40 || 𝐀𝐔𝐃𝐀𝐂𝐈𝐀

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«Allora, sei pronta a partire per la vacanza?» domandai a Judie sottovoce, sarebbe mancato poco alla fine delle lezioni e tra due giorni i ragazzi sarebbero partiti per la vacanza nella baita in montagna

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«Allora, sei pronta a partire per la vacanza?» domandai a Judie sottovoce, sarebbe mancato poco alla fine delle lezioni e tra due giorni i ragazzi sarebbero partiti per la vacanza nella baita in montagna. Era ormai Dicembre, stavano per partire le festività natalizie e questo significava solo una cosa: tregua dei corsi e stress dovuto agli esami. Avevo convinto Harry a partire per quella gita in cui avrebbero festeggiato il compleanno di Louis, e così avevo dovuto fare anche con Judie che si era fermamente opposta a questa mia folle idea di restare sola il giorno di Natale. In realtà, seppur fossi dispiaciuta di non poterli raggiungerli, sapevo che la mia decisione fosse quella più giusta. Non avrei costretto Harry o Judie a trascorrere la mia festività preferita in una città desolata o, peggio ancora, nel nostro dormitorio vuoto. Tutti i ragazzi erano soliti tornare dalle proprie famiglie per Natale e lo avrei tanto fatto anche io, se solo mia mamma non mi avesse snobbato. Comunque sia, Judie annuì convinta.

«Mi dispiace non poter restare con te, ma sai benissimo che sono ancora in tempo per lasciare tutti e stare qui con te» annunciò dispiaciuta. Roteai gli occhi al cielo.

«Non ti avrei minacciata se ti avessi voluta davvero qui. Devi andare e divertirti, lo sai che è quello che voglio» la riproverai con aria seria. Judie fece subito una smorfia di disappunto, ma lasciò stare.

«Quando darai il regalo ad Harry?» domandò curiosa.

«Dal momento che non potrò darglielo la mattina di Natale, immagino di doverglielo dare oggi» sospirai, scarabocchiando frettolosamente sul foglio bianco del quaderno.

«Gli piacerà, vedrai» Judie posò una mano sul mio braccio «ti fai troppe paranoie». Fui concorde con lei, a volte rischiava di scoppiarmi la testa a causa dei troppi pensieri, ma non potevo cambiare la mia natura. Invidiai per un momento Judie e Liam, che avrebbero potuto abbracciarsi e augurarsi un felice Natale attraverso un bacio, mentre probabilmente io avrei dovuto videochiamare Harry.

Lasciai che i miei pensieri negativi lasciassero andare la mia mente, concentrandomi piuttosto sulla lezione di Psicologia.

Allacciai l'asciugamano intorno al mio corpo, i capelli bagnati cadevano lungo la mia schiena coperta dall'asciugamano ed i vetri del bagno erano ancora appannati a causa del vapore che aveva creato la mia doccia bollente. Judie era chiaramente sgattaiolata da Liam dopo una sessione di studio che avevo definito 'più o meno seria', ed io mi ero presa del tempo per rilassarmi. Passai la mano sul vetro posto sopra il lavandino, così che potessi vedere la mia faccia con ancora dei residui di trucco sotto gli occhi a causa del mascara. Sfregai per bene per scacciare via il prodotto e sembrò funzionare, fui quasi soddisfatta.

Qualcuno bussò alla porta, e capii subito si trattasse di Harry quando urlò un 'toc toc!'. Risi scuotendo la testa, uscendo poi dal bagno per precipitarmi a piedi nudi e con solo l'asciugamano indosso verso la porta. La aprii accogliendo Harry con un sorriso ampio e quasi il suo cambio di espressione mi divertì al punto di farmi quasi scoppiare a ridere. I suoi occhi erano sgranati, la sua espressione divertita ma allo stesso tempo sconvolta e di conseguenza lussuriosa. Si leccò le labbra, guardando tutto il mio corpo e soffermandosi infine sul mio volto dallo sguardo innocente.

𝐋𝐎𝐒𝐈𝐍𝐆 𝐆𝐀𝐌𝐄 || 𝐇.𝐒.Where stories live. Discover now