59 || 𝐀𝐋𝐋 𝐈 𝐖𝐀𝐍𝐓

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ANNABEL'S POV

Quando decisi che sì, avrei dovuto fare qualcosa, era ormai troppo tardi ma non me ne curai. Guardai l'orologio che segnava ormai mezzanotte ma me ne fregai. Sapevo che la mia idea fosse completamente folle, che sarebbe potuto succedermi di tutto, ma in fin dei conti pensai che nella mia vita non avrei perso nulla.

Chiusi la porta alle mie spalle prima di camminare a passo svelto nei corridoi, la musica della palestra continuava a rimbombare tra le mura del college e sorrisi debolmente: avrei voluto tanto essere tra di loro, quella sera. Un po' invidiavo quelle persone con una vita perfetta, avrei tanto voluto avere anche io questo privilegio.

Mi guardai intorno molteplici volte quando svoltai l'angolo per immettermi sulla strada, il marciapiede non era molto largo ed io mi tenevo stretta nel cappotto per il freddo e perché, in qualche modo, mi sentivo protetta. Le macchine passavano ad alta velocità al mio fianco, facendo scompigliare i miei capelli ed il mio cuore perdeva un battito quando notavo anche solo un minimo rallentamento da parte loro. L'ansia cresceva in me passo dopo passo, cercavo di spazzare via ogni pensiero negativo e di focalizzarmi sul mio obbiettivo: parlare con Harry e cercare di rimediare.

Mi guardavo le scarpe mentre il mio passo si velocizzava sempre di più, sperando che tutto andasse per il meglio. Sperai fino all'ultimo momento, anche quando notai delle luci ed una macchina rallentò fino a seguire il mio passo.

«Annabel, sei tu?» una voce urlò da dietro, costringendomi a voltare di colpo il volto. Assottigliai gli occhi a causa delle luci che abbagliavano la mia vista e solo dopo poco riuscii a riconoscere la figura del volto di Louis.

«Ma che cazzo ci fai per strada da sola?!» sbottò sconvolto.

«Sto andando da Harry, immagino sia a casa» annunciai con tono colpevole. Spostai lo sguardo al sedile del passeggero, dove Jade mi guardava preoccupata.

«Sali in macchina immediatamente! Accompagneremo Jade e poi andremo a casa» tuonò severo e non volle sentire ragioni. Dopo aver sospirato entrai in macchina e dovetti sorbirmi anche la ramanzina dal più grande.

«Cosa ti passa per la testa? E se ti fosse successo qualcosa?! Avresti potuto chiedermi il favore di accompagnarti invece di avviarti da sola!» esclamò sconvolto quando ripartì. Guardai Jade, che intanto annuiva dispiaciuta.

«Mi dispiace, Louis, non volevo rovinarti la serata con Jade» ammisi stringendomi nelle spalle. Louis mi lanciò uno sguardo dallo specchietto retrovisore.

«Annabel, devi smetterla di pensare agli altri e iniziare ad amarti di più, a pensare un po' a te stessa» annunciò serio ed io non potei fare altro che annuire, dandogli pienamente ragione. Jade mi rassicurò, dicendo che non avevo per niente disturbato e che non l'avrei fatto a prescindere, per cui la ringraziai per questo.

HARRY'S POV

Il viaggio in macchina era stato come una ninna nanna per me, mi ero risvegliato nel vialetto di casa non sapendo nemmeno come. Iniziavo già a ricordare poco e niente di qualche minuto prima, quando scesi dalla macchina i miei occhi erano ancora semi chiusi e non riuscii nemmeno a vedere chi mi stesse effettivamente trasportando dentro.

Ricordai Annabel, però, e tutto quello che era successo.

«Vieni, ti accompagno in camera» mormorò dolcemente una voce femminile che riconobbi subito. Non potevo credere di essere nelle braccia di Debby in uno dei momenti più brutti della mia vita, eppure mi sentivo così solo...

«Non voglio andare in camera» biasciai completamente senza pensare «voglio andare in mansarda, nella nostra mansarda» mi lamentai con gli occhi chiusi. Pensai che magari Annabel mi stesse aspettando lì, in un modo o nell'altro. Debby sospirò, accordando e trascinandomi sulle scale.


𝐋𝐎𝐒𝐈𝐍𝐆 𝐆𝐀𝐌𝐄 || 𝐇.𝐒.Where stories live. Discover now