43 || 𝐁𝐔𝐎𝐍 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐀𝐍𝐍𝐎 𝐋𝐎𝐔𝐈𝐒

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Trascinai Harry fuori dalla casa, fermandomi al centro del giardino e gettando il naso all'insù. La neve cadeva leggere sulla città, sugli alberi, le montagne, su me e Harry e sulle nostre mani incrociate. Potevo sentire lo sguardo del ragazzo su di me, sorridendomi leggermente. Chiusi gli occhi, beandomi del tocco delicato dei piccoli fiocchi di neve sulla mia faccia. Si gelava, ed il cappotto che ero riuscita ad aggrappare nella fretta a quanto pare non era abbastanza, perché un brivido di freddo percorse il mio corpo, costringendomi a chiudermi nelle spalle.

Harry dovette accorgersene, infatti si avvicinò a me, cingendo il mio corpo con le sue possenti braccia. Mi strinsi a lui, poggiando la testa sul suo petto.

«Ho sempre amato la neve» mormorai ad occhi chiusi, riuscivo a sentire le labbra di Harry posarsi sulla mia testa mentre la melodia di Silent Night proveniva chiara dalla casa, insieme al coro che i miei amici avevano creato. Riuscivo a percepire la pace nell'aria, mia madre non era stata capace di rovinare il mio Natale, perché avevo trovato delle persone che erano al mio fianco, che mi volevano bene. Avevo Judie, che sapevo non mi avrebbe mai lasciato. Avevo Sophie, che nonostante la sua pazzia era sempre pronta ad ascoltarmi. Avevo Louis, lo conoscevo da poco ma aveva già fatto molto per me. Infine, avevo Harry. Non sarei riuscita mai a spiegare i miei sentimenti per lui, pensai che andassero fuori da ogni pensiero. Ogni limite. Non sarei mai riuscita a spiegare il modo in cui il mio cuore si fermava quando i suoi occhi si incastravano nei miei, quando la sua mano sfiorava la mia o ancora, quando le sue soffici labbra si posavano dolcemente sulle mie, o tra i miei capelli.
Lo strinsi ancora più forte, circondando la sua vita con le mie braccia, e poi alzai il volto verso di lui, incrociando i nostri sguardi. Il suo naso era rosso per il freddo, ma il sorriso così puro che mi stava regalando riuscì a farmi dimenticare tutto quello che avevo intorno.

«Grazie per aver migliorato il mio Natale» ammisi in sussurro. L'imbarazzo si fece sentire, la mia voce s'incrinò ad un certo punto della frase, facendolo sorridere in modo ancora più ampio. In quel momento le sue fossette furono ben visibili, ed io le ammirai così come se fosse la prima volta.

«Grazie a te per aver accettato di passarlo con me, non avrei potuto chiedere di meglio» mormorò sulle mie labbra. Gli sorrisi dolcemente, mentre allungavo il volto verso di lui per far sfiorare i nostri nasi. La neve iniziò a scendere molto più velocemente, i fiocchi si erano improvvisamente ingrossati, i nostri cuori erano caldi e soprattutto felici. Le nostre pelli si sfioravano quasi a ritmo di musica, creando un'atmosfera che non avevo vissuto mai prima di quel momento. La mia anima era leggera, la mia mente vuota, il mio cuore finalmente felice. Sembrava che tutto stesse andando nel verso giusto, come doveva andare... Harry si abbassò ancora un po', toccando con leggiadria le mie labbra. Le incastrò in un bacio pieno d'amore, nonostante non ci eravamo mai aperti totalmente ai nostri sentimenti, al momento non ne sentivo il bisogno. Sapevo quanto fosse difficile per Harry ammettere a sé stesso di essere davvero interessato a qualcuna, come sapevo quanto fosse difficile combattere con il dolore che aveva vissuto precedentemente a causa di Debby. Le nostre lingue si toccarono quando iniziai a sentire i miei capelli leggermente umidi per via dei fiocchi che si scioglievano sulla mia testa, così come su quella del ragazzo, ma non m'importava. Ero nel posto giusto, al momento giusto e con la persona giusta. Iniziavo a capire davvero cosa significasse amare qualcuno fino a sentirsi male, mentre il mio cuore aveva cambiato improvvisamente velocità e ora batteva all'impazzata sotto il tocco bisognoso delle labbra del ragazzo.

Le nostre fronti si toccarono, il ritornello di Silent Night si alzò dalla casa, portandomi solo a sorridere sempre di più. Sentii i miei occhi bagnarsi di poco, non sapevo perché io stessi avendo questa reazione che molti avrebbero definito esagerata... in quel momento il mix di emozioni che stavo provando era troppo anche per pensarlo soltanto, si trattava di gratitudine, amore, gioia, spensieratezza. Non fu difficile capire che tutto quello fu possibile solo grazie ad Harry. Ancora una volta, mi aveva resa una persona migliore senza nemmeno saperlo.

