Capitolo 27

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Riwan camminava avanti e indietro per il lungo corridoio nell'ansia più totale. In una mano teneva ancora la rosa che Garen gli aveva dato mentre l'altra l'aveva portata alla bocca e stava succhiando via il sangue che gli era uscito per colpa delle spine di quella bellissima rosa.

Il moro non capiva come mai Charlez non lo volesse in camera mentre controllava Rell. Lo aveva fatto perché gli stavano nascondendo qualcosa? O perché Rell era in serio pericolo?

L'ansia in quel modo non faceva altro che crescere e Riwan si ritrovava a sperare che sua figlia stesse bene. Rell era l'unico modo che aveva per poter cercare di creare un rapporto con suo marito. Senza di lei sarebbe stato molto più difficile e soprattutto la morte della bambina avrebbe lasciato un enorme vuoto tra loro. No! Non poteva assolutamente perdere la sua bambina.

-non farlo- Riwan si voltò di scatto nel sentire quella voce e incrociò i suoi occhi smeraldo con quelli grigi del marito.

-cosa?-

-torturati in questo modo. Rell starà bene non ti preoccupare- lo tranquillizzò Garen avvicinandosi e aprendo leggermente le braccia. Riwan non ci pensò due volte e si fiondò tra le braccia del marito scoppiando a piangere. Aveva paura, tanta paura nonostante quelle parole.

-si risolverà tutto. Charlez sa il fatto suo- gli sussurrò Garen iniziandolo ad accarezzare sulla schiena per tranquillizzarlo. Era proprio per quel motivo che aveva deciso di uscire e cercare il marito. aveva visto il suo sguardo terrorizzato e voleva essergli accanto.

-ho paura- disse tra i singhiozzi Riwan -credevo che non sarei mai riuscito a sopravvivere ad un parto e non so se riuscirò mai ad avere altri figli. E poi è la nostra Rell...-

-Rell si salverà non ti preoccupare. Fidati di me-

-mi fido- sussurrò Riwan ed era la ferità. In quel momento di fidava ciecamente di suo marito. Garen sorrise e continuò ad abbracciare il moro sperando che Charlez si sbrigasse.

Non ci volle molto che entrambi sentirono chiaramente un pianto e si fiondarono nella camera proprio mentre Charlez stava per aprire la porta.

-Rell- disse Riwan correndo dalla figlia e iniziando a cullarla per farla calmare ma evitando di cantare nuovamente la ninnananna del pomeriggio.

-Garen- Charlez sussurrò il nome del biondo bloccandolo dall'andare verso il marito e la figlia -Rell era sotto un incantesimo del sonno. Non so come possa essere successo ma sembrava davvero molto potente. Potrebbe essere che Rell se lo sia lanciata da sola quindi ti chiedo di stare molto attento- Garen guardò il rosso con occhi sgranati e annuì.

Charlez lasciò la stanza e Garen raggiunse la sua nuova famiglia sedendosi anche lui sul letto.

-che ti ha detto?- chiese Riwan che non era riuscito ad ascoltare la conversazione tra i due.

-non posso parlartene anche se vorrei farlo- disse Garen mordendosi il labbro. Non era quello il momento adatto per dire a Riwan della magia. Ma poi c'era veramente un momento adatto per dirlo?

-riguarda il perché ci sono le mura?- chiese allora Riwan non spostando lo sguardo dalla sua principessa, aveva paura che facendolo la bambina si addormentasse nuovamente.

-si- rispose sinceramente Garen mettendo un braccio intorno alle spalle di Riwan che non si ritrasse da quel contatto, anzi si appoggiò di più contro il biondo.

-rimani qui stanotte?- la proposta del moro fu un sussurro molto leggero, e quelle parole erano state dettata della pura ansia che ancora scorreva nelle sue vene.

-certo- rispose Garen che era davvero felice di poter passare un bel po' di tempo con la figlia.

-perché la rosa?- chiese dopo un po' Riwan tanto che Garen aveva pensato che il moro si fosse addormentato. Molto probabilmente non riusciva a farlo per paura che Rell si addormentasse nuovamente.

-idea di mia madre anche se non era proprio questo il contesto con la quale volevo dartela-

-e qual era?- disse tra le risate Riwan incrociando il suo sguardo con quello di Garen che rimase incantato per un po'. Forse era un bene che sua figlia non avesse preso gli stessi occhi di Riwan, non avrebbe saputo dire di no.

-non ci avevo ancora pensato ma di certo tu non dovevi essere in preda all'ansia- Garen sorrise e poi i suoi occhi caddero sul basso tavolino della camera che come la sera prima era ricoperto completamente da libri. -cosa stai leggendo? Sempre libri sulla magia?-

-come sai che leggo libri sulla magia? Mi spii?-

-i primi mesi il bibliotecario mi faceva una lista completa dei libri che prendevi quindi si so cosa leggevi- rivelò Garen. In realtà non aveva mai letto quella lista con interesse.

-oh quindi mi spiavi-

-non ti spiavo! Era solo una fissa di Fanchou che ti odiava e voleva controllarti. Non ho mai letto quelle liste se non di sfuggita-

-okay- si arrese Riwan sospirando. Non voleva parlare di Fanchou. -comunque sto leggendo libri su come gestire uno stato e cose del genere. A Mussasur non mi sono mai interessato di politica perché sapevo che non sarei stato io ad ereditare il regno ma qui sono pur sempre il marito del futuro re e vorrei essere capace di darti una mano- rivelò Riwan per poi mordersi la lingua e guardare spaventato Garen -ovviamente se non ti da fastidio. Io...io l'ho fatto senza pensarci-

-non ti spaventare- disse Garen tra le risate. -anzi mi fa piacere che tu voglia darmi una mano visto che pensavo mi odiassi-

-sto cercando di capire chi sei veramente-

-posso dire lo stesso. So che non abbiamo iniziato nel migliore dei modi e vorrei chiederti di ricominciare tutto d'accapo oggi- vedendo lo sguardo tra il confuso e il dubbioso di Riwan Garen aggiunse -ovviamente non dimenticando il passato ma provando ad andare avanti senza odiarci-

-si, si può fare- e il volto di Riwan si aprì in un sorriso che Garen seppe definire solo dolcissimo.

IbridoWhere stories live. Discover now