1 || 𝐀𝐌𝐈𝐂𝐈𝐙𝐈𝐄

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"I think

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"I think... I think when it's all over it just comes back in flashes, you know? It's like a kaleidoscope of memories, it just all comes back. But he never does. I think part of me knew the second I saw him that this would happen. It's not really anything he said or anything he did, it was the feeling that came along with it. And the crazy thing is I don't know if I'm ever gonna feel that way again, but I don't know if I should. I knew his world moved too fast and burned too bright, but I just thought, how can the devil be pulling you toward someone who looks so much like an angel when he smiles at you? Maybe he knew that when he saw me. I guess I just lost my balance. I think that the worst part of it all wasn't losing him, it was losing me."

𝐀𝐌𝐈𝐂𝐈𝐙𝐈𝐄

Mi guardo allo specchio posto nel bagno, una luce fioca della lampadina ormai quasi scarica illumina i miei capelli scompigliati, il mascara ormai completamente sciolto è attaccato sulle mie guance come vernice. Sono distrutta, lacerata, mi sento marcire dentro. Il mondo e le sicurezze che avevo costruito fino ad ora sono cadute improvvisamente, lasciandomi sola in questo inferno. Sono completamente stata catapultata in una realtà senza lui. Senza Harry. Avrei dovuto guardare oltre, lasciar perdere lui e la sua storia. Avrei dovuto ascoltare le prime parole di Judie e ora non sarei qui. Ma come potevo sapere una cosa del genere se ogni volta che mi sorrideva mi sentivo libera?


«Sono emozionata» esclamai girando le chiavi nella toppa della porta. Stanza 203. Finalmente io e Judie, la mia migliore amica da più di dieci anni, eravamo al college. Entrambe Psicologia. Nessuna delle due sapeva perfettamente cosa fare dopo, avevamo deciso di vivere il momento, a nessuna delle due piaceva davvero guardare oltre. Judie aveva dei capelli castani lunghi e lisci -a causa delle troppe piastre- che arrivavano a metà schiena, era solita acconciarli in trecce o in lunghe code, nonostante preferisse averli sciolti la maggior parte del tempo. Non era molto alta ma aveva un fisico da far invidia, da sempre il mio punto di riferimento. Non era mai stata troppo calma, né una ragazza con la testa sulle spalle e probabilmente l'avevo scelta proprio per quello.

«Apri la porta, muoviti! Se assomiglia anche solo lontanamente ad una topaia vado via immediatamente» annunciò fermamente, mentre cercava di non saltare per l'impazienza. Sbuffai una risata e spinsi la porta. Quello che si presentò ai nostri occhi non assomigliava nemmeno lontanamente ad una topaia, come aveva annunciato Judie. Era di una grandezza modesta, non potevamo chiedere la reggia (nonostante Judie ci stesse ancora sperando), aveva le pareti bianche con delle mensole nere così da poterci poggiare dei libri. Un davanzale proprio posto di fronte la porta con una piantina al di sopra, una scrivania nera con due sedie bianche e un enorme specchio dove poterci ammirare.

«In quest'armadio non entreranno mai tutti i miei vestiti, cazzo!» Judie esclamò, una volta aperte le ante dell'armadio bianco. Ero quasi certa avesse ragione, probabilmente se avesse continuato a fare shopping come suo solito i miei vestiti avrei dovuto posizionarli a terra di fianco al mio letto.

𝐋𝐎𝐒𝐈𝐍𝐆 𝐆𝐀𝐌𝐄 || 𝐇.𝐒.Where stories live. Discover now