La musica continuò fino alla fine, accompagnando quel momento mio e di Harry e facendolo uno di quelli che non avrei mai dimenticato.


«Niall, è il tuo momento!» Liam parlò sottovoce quando Niall entrò in cucina, dove avevamo organizzato una riunione clandestina per la sorpresa a Louis, che ora parlava con Harry in salone.

«Ma cosa gli dico?!» Niall alzò le braccia al cielo frustrato, facendo alzare gli occhi al cielo a quello più alto.

«Dici che vuoi dei consigli per conquistare Sophie» proposi con nonchalance, facendo però sgranare gli occhi alla diretta interessata, prima di gridare un 'cosa!?' e avere una gomitata da parte di Judie. Niall non fiatò, bensì sbuffò ormai arreso, prima di girare i tacchi e andare via per iniziare la sua missione.

«Mi occuperò delle decorazioni insieme agli altri, buona fortuna ragazzi!» sorrisi a Judie e Liam quando presi sotto braccio Sophie, trascinandola nell'altra stanza. Sperai davvero che la cucina non prendesse fuoco a causa di quei due.

«Dimmi un po',» mi schiarii la voce mentre camminavo di fianco alla bionda «perché ti scaldi tanto quando ti prendono in giro su Niall? Alla fine, se non hai nulla da nascondere, perché arrabbiarsi?» feci spallucce con nonchalance, mentre un sorrisetto si apriva sulla mia bocca. Mi diedi mentalmente della stronza, ma stavolta non in senso negativo. L'espressione cambiata di Sophie mi divertì molto, tanto che mi portò a ridacchiare. Boccheggiava a corto di parole, il suo sguardo vagava ovunque senza posarsi mai sul mio viso per incontrare i miei occhi e questo mi ricordò tanto la vecchia me, quella che voleva convincersi di non provare niente per Harry. Del resto, se avevo sgamato Sophie era soltanto perché ci ero già passata anche io.

«Diciamo che potrebbe esserci qualcosa, ma per adesso amiamo divertirci e basta» sussurrò in modo da non farlo sentire agli altri, ma la mia espressione sconvolta fu molto eloquente anche per gli altri presenti. Ero convinta si piacessero, non che andassero già a letto insieme.

«Bel, tutto bene?» Harry mi richiamò da lontano, poco dopo che Louis e Niall uscissero dalla porta d'ingresso che era visibile anche dal salone. Mi ricomposi subito, annuendo decisa.

«Sembra tu abbia visto un fantasma» mormorò Daisy, ma lasciai correre.


Eravamo finalmente riusciti ad organizzare tutto, controllai l'orologio e segnava le venti precise, così tirai un sospiro di sollievo. I palloncini erano sparsi per il salone, mentre Harry e Sophie avevano appeso due lunghi festoni. Avevamo spostato i divani in modo da avere più spazio e avevo abbellito il piccolo tavolino con una tovaglia comprata proprio per il compleanno del ragazzo che avrebbe fatto ventun anni. Un compleanno importante, che però Louis decise di trascorrere nel modo più semplice possibile con i suoi amici. Del resto, qualcosa mi diceva che avrebbe preferito organizzare una seconda festa in qualche discoteca, com'era suo solito fare.


«Sorpresa!» urlammo all'unisono quando le luci si accesero, rivelando il volto sorpreso del ragazzo. Portò le mani dietro la testa incredulo, voltandosi poi verso Niall.

«Tu sapevi tutto? Bastardo che non sei altro!» urlo divertito, dando uno spintone a Niall che invece lo abbracciò per augurargli buon compleanno. Seguimmo anche noi il biondo, correndo verso Louis e abbracciandolo uno alla volta.

«Non so davvero come ringraziarvi ragazzi, siete dei folli!» esclamò entusiasta, l'incredulità era ancora nei suoi occhi e fui felice di sapere che tutto quello che avevamo fatto, impegnandoci al meglio, alla fine era riuscito a svoltare il compleanno del mio amico. Guardai Harry sorridere e battere le mani, e quando i nostri sguardi s'incontrarono lui si leccò le labbra, sbattendo le palpebre lentamente.

«Sei bella» mimò con la bocca e, nonostante facessi fatica a credere fosse davvero così agli occhi degli altri, mi sentii meglio nel sapere che lo ero per l'unico uomo che avrei sempre voluto nella mia vita.

𝐋𝐎𝐒𝐈𝐍𝐆 𝐆𝐀𝐌𝐄 || 𝐇.𝐒.Where stories live. Discover now