35 || 𝐏𝐔𝐁

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«Non capisco perché siamo dovuti venire in questo pub, onestamente» Liam si lamentò per l'ennesima volta

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«Non capisco perché siamo dovuti venire in questo pub, onestamente» Liam si lamentò per l'ennesima volta. Il pub, effettivamente, non era dei migliori. Le facce che giravano in quel locale facevano paura, i tavoli non erano puliti chissà quanto e tutto mi faceva venire i brividi.

«Perché avete appoggiato tutti quest'idea» gli ricordò Louis, scocciato. Avevano preso tutti da bere una birra, mentre io ed Harry ci eravamo limitati a due Pepsi.

«Ragazzi, ho portato altra gente, come vi ho detto!» Bianca fece capolino con altri quattro ragazzi, piercing e tatuaggi erano la caratteristica dei loro corpi. Onestamente, non si riusciva a vedere nemmeno un filo di pelle che non fosse ricoperto da inchiostro.

«E chi te lo ha chiesto, Bianca?» Niall ironizzò. In realtà, stavamo bene tra di noi, non serviva altra gente, ma d'altronde questo era lo scopo di quest'uscita diversa: incontrare i nuovi amici di Bianca.

«Voi siete noiosi, serviva altro» scrollò le spalle, facendo spazio sui divanetti per quei quattro.

«Andiamo amico, ti divertirai con noi!» Esclamò uno di loro, aveva i capelli... verdi? Non riuscivo a capirlo e non ebbi il coraggio di guardarlo ulteriormente.

«Tra poco si va sulla pista da ballo!» Esclamò un altro, indicando un piccolo spazio vuoto dietro di sé.

«Quella la chiami pista da ballo?» Louis sbuffò una risata, prendendosi gioco di lui. La reazione non fu quella sperata, il ragazzo lo guardò in modo torvo, ma lasciò cadere l'argomento.

«Da dove venite?» Domandò, sviando il discorso.

«Non credo siano fatti tuoi» Louis incalzò, serrando la mascella. Lo guardai sgranando gli occhi, se avesse continuato così non sarebbe finita bene. Per niente. Il ragazzo sconosciuto si alzò velocemente, sbattendo la mano sul tavolo.

«Vado a prendere da bere» si limitò a dire, guardando già altrove. Lanciai un'occhiata preoccupata a Judie, che di rimando scosse la testa contrariata.

La musica non era troppo alta, era pur sempre uno squallido pub fatto di alcolisti e gente poco raccomandabile. Nonostante questo, Judie, Sophie e gli altri sembravano divertirsi.

«Stasera siamo più belle del solito» una voce roca parlò al mio orecchio, facendomi venire la pelle d'oca. Mi girai verso Harry, con uno strano sorrisetto sulla faccia. Le sue mani avvolsero le mie guance, attirandomi verso di lui in un bacio. Non era casto. Non lo era per niente. Non era nemmeno delicato. I suoi denti morsero il mio labbro inferiore, facendomi ansimare, prima che la sua lingua si insinuasse nella mia bocca. Continuai a baciarlo con passione, tutto questo non stava facendo altro che aumentare ancora di più il mio desiderio. La sera prima ci eravamo accoccolati sul letto e, in pochi minuti, eravamo caduti in un sonno profondo a causa di tutto il lavoro per organizzare la festa di Sophie.

«Ti voglio» Harry parlò sulle mie labbra, la sua voce piena di lussuria. Approfondii ancora di più il bacio e non mi interessai della gente intorno a noi, il nostro intreccio di bocche era squallido quasi quanto il bar.
La mano di Harry scese sul mio fondoschiena, aggrappandosi al mio sedere. Sentivo il caldo sulla mia pelle e fui sicura fosse un effetto del bacio, l'effetto che Harry aveva su di me anche solo con un tocco. Gettai la testa all'indietro quando lui premette il suo pube contro la mia pancia, a causa della differenza di altezza. Era tremendamente eccitato, e a causa mia. Iniziò a lasciarmi baci lungo il collo, arrivando al lobo dell'orecchio per morderlo leggermente. Ansimai, avremmo dovuto smetterla, ma andò avanti ancora per qualche minuto fino a quando non ci allontanammo allarmati a causa delle urla di Louis.

