19 || 𝐅𝐈𝐗 𝐘𝐎𝐔

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A/N: anche qui asterisco :)

Rientrai con aria confusa, mi stringevo ancora nelle spalle a causa del freddo

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Rientrai con aria confusa, mi stringevo ancora nelle spalle a causa del freddo.

«Ma come ci sei riuscita?» Sophie domandò sorridente quando vide Harry salire i gradini per il palco e salutare tutti calorosamente. Sembrava tanto felice, ma sapevo che quella fosse tutta finzione e che, in realtà, c'era qualcosa che non andava nella vita del ragazzo. Comunque, alla domanda di Sophie non risposi -non avrei saputo cosa dire-, quindi mi limitai a scrollare le spalle con nonchalance. Louis poggiò una mano sulla mia spalla ringraziandomi e non potei fare a meno di ripensare alle parole di Harry sul retro del locale. Non pensavo minimamente fosse geloso del rapporto che avevo con il moro, ma il suo tono tagliente e la sua mascella serrata, addizionata a quella frase così enigmatica, mi portarono a pensare che qualcosa con Louis non andasse proprio nel migliore dei modi. Eppure, pensavo fossero migliori amici -o comunque qualcosa di simile-.

Sospirai, c'erano molte cose che pensavo di Harry ma che in realtà si erano rivelate false, come quando pochi giorni prima mi illusi che il nostro rapporto fosse una sorta di amicizia.

Harry finalmente iniziò il suo concerto tra gli applausi del pubblico e le urla dei ragazzi. Io osservavo tutti a braccia conserte, limitandomi ad abbozzare un sorriso. Le prime canzoni furono 'Let it go' di James Bay, poi continuò con 'Sledgehammer' per animare un po' la folla -che rispose in modo positivo-, per poi passare a qualcosa di più pacato, come 'Far Away', che portò tutta la folla a cantare ed alzare i flash dei cellulari, e dopo a 'Be Alright' di un certo Dean Lewis. Osservai la folla puntare le fotocamere verso il palco, dove Harry era illuminato da piccoli faretti colorati e poggiava le labbra vicino al microfono nero. Chiuse gli occhi quando iniziò ad intonare le prime parole e potei giurare di sentire la sua voce leggermente incrinata.

Assottigliai gli occhi per vedere meglio e non mi sfuggì la lucidità dei suoi quando finalmente li aprì per guardare la folla. Mi chiedevo perché la sua espressione fosse così triste, poi mi chiesi perché sentii un brivido lungo la schiena che mi provocò la pelle d'oca. Riuscivo a palpare la sua insofferenza e l'idea di non riuscire a capire da cosa derivasse era come se mi stesse logorando dentro. Strinsi le labbra in una linea dritta e, per cercare di distraemi, voltai lo sguardo verso i miei amici. Liam avvolgeva un braccio intorno alla vita di Judie -come suo solito, mentre Sophie beveva un po' drink forse un po' troppo alcolico. Niall assisteva al concerto con un grande sorriso, sussurrando di tanto in tanto qualcosa a Zayn e Bianca, che annuivano prontamente. La faccia seria di Louis colse la mia attenzione, era come se fosse a disagio. Spostava in continuazione il peso da una gamba all'altra, si leccava le labbra con insistenza.

Corrugai la fronte a quel comportamento, mentre la voce rauca di Harry riecheggiava nel locale colmo. Avrei voluto tanto chiedere a Louis cosa ci fosse sotto, ormai era chiaro che qualcosa tra i due non andasse e che, probabilmente, tutte le espressioni confuse di Louis ed i suoi ragionamenti su Harry avessero un secondo fine. Successe tutto in un secondo, lo sguardo di Louis si spostò verso di me -probabilmente sentendosi osservato-, mi osservò confuso prima di regalarmi un dolce sorriso. Io, dal mio canto, non potei fare altro che fingere e così ricambiai. Mi costrinsi a non spostare lo sguardo su Debby che sapevo stesse ascoltando attentamente il concerto del ragazzo riccio, pensai che avrebbe solo fomentato la mia confusione.

Mi concentrai di nuovo sul ragazzo ormai a canzone terminata, mentre le persone si complimentavano con lui applaudendo le mani. Harry cercò con gli occhi qualcuno nella foto e fui sorpresa quando il suo sguardo si fermò su di me, incatenandomi a lui.

