Capitolo 20

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-aspettate- disse Shen fermando Garen che stava per entrare nella camera del marito.

-perché dovrei?-

-Charlez era entrato prima e non è ancora uscito. Credo sia meglio aspettare- disse la guardia che non voleva che il principe scoprisse in quel modo quello che realmente era successo in quei mesi.

-io mi fido dell'anello e ho la netta sensazione che stia succedendo qualcosa di brutto. Io entro li dentro anche se dovessi ammalarmi- e così dicendo il principe aprì la porta di quella camera lentamente ma con decisione.

Era ancora arrabbiato per quello che era successo con Fanchou, in realtà più che arrabbiato era distrutto, ma voleva assolutamente scoprire cosa fosse successo a Riwan. La camera era quasi completamente in penombra e l'unica luce che entrava all'interno era quella del sole che stava scomparendo poco alla volta dietro le mura. Lo sguardo di Garen fu immediatamente catturato dalla figura del marito che era stesa nel letto e subito gli si avvicinò senza guardare in direzione di Charlez che sentendo i passi si era voltato verso la direzione del suono.

Garen si sedette sul grande letto matrimoniale e studiò attentamente il volto di Riwan che sembrava sereno. Sporse una mano per accarezzargli una guancia ma appena toccò il ragazzo ritrasse la sua mano. Era freddissimo.

-ma cosa?- chiese più a se stesso che a Charlez provando a sentire il battito del ragazzo che era assente.

-non è più in questo mondo- sussurrò Charlez palesando finalmente la sua presenza.

-com'è possibile? La malattia?- chiese Garen che il quel momento voleva solamente urlare più forte che poteva. Aveva perso tutto in un solo giorno.

-non proprio- disse Charlez sospirando.

-in che senso non proprio? Spiegati!- disse Garen quasi ringhiando. Non voleva farlo visto che quello che aveva difronte era il suo migliore amico ma voleva capire perché suo marito era morto.

-gli ho promesso che non avrei detto una parola e mi sarei portato il segreto nella tomba ma adesso che so che Fanchou stava mentendo non posso più- il rosso sospirò -e non perché sei il mio principe ma perché sei il mio migliore amico-

-e allora parla Charlez, ti prego- disse Garen mentre stringeva una mano gelida del moro. Non voleva lasciarlo andare.

-la malattia era solamente una scusa per far in modo di non farsi vedere da nessuno e nemmeno io dovevo saperlo, ma poi l'ho scoperto lo stesso.- il rosso ridacchiò nervosamente -è strano come io sappia molte più cose di te su tuo marito-

Garen guardava il rosso cercando di capire perché sembrasse così preoccupato mentre gli parlava.

-sta di fatto che tuo marito, diversamente di quella merda di Fanchou, poteva veramente rimanere incinta per via delle sue origini. Però rimanere incinta significava per lui morire durante il parto-

-mi stai dicendo che sono padre e Riwan non voleva che io lo sapessi?- chiese Garen che stava iniziando a capire quello che era successo in quei mesi.

-si, perché non voleva che suo figlio vivesse quello che aveva vissuto lui visto che credeva come tutti che la merda vivente fosse incinta-

-e dov'è adesso? Mio figlio intendo-

-tua figlia- lo corresse Charlez. -prima però mi devi promettere che...-

-nessuno toccherà la mia principessa- disse risoluto il biondo con così tanta convinzione che fece scaldare il cuore a Charlez. Quel ragazzo amava la figlia senza nemmeno averla vista.

Il rosso allora si incamminò verso il piccolo bagno dove aveva lasciato la principessina avvolta in fasce mentre una leggera ninnananna le volteggiava intorno grazie alla magia del guaritore. La bambina infatti era scoppiata a piangere non appena il padre era morto e quella era stata l'unica cosa che era venuta in mente a Charlez per calmarla.

Con un gesto della mano destra interruppe la melodia e prese la bambina in braccio portandola dal padre. Garen appena vide entrare Charlez con un fagottino rosa in braccio si alzò dal letto e lo raggiunse subito osservando la creatura con un leggero sorriso che andava ad allargarsi sul volto. Si era tremendamente deluso da se stesso per non aver provato minimamente a capire e parlare con suo marito ma non avrebbe permesso a nessuno di allontanarlo dalla figlia.

-posso?- chiese e Charlez gli mise la figlia in braccio che durante il tragitto si era anche svegliata. -ciao principessina mia- sussurrò il biondo notando con un leggero dispiacere che quegli occhi non erano verde smeraldo come quelli di Riwan ma erano grigi proprio come i suoi. Non avrebbe più rivisto quei magnifici occhi verdi.

-Riwan l'ha chiamata Rell- disse Charlez mentre osservava l'amico stringere con forza il fagottino.

Garen si incamminò con la bambina verso la grande vetrata presente nella stanza e si sedesse sul davanzale che fungeva da divano con una miriade di cuscini colorati.

-Rell vedi Aleppo?- chiese il biondo osservando la città mentre la figlia sembrava molto più interessata a giocare con uno dei bottoni dorati della giacca del padre. -un giorno sarà tua e so che sarai una regina fantastica. Te lo giuro- Garen guardò Aleppo pensando a quando suo padre gli aveva fatto quel discorso, ovviamente quando lui aveva undici anni e non pochi minuti di vita ma il biondo aveva sentito di dover fare quel discorso in quel preciso momento. Glielo avrebbe sicuramente rifatto più avanti forse proprio da quella camera e avrebbe parlato alla bambina anche dell'altro suo padre per quel poco che conosceva ovviamente.

-hai provato tutto per salvarlo?- chiese Garen rivolgendosi a Charlez e distogliendo lo sguardo da Aleppo per posarlo su Riwan.

-qualunque tipo di incantesimo io conoscessi ma ormai è troppo tardi, non possiamo riportare i morti in vita-

-sono uno stronzo-

-questo è più che ovvio Garen ma bada bene- e il rosso puntò un dito contro il principe che lo guardò corrucciando la fronte -ho promesso a Riwan che sua figlia sarebbe stata portata in una famiglia con tutto l'amore che si meritava quindi fai del male a quella bambina e te ne pentirai-

-non ti preoccupare, il mio cuore è completamente suo- disse Garen guardando la sua principessina mentre una lacrima solitaria scendeva dal suo occhio sinistro.







Buon anno a tutti

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