«Levati di torno, coglione» Louis ringhiò, fulminando con lo sguardo il ragazzo con cui un'ora fa aveva quasi litigato.

«Ma cos'è successo?» Domandai a Judie, che assisteva alla scena stringendosi nelle spalle.

«Quel ragazzo ha cercato in tutti modi di fare qualcosa con Bianca e quando lei ha cercato di mandarlo via lui l'ha letteralmente spinta, facendola cadere a terra» spiegò con voce tremante «i ragazzi sono accecati dalla rabbia e ora— ora non lo so!».

Mi girai per guardare Harry, ma lui aveva già raggiunto Liam, Louis e Niall. Il mio cuore iniziò ad andare all'impazzata, strinsi Judie vicino a me per darle forza e coraggio ma la realtà è che anche io iniziavo man mano ad avere paura.

«Che c'è? È la tua ragazza?» Il ragazzo rise con una risata che mise i brividi «eppure mi ha detto che è sola, se te la volevi scopare dovevi pensarci prima. O forse sei il suo amico gay?» Lo guardò dalla testa ai piedi, tra le risate dei suoi amici. Louis si bloccò per qualche secondo, prima di iniziare a ridere anche lui. Lo guardai curiosa. Louis gettò la testa all'indietro ridendo, unendosi agli amici del suo nemico, prima di girarsi verso i nostri ragazzi.

«Avete sentito? Sono l'amico gay!» Esclamò tra le risate, con una spensieratezza inaudita. Ma tutto successe in un millesimo di secondo, Louis smise di ridere proprio nel momento esatto in cui si voltò di nuovo verso il ragazzo e gli tirò un pugno dritto sul naso. Gridai istintivamente, facendo un passo avanti per raggiungerli. Venni bloccata da Sophie, che mi trascinò di nuovo sul mio posto.

«È pericoloso» si giustificò semplicemente, ma davanti a noi iniziò una vera e propria rissa. Ormai tutti picchiavano tutti, il mio sguardo si posò su Harry, che sferrò un altro pugno sulla faccia di un ragazzo ma che venne gettato a terra dall'amico. Voltai la mia testa per non vedere altro, quelle immagini sarebbero rimaste impresse nella mia mente.

«Dobbiamo portarli via da qui!» Bianca corse verso di noi disperata, mentre le altre ragazze cercavano di dividere i due gruppi. Lasciai la presa di Judie per correre verso i ragazzi, e credo che loro fecero lo stesso. Mi aggrappai al braccio di Harry che mi dava le spalle perché troppo impegnato nella rissa.

«Harry! Dobbiamo andare via!» Esclamai disperata, cercando di spingerlo verso di me. La forza di Harry, però, era troppa tanto che lui non si mosse nemmeno di un centimetro. Così provai ancora. E ancora. Si aggiunsero Judie, Sophie e le altre ragazze per cercare di portare via gli altri.

«Harry ti prego! Guardami!» Urlai per l'ennesima volta, sicura che non si sarebbe girato neanche stavolta. Dopo qualche secondo, però, lo fece. Per qualche secondo, ma lo fece. Mi guardò negli occhi, totalmente disperati, ma poi dovette girarsi di nuovo per riuscire a parare un altro pugno. Improvvisamente mi prese la mano, tirando via anche Louis.

«Dobbiamo andarcene da qui» annunciò semplicemente, facendo girare Louis e permettendomi di notare il sangue scorrergli dal naso. Così iniziammo a correre verso l'uscita, e poi nel parcheggio per raggiungere le
macchine. Con Louis che cercava in tutti i modi di tamponare il sangue, Harry con uno zigomo completamente rosso che presto avrebbe preso uno strano colore viola, Bianca che piangeva, Liam che urlava dicendo che non saremmo dovuti restare in quel pun e tutti gli altri semplicemente in silenzio. In quella notte d'inverno, le nostre macchine correvano infuocate per le strade della città.

𝐋𝐎𝐒𝐈𝐍𝐆 𝐆𝐀𝐌𝐄 || 𝐇.𝐒.Where stories live. Discover now