno non per il momento. Era in biblioteca a sfogliare libri da ore per capire di più sul regno di quello che era diventato suo marito.

Per sua sfortuna i testi erano pochi e molto vaghi e non c'era davvero niente di interessante. Nessuno era riuscito a raccogliere molto su quel regno che sembrava un regno normalissimo senza caratteristiche particolari. L'unica cosa che spiccava era che nella famiglia reale c'erano stati parecchi matrimoni tra due uomini e Garen aveva capito come mai per quello che era diventato suo marito non era stato un problema sposarsi con lui. L'unica cosa che il biondo non capiva era come facessero poi ad avere una discendenza.

-vostra altezza- Garen alzò lo sguardo dal libro, inutile visto che ripeteva pari pari le stesse cose degli altri, e guardò Shen che era appena entrato nella sala dove si trovava.

-dimmi- disse il biondo chiedendosi perché quello che aveva designato come guardia del corpo del marito si trovasse da lui. Sperava solo che il bel moretto non avesse fatto qualche cazzata. Non aveva voglia di vederlo perché sapeva che difficilmente sarebbe riuscito a resistere dal saltargli addosso e non poteva farlo visto che aveva Fanchou, anche se quello che si voleva fare non era altro che suo marito.

-vostro marito vuole sapere quando potrà avere i libri- spiegò Shen sospirando.

-vero- sussurrò Garen ricordando che aveva permesso al moro di leggere nella sua camera. -chiedigli che genere vuole e faglieli avere- disse poi il biondo posando nuovamente lo sguardo sui suoi libri.

-ecco, per quanto riguarda ciò a lui piacciono quelli pieni di magie e robe varie ma gli unici che abbiamo sono quelli che parlano della nostra magia- fece notare Shen, era pericoloso dare quei libri nelle mani di quel ragazzo.

-faglieli leggere comunque. Non sa cosa siamo e di sicuro non potrà capirlo da qui libri- disse Garen che non era minimamente preoccupato a differenza della guardia.

-come volete. Glieli porto già adesso?- chiese Shen che sapeva non poteva protestare più di tanto.

-certo, così non stressa troppo- disse Garen sospirando.

-va bene vostra altezza, buona giornata- e così dicendo Shen si incamminò verso la sezione a destra della biblioteca e prese tre libri a caso sull'origine della magia per poi uscire dalla biblioteca ed incamminarsi verso la camera del moro per portargli finalmente qui libri mentre Garen ancora teneva la testa bassa sul libro che chiuse subito dopo con ira visto che era inutile continuare a leggere.

-così rovinerai i libri- disse Riven sorridendo al figlio e sedendosi al suo fianco.

-questi libri sono inutili mamma. Non c'è niente di utile dentro- rispose Garen sospirando. -cosa c'è? So che non sei venuta qui solo per dirmi di non maltrattare i libri-

-tuo marito non ha fatto niente per ricevere tutto questo astio da parte tua. Si si è intromesso tra di voi ma non per sua volontà come pensavamo inizialmente. Anche lui si è trovato catapultato in questa situazione e credimi è molto più difficile stare dalla parte di chi si trova in un regno non suo con gente che lo odia e non nel proprio regno impossibilitati a sposare la persona che si ama- cercò di farlo ragionare la donna.

-sta di fatto che Fanchou è incita e ci hanno ricattati per accettare questo matrimonio. Io non lo posso perdonare-

-tuo marito non c'entra niente in tutto questo lo vuoi capire? Quel poveretto sta sopportando in silenzio tutto quello che gli accade. Anche al vostro matrimonio non ha detto niente nonostante tu sia stato tutto il tempo con quel biondino. Sembrava come se ti fossi sposato con lui!- Riven non aveva mai sopportato Fanchou ma aveva accettato la relazione del figlio solo perché lo aveva visto molto preso. Ma in quel momento non gli andava minimamente a genio il comportamento del figlio e nemmeno quello di Fanchou visto che aveva chiaramente visto come trattava il povero moro.

-dovevo stare con Fanchou e rassicurarlo visto che sarei andato a letto con un altro uomo quella stessa sera!- spiegò Garen.

-e immagino anche che subito dopo aver finito tu te ne sia tornato dal tuo fidanzato biondo. Non so nemmeno come tuo marito non ti abbia gridato contro. Non piace a nessuno rimanere da soli dopo aver fatto sesso- la donna si alzò dalla sedia conscia che il figlio non le avrebbe dato retta, lo aveva capito dal suo sguardo.

-lo sapeva che non sarei rimasto-

-è comunque poco giusto nei suoi confronti- disse Riven mettendosi una ciocca di capelli biondi dietro l'orecchio.

-Fanchou porta dentro di se mio figlio, colui che diventerà l'erede di questo regno quindi voglio passare più tempo possibile insieme a lui- Garen non avrebbe mai ceduto su quell'argomento.

-fa come vuoi, ma almeno porta un po' di rispetto a quel povero ragazzo- così dicendo Riven uscì dalla biblioteca lasciando da solo il figlio e sperando che Garen si risvegliasse sa quella specie di trance in cui era finito per colpa di Fanchou.

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