«Siamo arrivati all'ultima canzone, signori e signore» scherzò prima che la folla iniziasse a borbottare e ad urlare per avere dei bis. Harry si lasciò scappare una risata che mi riscaldò il cuore, mi accorsi che avrei voluto vedere quelle fossette e quel sorriso per il resto della vita. Avrei voluto, inoltre, che quella risata mi cullasse prima di addormentarmi, mentre con il capo sentivo la vibrazione del suo petto sotto di me. Eppure, lui non faceva nulla per essere amato così tanto.

«Questa è Fix You, dei Coldplay» e subito si ebbe un boato di consenso dal pubblico. Aggrappò la chitarra da terra, scaturendo in me pura sorpresa.

*

«Non pensavo suonasse» mi lasciai scappare. Non sapevo bene a chi fosse diretta quella frase, ma Sophie mi ascoltò e risponde con un 'dio, se è bravo',
prima di prendere un altro sorso che l'avrebbe portata sull'orlo dell'ubriacatura. Mi fece l'occhiolino prima di voltarsi verso il palco, così la seguii.

Harry chiuse gli occhi quando iniziò la canzone, le luci erano calde e potevo vedere chiaramente il suo volto. Mi chiesi se fosse stato lo stesso per lui. Sentii un brivido lungo la schiena a causa della canzone e di come Harry la stesse interpretando nel migliore dei modi. La sua voce era sottile e dolce, quasi sembrava una ninna nanna. Mi morsi il labbro inferiore, i ricordi che stavano riaffiorando nella mia mente forse erano troppi. L'assolo di chitarra iniziò, e vidi gli occhi di Harry ancora puntati nei miei nonostante tutto.

Pensai alla mia famiglia, a come dopo la mia nascita qualcosa si fosse rotto inevitabilmente. Pensai a mio padre, a come se la stesse passando in quel momento, mi chiesi se ricordasse ancora il mio volto così come io ricordavo il suo, nonostante questo ricordo stesse svanendo pian piano. I suoi capelli brizzolati, il suo sorriso furbo, la barba sempre in ordine, gli occhi sempre vispi... proprio come i miei. Pensai a quei pomeriggi passati a giocare nel salone, quando ancora avevo solo cinque anni, dove fingevo di fare la spesa e lui era costretto a mettere su una parrucca per far finta di essere la cassiera. Pensai a tutti i 'ti voglio bene' detti, e mi resi conto che forse avrei dovuto dichiarare di più i miei sentimenti e forse ora sarebbe stato lì con me. Forse avremmo continuato a giocare come un tempo, avrebbe continuato a prendermi in giro.

Inevitabilmente una mia lacrima scese lungo il viso davanti agli occhi di tutti. Vidi l'espressione di Harry cambiare mentre cantava un verso che sembrava essere stato fatto proprio per me.

Tears stream down your face,
When you lose something you cannot replace.
Tears stream down your face now...

Chiusi gli occhi per un secondo lasciando cadere le lacrime che avrebbero sporcato sicuramente le mie guance a causa del mascara, mentre i miei polpastrelli premevano sulla pelle delle mie braccia.

È come se tutte le litigate dei miei genitori si stessero riproponendo come un tornado nella mia testa, mandandomi alla deriva. Quante bugie, quante discussioni lasciate in sospeso per salvare la famiglia, quanti tradimenti, quanta tristezza.
Avrei voluto cancellare tutta una parte della mia vita, in modo da non soffrire più quando tutto ciò si ripresentava nella mia mente senza chiedere il permesso.

Tears stream down your face,
I promise you I will learn from my mistakes

Harry cantava con forza e quando aprii gli occhi lo vidi fissarmi, incurante della folla che cercava invano un contatto con lui. La vena del suo collo era ben visibile a causa dello sforzo, mi sentivo così vulnerabile sotto i suoi occhi, ricordandomi che lui non aveva mai fatto trasparire niente riguardo la sua vita.

Lights will guide you home
And ignite your bones
And I will try to fix you

Harry quasi soffiò le ultime parole della canzone e fui quasi certa che mi stesse comunicando qualcosa con gli occhi che non riuscii a capire. L'aria mi sembrò mancare sempre di più, la mia testa sembrava scoppiare improvvisamente. Deglutii con forza prima di interrompere definitivamente il contatto visivo con il cantante e scappare via da quel locale, facendomi spazio tra la folla e cercando disperatamente una via d'uscita.

𝐋𝐎𝐒𝐈𝐍𝐆 𝐆𝐀𝐌𝐄 || 𝐇.𝐒.Where stories live. Discover now