Capitolo 29

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-non so se essere arrabbiato con te o essere felice- disse Yasuo mentre girava intorno a Elar che cercava di non ridere sotto i baffi.

-e non ridere- continuò il re di Aleppo rivolto al suo migliore amico che gli sorrise.

-avevo bisogno di una pausa- spiegò Elar.

-avvisarci no? Non dico tutti ma almeno me o Riven- continuò il biondo sedendosi finalmente sul suo trono.

-sai perfettamente che quando mi metto in testa qualcosa la faccio senza pensare al resto-

-motivo per il quale hai rischiato di morire venti volte-

-in realtà solo una...- Yasuo guardò male Elar e il rosso sospirò. -okay forse due volte, non di più- concesse l'uomo.

-hai tante di quelle cicatrici che mi raccontano il contrario- sospirò Yasuo mettendosi una mano sulla testa quasi sconsolato.

-non tutte le cicatrici me le sono procurate da ferite mortali- disse il rosso che con un gesto involontario aveva portato la mano sul basso ventre dove c'era una piccola cicatrice.

-l'importate e che tu stia bene- disse alla fine Yasuo sorridendo all'amico che ricambiò.

-ho sentito che Garen si è sposato con un principe di Mussasur. Come mai?- chiese allora il rosso ghignando.

-la regina di Mussasur ci ha minacciati e abbiamo accettato le nozze. Non poteva permettere che tutto quel regno venisse a conoscenza della magia-

-meglio una singola persona che non molte- concluse Elar annuendo. -conoscerò questo principe di Mussasur?-

-se oggi pranzerai con noi certo. E a proposito di pranzo è ora ormai- Elar annuì a quelle parole ed insieme al re di Aleppo si incamminò verso la sala da pranzo. -visto qualcosa di particolare? Qualche altro segreto scoperto?-

-niente di interessante. Sono andato in posti già noti quindi non ho niente da riportare-

-ma guarda un po' chi ci fa il piacere di mangiare con noi oggi- disse Riven non appena vide entrare i due uomini nella sala da pranzo ancora deserta se non fosse stato per la regina e i primi servitori che erano indaffarati a fare avanti e indietro per aggiungere un posto in più a tavola.

-Riven è sempre un piacere rivederti- le disse Elar abbracciandola di slancio, normalmente nessuno avrebbe fatto una cosa del genere ma Elar lo aveva sempre fatto e avrebbe continuato. Era uno di famigli da sempre.

-vieni siediti al mio fianco- la donna dopo aver detto quelle parole si sedette al suo solito posto e Elar la seguì sedendosi alla sua sinistra mentre Yasuo prendeva posto a capotavola come suo solito.

-come mai sembra che siamo sempre in ritardo?- chiese Garen entrando nella sala da pranzo e trovandosi tutti già ai propri posti. Riwan era poco dietro di lui e rimase abbastanza sorpreso quando vide il posto che era ormai abituato a prendere occupato da un'altra persona che non riusciva a vedere bene visto che gli porgeva le spalle.

-perché lo sei- disse Yasuo facendo cenno al figlio di sedersi. Garen alzò gli occhi al cielo prima di scostare la sedia al fianco destro della sua per permettere a Riwan di sedersi prima di fare lo stesso anche lui.

Riwan gli sorrise riconoscente anche se gli sembrava davvero strano essere seduto li e soprattutto sentiva una certa ansia nel non aver Rell al suo fianco. Dopo quello che era successo due giorni prima aveva davvero paura di distogliere lo sguardo dalla figlia.

Charlez gli aveva detto di rilassarsi perché non c'erano più pericoli e si era proposto di tenere sotto controllo la bambina per il pranzo. Riwan non ne era stato tanto felice ma Garen lo aveva trascinato subito nella sala da pranzo e non aveva avuto modo di discutere della questione.

Riwan osservò attentamente l'uomo che aveva difronte. Non lo aveva mai visto prima e soprattutto non riusciva ad immaginare chi potesse essere visto che era seduto al loro stesso tavolo. Anche l'uomo lo stava osservando attentamente con i suoi occhi verdi che stavano mettendo leggermente in soggezione Riwan.

-quindi voi siete il principe di Mussasur- parlò Elar osservando attentamente il moro che aveva difronte cercando di capire qualcosa di più su di lui anche se sembrava abbastanza improbabile.

-si sono io- rispose Riwan dopo un po'.

-Riwan lui è Elar il mio maestro d'armi- lo presentò Garen evitando di nominare che era anche colui che gli aveva insegnato la magia cosa che non passò inosservata al rosso. Quindi Garen non aveva ancora parlato della magia con il marito.

-piacere di conoscervi- disse allora il moro che finalmente capiva chi fosse quell'uomo che comunque continuava ad osservarlo quasi con sospetto.

-mi auguro che non siate figlio unico e ci sia qualcuno a Mussasur per governare- Elar voleva scoprire di più sul quel ragazzo, molto di più.

-ehm, si ci sono il principe Budogan e la principessa Lucine- rispose Riwan sorpreso da quella domanda.

-ampia scelta per governare, ottimo direi. Ma cosa ne ricava Aleppo da questa alleanza? Perché è questo quello che si è creato- continuò Elar prendendo il calice pieno di vino e iniziando a sorseggiare il liquido rossastro.

-ecco...non conosco i termini dell'accordo. È stato fatto tutto alle mie spalle- rispose sinceramente Riwan accorgendosi che non ci aveva mia pensato realmente e soprattutto pensando al fatto che non sentiva il padre ormai da quando se ne era andato da Mussasur visto che nessuno gli aveva mai dato la possibilità di scrivergli.

-la regina ci ha minacciati, diciamo che abbiamo ottenuto una non invasione per il momento- spiegò Garen per il marito.

-tanto quella stronza non controlla l'esercito- borbottò Riwan facendo si che lo sentisse solo Garen che trattenne a stento una risata per l'affermazione.

-si le persone di Mussasur pretendono sempre di avere tutto e subito- sospirò Elar non accorgendosi nemmeno di aver parlato ad alta voce. -non l'ho solo pensato vero?- chiese accorgendosi dello strano sguardo che gli aveva lanciato il marito di Garen.

-no- confermò Garen.

-in mia difesa posso dire che ho fatto quell'affermazione solo perché tutta la gente che ho conosciuto li era così- spiegò il rosso ma Riwan non disse niente. Infondo aveva pienamente ragione.

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