51 || 𝐌𝐈 𝐃𝐈𝐒𝐏𝐈𝐀𝐂𝐄

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Judie decise di sedersi al mio fianco quando arrivammo al pub in centro

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Judie decise di sedersi al mio fianco quando arrivammo al pub in centro. Ero proprio tra un posto vuoto, che sarebbe dovuto essere quello di Harry, e Judie -che ora mi teneva la mano perché sapeva benissimo cosa stessi passando in quel preciso momento, nonostante non lo facessi vedere a nessuno.

Tutti ridevano, nonostante l'aria fosse un po' tesa dopo l'accaduto, ma sembrava che a nessuno importasse davvero di quello che stava provando ora Debby. Eppure, io cercai di entrare nei suoi panni: in qualche modo potevo capirla. Non avevo vissuto la morte di mio padre, e forse non avrei mai potuto sapere cosa significasse fino a quel momento, ma l'abbandono di mio padre aveva portato un vuoto nella mia vita che potevo paragonare quasi ad una sua scomparsa.

Non vedevo mio padre da anni, probabilmente non sarei riuscita a riconoscere il suo volto tra la gente, nonostante ogni volta mi sforzassi di farlo. Era dannatamente brutto cercare di ricordare la voce di una persona, cercare in tutti i modi di non dimenticare il suo volto e potevo solo immaginare i pensieri di Debby in quel momento.

«Non ti ha ancora scritto?» Judie sussurrò quando si voltò verso di me. Scossi la testa in risposta, una chiaramente negativa, e mi sforzai di imitare il suo sorriso. Pensai fossi troppo paranoica, troppo negativa, ma il fatto che Harry fosse scomparso per la seconda volta senza degnarmi di un avviso mi mandava su di giri. Era chiaro, tutte e due le volte era per ragioni serie, ma pensai che questo non lo giustificasse affatto.

Mangiai il panino anche contro voglia, un po' perché lo sguardo severo di Judie me lo impose, un po' perché sapevo che non potevo stare a digiuno altrimenti mi sarei sentita davvero male. Non volevo fare una sceneggiata, non volevo porre tutta l'attenzione su di me. Mi piaceva stare in disparte, risolvere le questioni da sola, non dare a vedere tutti i miei problemi. Quando infatti poi passarono altre due ore senza avere notizie del ragazzo, sospirai stizzita.

Sì, avrebbe dovuto accompagnare Debby a casa, ma era ormai quasi mezzanotte e ancora doveva far ritorno. Louis mi aveva rassicurata, mi aveva poggiato la mano sulla spalla e aveva dichiarato che sarebbe tornato di lì a poco... invece erano passate tre ore piene. Scossi la testa con disappunto, prima di rilassarmi completamente sulla sedia.

«Quindi, andrete al ballo di primavera?» Sophie parlò con voce stridula come suo solito, sovrastando quelle di tutti gli altri. Niall, infatti, che era seduto al suo fianco, fu costretto a strizzare gli occhi dal dolore ai timpani.

«Certo che sì! Io ed Annabel andremo a comprare il vestito in settimana, non è vero?» Judie parlò entusiasta, lanciandomi uno sguardo che non sapevo come interpretare. Era come se Judie volesse fingere una parte, come se a me stesse andando tutto bene, così decisi di assecondarla. Annuii con forza, sorridendo alla ragazza dai capelli biondi.

«Io sarò costretto di nuovo a mettere uno di quei vestiti odiosi» Niall si lamentò alzando gli occhi al cielo.

«Ci credete che quest'anno ho perso il mio compagno di ballo?» Louis parlò d'un tratto, le sue mani erano incrociate sulle gambe. Lo guardai confusa, non capendo.

«Niall andrà al ballo con Sophie» annunciò ovvio «ed io sarò solo come un cane».

«Andiamo!» Niall esclamò stizzito, alzando le braccia al cielo «avrei dovuto annunciarlo io! Louis, sei proprio uno stronzo». Louis, dal canto suo, gli fece il verso, prima di alzargli il dito medio.

Niall aveva Sophie.
Liam aveva Judie.
Harry aveva me, o almeno così speravo.
Dunque Louis si ritrovava ad essere davvero solo.

«Non preoccuparti, non ti escluderemo» lo presi in giro, facendo ridere tutti tranne il ragazzo in questione, che invece scosse la testa deluso.
Mi sforzai di guardare di nuovo il display del cellulare, e questa volta trovai un messaggio che non avevo sentito arrivare. Con uno scatto veloce presi il cellulare dalle mani, aprendo il messaggio come una dannata.

Mi dispiace.

Mi dispiace? Solo questo?
Lessi con incredulità il messaggio, lo feci più volte. Magari avevo sbagliato, magari avevo letto male. E invece no. Ogni volta era lo stesso schifo di messaggio. Si era ridotto ad un mi dispiace, senza nemmeno un tipo di spiegazione, ed io cretina che lo aspettavo con ansia.

Gettai il cellulare sul tavolo, a quel punto poco mi sarebbe interessato nel caso si fosse rotto. Louis mi guardò confuso, così come anche Judie, e io non potei fare a meno di passarmi una mano sulla faccia, infastidita e ormai sconfitta. Mi sentii una stronza nei confronti di Debby, ma mi resi conto che in realtà lei non aveva mai speso belle parole nei miei confronti.

«Cosa ti ha detto?» Louis domandò, mentre Judie ascoltava con cautela. Alzai gli occhi al cielo sorridendo beffardamente.

«Nulla, è proprio questo il punto» tuonai, e subito dopo il silenzio incombette su di noi. Lasciai correre, anche dopo le rassicurazioni -chiaramente finte- di Louis.

«I funerali ci saranno domani» annunciò Judie dopo aver finito di parlare con Liam «Debby ha mandato un messaggio sul gruppo». Ad essere sincera, non mi interessò molto il suo messaggio, l'unica cosa che riuscii a pensare era il fatto che mentre lo scriveva, al suo fianco c'era Harry. Paladino della giustizia. Uomo dai mille pregi.

Mi parse quasi di odiarlo, così come odiavo quella situazione. Così alzai semplicemente gli occhi al cielo, sbuffando. Nonostante tutto, avrei partecipato alla cerimonia.

Quella sera andai a dormire inquieta. Si dice che la notte porta consiglio, ma l'unica cosa che seppi fare quella notte fu girarmi e rigirarmi tra le coperte, pensando a quando il giorno dopo avrei dovuto necessariamente parlare con Harry. Non sapevo cosa dire, né come comportarmi, ma avevo paura che la rabbia che stavo accumulando potesse svanire, portandomi a far finta di niente com'ero solita fare quando si trattava di lui.

Mi chiesi se Louis gli avesse detto qualcosa quella sera, una volta tornato a casa, ma l'avrei scoperto sicuramente la mattina dopo quando sarei andata a casa dei ragazzi prima di dirigerci al funerale insieme.

Avrei dovuto affrontare Harry prima della cerimonia, sarebbe stato il mio primo pensiero.

𝐋𝐎𝐒𝐈𝐍𝐆 𝐆𝐀𝐌𝐄 || 𝐇.𝐒.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora