Capitolo 25

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-cosa dovresti fare con quello?- chiese Charlez vedendo Garen che usciva dalle cucine con una bottiglia di vino in una mano e due bicchieri nell'altra.

-mio marito ha detto che stasera gli devo far credere in me in qualche modo e ho pensato che questo potrebbe aiutate- rispose sinceramente Garen anche se non gli andava tanto a genio il fatto che qualcuno lo avesse beccato uscire dalle cucine. Quello che voleva fare voleva restasse segreto.

-vuoi farlo ubriacare? Credo che tu stia andando nella direzione sbagliata sai- disse il rosso scuotendo la testa e immaginando già il piano di Garen fallire.

-certo che no! Non è questo il mio intento e di certo non ti svelerò quello che voglio fare prima di sapere se possa funzionare-

-ho la netta sensazione che non funzionerà, ma buona fortuna vostra altezza- disse Charlez continuando a scuotere la testa ma comunque lasciando il principe da solo.

Garen sospirò e convinto che la sua idea era geniale e che avrebbe di sicuro funzionato si incamminò verso la stanza del marito. Riwan gli aveva detto di andare quella sera ma non aveva specificato l'orario e Garen voleva vedere la sua bambina il prima possibile per questo si era mosso subito dopo cena per prendere vino e bicchieri.

Bussò alla porta che aveva difronte facendo ovviamente attenzione ai bicchieri di vetro che aveva in mano e fu sorpreso quando RIwan gli aprì subito la porta.

-wow, stiamo facendo progressi- disse Garen entrando nella camera mentre Riwan alzava gli occhi al cielo. Garen posò i bicchieri e la bottiglia sul basso tavolino che era quasi completamente ricoperto da libri.

Dopo aver lasciato il tutto il biondo si diresse verso la culla della figlia e le sorrise prima di lasciarle un bacio sulla testolina mora. Aveva voglia di prenderla in braccio ma non lo fece uno perché non voleva svegliarla e due perché doveva assolutamente chiarire con Riwan.

-allora cosa ti sei inventato? Farmi ubriacare non risolverà le cose- disse Riwan mentre si sdraiava sul divanetto e osservava il marito sorride alla figlia. Gli faceva davvero strano vederlo in quel modo.

-non voglio farti ubriacare- disse serio Garen accomodandosi sulla poltroncina in modo da essere quasi perfettamente difronte al marito.

-ti ascolto-

-è una sorta di gioco. A turno ci facciamo una domanda e dobbiamo rispondere sinceramente. Se uno non vuole dire la verità beve un bicchiere- spiegò Garen aprendo una bottiglia e versando il contenuto nei due bicchieri stando ovviamente attento a non versare il liquido rossastro sui libri.

-e perché dovremmo fare ciò?-

-per conoscerci. Nessuno dei due sa niente dell'altro, o sa troppo poco- rispose sinceramente Garen. -quanti anni hai?-

-e se non volessi fare tutto ciò?- ignorò la domanda Riwan.

Garen lo guardò e vedendo lo sguardo serio di Riwan pensò di aver sbagliato a proporgli quella sorta di gioco. Era stata l'unica cosa che gli era venuta in mente e aveva sperato potesse avvicinarli, ma a quanto pareva non era così.

Il biondo si alzò dalla poltroncina e si avviò verso la porta sotto lo sguardo attento di Riwan. Riwan che si morse il labbro prima di sospirare. Okay essere stronzo per ripagare il principe GAren con la stessa moneta ma quello era davvero troppo.

-diciassette- disse mentre Garen aveva quasi abbasto la maniglia facendo girare di scatto il biondo.

-come?-

-ho diciassette anni- ripeté Riwan mentre un sorriso si apriva sulle labbra di Garen che si andò velocemente a risedere sulla poltroncina. -e tu?- chiese allora il moro.

-ventidue. Perché tua madre ha insistito per farti sposare con me? Sapeva dei rischi che correvi rimanendo incinta-

-non è mia madre- disse Riwan sospirando -e mi vuole morto da quando sono nato. A cosa servono quelle mura?-

Garenlo guardò per un lunghissimo istante chiedendosi se fosse il caso di rivelare il segreto a Riwan. Poi però prese il bicchiere e bevve tutto d'un sorso. -non giudicarmi. Sono segreti che non posso rivelarti. Non adesso almeno- gli spiegò riempiendosi il vino.

-fantastico- borbottò Riwan che si era immaginato una risposta del genere.

-di chi sei figlio se la regina di Mussasur non è tua madre?- Garen era davvero curioso di scoprire chi fossero i genitori di suo marito. poteva anche non essere un principe allora.

-mio padre è il re, e prima che tu me lo chieda mi ha riconosciuto come suo figlio legittimo quindi puoi immagine quanto mi odi Elise visto che suo figlio è più piccolo di me solo di qualche mese- Garen sgranò gli occhi a quella rivelazione. -non so chi sia mia madre e sinceramente non so nemmeno se fosse una donna od un uomo. Mio padre non mi ha mai voluto dire niente-

-immagino che la tua vita non sia stata delle migliori- disse Garen.

-immagini bene. Cosa ci vedevi in Fanchou?-

-sembrava l'unico che non mi voleva perché ero il futuro re di Aleppo, ma mi sbagliavo ovviamente. È più difficile di quanto sembri essere l'unico erede del proprio regno- Garen sorrise amaramente e senza accorgersene iniziò a sorseggiare il vino che aveva dentro al bicchiere. -ti sei mai innamorato?-

Riwan guardò Garen per un po' indeciso su cosa rispondere. In realtà non lo sapeva nemmeno lui ma quello che sentiva per Garen si avvicina molto all'amore. Quindi il moro prese il bicchiere e bevve tutto d'un sorso il suo contenuto.

-credo che possiamo anche smetterla con questo gioco- disse allora Riwan posando il bicchiere sul tavolino, quel poco vino che aveva bevuto gli aveva dato veramente alla testa.

-ti sei arrabbiato per quella domanda?- chiese curioso Garen e anche leggermente spaventato di aver mandato tutto a rotoli.

-no, ma è inutile fare questo gioco. Ci facciamo le domande e rispondiamo senza bere il vino- il moro si massaggiò le tempie stanco.

-sei già partito- rise Garen posando anche lui il bicchiere.

-non ridere. Non sono abituato a bere-

-so come stenderti allora- continuò a ridere Garen però alzandosi. -continuiamo a parlare domani, buonanotte- disse il biondo lasciando un bacio sui capelli di Riwan che rimase immobile non aspettandosi un gesto del genere e poi andando a salutare anche Rell prima di uscire da quella camera.

IbridoWhere stories live. Discover now