Capitolo 38

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Riwan mise un asciugamano sulla testolina di Rell e sorrise alla figlia prima di sedersi sul divano al fianco del marito. Di fronte ai due, sulla poltroncina, era seduto Charlez che li stava guardando con un sopracciglio alzato e le mani congiunte.

-ripetiamo. Tu hai parato un colpo di tua figlia creando una barriera intorno a te- disse Charelz guardando negli occhi Riwan che annuì. -è letteralmente impossibile- disse ancora il rosso che non riusciva a credere a quello che gli avevano appena raccontato i due ragazzi.

-credici perché l'ho visto con i miei stessi occhi creare quella barriera- disse Garen mettendo un braccio sulle spalle di Riwan tirandoselo il più vicino possibile.

-ma sarebbe impossibile come cosa visto che non è di Aleppo-

-ma lo ha fatto. Non puoi controllare?- chiese Garen che voleva veramente capire cosa fosse successo.

-va bene- si arrese Charelz e fece cenno a Riwan di alzarsi. Il moro fece come gli era stato detto e subito dopo cercò di controllare il ragazzo per avvertire qualunque forma di anomalia.

-non c'è niente di strano Garen- disse Charlez facendo risedere sul divano Riwan e risedendosi a sua volta sulla poltrona.

-so perfettamente quello che ho visto e mi sembra strano che non ci sia niente-

-Garen che vuoi da me se non avverto niente di strano?- chiese esasperato Charlez. -però se ne sei davvero convinto prova a insegnargli qualche semplice trucco. Se riesce a padroneggiare la magia allora significa che la ha veramente- e dicendo quelle parole si passò una mano sulla faccia. Era troppo stanco in quel momento e anche il fatto che Shen non gli volesse parlare lo rendeva meno invogliato a fare qualsiasi cosa.

-ci provo subito non ti preoccupare- disse Garen lasciando un bacio sulla tempia di Riwan che gli sorrise.

-bene poi ditemi come va. Comunque io vado- disse il rosso alzandosi dalla poltrona.

-ehi poi avete parlato tu e Shen?- chiese Riwan mentre il rosso camminava verso la porta.

-ovviamente no- rispose Charlez -te l'ho detto che non mi vuole più parlare. Ci vediamo- e così dicendo lasciò i de da soli.

-davvero vuoi provare ad insegnarmi la magia?- chiese Riwan una volta che furono rimasti soli.

-certo che si! So quello che ho visto e credimi sono più che sicuro che tu abbia la magia anche se non sei originario di Aleppo- lo tranquillizzò Garen baciandogli nuovamente a fronte. -vuoi provare?-

-adesso?- chiese sgranando gli occhi Riwan e sedendosi in modo tale da incrociare le gambe e mettersi con la schiena rivolta al bracciolo del divano.

-certo che si. Prima facciamo e prima possiamo capire cosa sta succedendo-

-va bene. Dimmi cosa devo fare- si arrese Riwan pronto a seguire tutto quello che il marito gli avesse detto.

-dammi le mani- Riwan pose le mani al marito che le prese tra le sue per poi voltarle in modo tale da tenere il palmo verso l'alto. -ora concentrati sull'energia che scorre nel tuo corpo e immagina di creare una palla di energia nei tuoi palmi- Riwan annuì a quelle parole e cercò di fare quello che gli era stato detto ma non ebbe nessun risultato.

-non ho la magia- disse poi il moro cercando di togliere le mani ma Garen lo tenne stretto.

-no, proviamo ancora e questa volta chiudi gli occhi e concentrati solamente sulla tua energia- Riwan annuì e chiuse gli occhi concentrandosi.

Fecero diversi tentativi ma nessuno di essi andò a buon fine. Riwan si era veramente forzato di fare quello che gli aveva detto il marito ma non era riuscito e negli ultimi tentativi era anche diventato più sfogliato tanto da non riuscire nemmeno a concentrarsi decentemente.

-basta così- sussurrò Riwan togliendo le mani da quelle di Garen. -sono troppo stanco e non ci sto riuscendo, cosa che tra parentesi abbassa la mia autostima- e così dicendo si buttò a peso morto sopra Garen che sorrise.

-ci riproviamo di sicuro domani- disse il biondo prendendo il marito in braccio e portandolo fino al grande letto a baldacchino della camera. -controllo come sta Rell e arrivo-

Garen andò verso la figlia e sorrise mentre le controllava la fronte. L'asciugamano era ormai diventato caldo e non serviva più a niente. Nonostante ciò la temperatura della bambina sembrava essere diminuita. Garen tolse l'asciugamano e baciò la fronte della piccola prima di buttare l'asciugamano sul divano, se ne sarebbe occupato il giorno dopo, e spogliandosi si diresse verso il letto buttandocisi sopra.

-come va?-

-la febbre sembra scesa, sono solo preoccupato dal fatto che abbia dormito tutto oggi-

-hai paura che si svegli stanotte?- chiese ridendo Riwan che sapeva benissimo che il marito odiava quando Rell piangeva di notte, lo faceva sempre spaventare troppo.

-ovvio che si. Elar mi ammazza se arrivo un'altra volta in ritardo! Ah e domani puoi venire anche tu e credo che dovremmo parlargli di quello che è successo oggi. Lui è stato molte volta a Mussasu quindi dovrebbe sapere qualcosa di più e quindi aiutarci- propose Garen guardando il marito che nel mentre si era messo la camicia da notte e si era infilato nel letto per ricevere tutto il calore possibile dalle coperte.

-credi che voglia farlo? Non gli sto molto simpatico- disse Riwan sospirando e girandosi in direzione del marito che si era messo anche lui sotto le coperte.

-sono il principe mi aiuterà di sicuro, e poi non è che non gli stai simpatico non sopporta solamente la gente di Mussasur- spiegò Garen cercando di tranquillizzare il marito.

-non credo che ci sia differenza in questo caso- Riwan baciò il marito sulle labbra -ora dormiamo- sussurrò a pochi millimetri dalle sue labbra.

-si dormiamo- disse Garen ghignando e baciando il marito mettendosi sopra di lui con un colpo di reni.

IbridoWhere stories live. Discover now