Capitolo 31

2.2K 118 3
                                    


-tutto bene?- chiese Garen a Riwan notando che il marito era più silenzioso del solito quel giorno. Dopo il pranzo entrambi erano andati nella camera di Riwan visto che Garen voleva stare un po' con Rell e Riwan non aveva detto una parola.

-si- rispose il moro continuando a sfogliare il libro che stava leggendo comodamente disteso sul divanetto della camera.

Garen, che era sul davanzale della finestra con Rell rigorosamente in braccio, lo osservò poco convinto della risposta che gli aveva dato. Era da quando era arrivato Elar che Riwan sembrava strano, o meglio intimorito da Elar stesso. Ogni qual volta mangiavano, e Elar era sempre con loro, Riwan era più rigido del solito (anche di più di quando c'era Fanchou).

-è per Elar che stai così? Guarda che con me ne puoi parlare tranquillamente- cercò di insistere Garen. Sapeva che forse non era la scelta giusta ma voleva che suo marito si fidasse di lui.

Riwan sospirò e chiudendo il librò si girò per poter guardare il principe di Aleppo negli occhi.

-sento come se mi stesse analizzando e mi fa strano- rivelò il moro guardando i due che aveva difronte facendo anche un lieve sorriso istintivo del quale non si accorse.

-si lo sta facendo, ma credo che voglia solamente capire come sei fatto realmente- cercò di rassicurarlo Garen.

-e se non gli piaccio che succede?- chiese Riwan curioso e allo stesso tempo spaventato. Per quel poco tempo che era passato da quando Elar era arrivato ad Aleppo aveva capito che era una di quelle persone della quale il re e soprattutto Garen si fidavano di più. E non ne aveva trovate molte oltre a Charlez.

-niente. Probabile che non ti parla ma niente di tanto esagerato. Odiava a morte Fanchou ma non gli ha mai fatto niente perché era il mio fidanzato quindi non devi avere paura di lui- Riwan annuì poggiando le braccia sullo schienale del divano per poi poggiarci sopra la testa.

-e che mi dici del fatto che sembra sapere molte cose riguardo Mussasu?-

-ti svelo un segreto- disse Garen pensando che almeno quello lo doveva a suo marito. -noi mandiamo degli esploratori negli altri regni che raccolgono informazioni importanti e le mettono per iscritto in alcuni libri che si trovano nella nostra biblioteca. Elar è anche uno di loro ed è stato un bel po' di volte a Mussasur- Riwan aveva gli occhi sgranati per lo stupore. Non avrebbe mai immaginato una cosa del genere.

-quindi tu sapevi tutto su di me- realizzò in quel momento il ragazzo sgranando ancora di più gli occhi verdi.

-un po' di cose si, ma che potevi avere dei figli no. Era l'unica cosa che nessuno aveva mai scoperto nel vostro regno- lo tranquillizzò Garen.

-ma adesso lo sapete-

-be' dovevate metterlo in conto visto che sei diventato mio marito- gli fece notare Garen sorridendo mentre si sistemava meglio la figlia tra le braccia.

-quanti altri segreti avete? E io li scoprirò o mi terrete sempre all'oscuro?- chiese Riwan poggiando il mento sugli avambracci e sperando che il marito fosse sincero con lui.

-non molti e un giorno ti dirò tutto-

-un giorno quando? Quando nostra figlia sarà grande?-

-quando saprò che è il momento giusto- Garen sapeva che Riwan non lo avrebbe mai tradito, anche se lo aveva scoperto da poco tempo, ma voleva ancora aspettare prima di rivelare tutti i suoi segreti. Certo doveva stare attento a Rell visto che poteva sprigionare i suoi poteri da un momento all'altro ma per il momento era meglio mantenere il segreto. Se fosse diventato troppo difficile allora avrebbe detto tutto al marito.

-almeno Rell saprà tutto?- chiese Riwan che era preoccupato per la figlia. Se lei da grande non avesse saputo tutto non avrebbe potuto governare come si deve.

-non ti preoccupare lei saprà tutto. È la mia erede- lo rassicurò Garen con un sorriso. Poi il biondo si alzò, anche se lo fece controvoglia, e con la bambina in braccio raggiunse il marito lasciando poi Rell a quest'ultimo.

-te ne stai già andando?- chiese Riwan non nascondendo il suo tono deluso. Gli piaceva davvero tanto quando Garen rimaneva insieme a lui e Rell. Okay che all'inizio era stato proprio lui a non volere il biondo al suo fianco ma lo aveva fatto solo perché voleva ripagare il biondo con la stessa moneta.

-no, mi assento per poco. Ritorno subito- lo rassicurò Garen e lasciò un bacio sulle labbra di Riwan prima di uscire dalla camera. Quello era il terzo bacio che si scambiavano da quando Riwan era arrivato e il moro non se lo era minimamente aspettato tanto che istintivamente aveva nascosto il volto tra i suoi lunghissimi capelli neri.

-che devo fare?- chiese Riwan alla figlia che lo guardava con i suoi occhioni grigi. -tuo padre mi sta facendo perdere la testa in tutti i sensi- continuò a sussurrare il moro conscio che la figlia non capiva quello che gli stava dicendo e che soprattutto non poteva dargli una risposta per quello che gli stava succedendo.

La curiosità stava divorando il moro. Dov'era andato Garen? Si sentiva strano nel non sapere cosa stesse facendo il marito e la cosa era strana visto che non era mai stato così curioso.

Aleppo lo stava cambiando e soprattutto le attenzioni costanti che Garen gli stava dando da quando si era risvegliato dopo il parto. Era come se l'arrivo di Rell avesse fatto in modo di avvicinarli ancora di più.

Solo dopo mezz'oretta, nella quale Riwan si era fatto mille congetture differenti, Garen tornò nella camera del moro. Ormai si era abituato ad entrare senza nemmeno bussare e Riwan si accorgeva subito dell'ingresso del biondo visto che era l'unico che poteva entrare senza bussare.

-ehi- disse Riwan osservando attentamente il marito che gli stava sorridendo con una bottiglia di vino in mano. -cosa vuoi fare con quella? Guarda che possiamo anche non farlo quel gioco-

-è per la cena, fra un po' arriva. Ho pensato di restare in camera solo noi due, pardon noi tre, e parlare un po'- spiegò Garen proprio quando bussarono alla porta. Il biondo aprì ed entrò un servitore portando un carrello con sopra tantissimo cibo.

IbridoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora